5 Lei

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Occhi azzurri, biondo, abbastanza alto ma esageratamente magro, il suo faccino era palesemente da bravo ragazzo eppure aveva attirato la mia attenzione. Era in compagnia di Charles Coleman e dovevo ammettere che una certa somiglianza c'era... Layla e Charles avevano un'altro fratello? <<A che pensi?>> Mi domandò Esther mentre andavamo in classe, anche lei aveva scelto architettura e quindi avevamo gli stessi corsi <<hai visto quel ragazzo biondo in compagnia di Charles Coleman?>> Domandai, lei mi guardò confusa <<ehm no. Perché?>> Domandò <<no niente>> decisi di lasciar perdere, non volevo dare spiegazioni, non volevo dire ad Esther che quel ragazzo mi incuriosiva ma non per andarci a letto, perché non era da me. Arrivammo davanti l'aula di architettura del primo anno, dentro già c'erano alcuni studenti, poi notai che di fronte all'aula c'era quella di informatica del primo anno e dentro lo vidi di nuovo: il ragazzo biondo dagli occhi azzurri ed era in compagnia di Davis Park? Il fratellino di Drake e Dustin, si conoscevano? <<È quel ragazzo biondo che sta con Davis di cui mi chiedevi?>> Domandò Esther divertita, aveva notato che mi ero bloccata a fissarlo ma non mi importava. Decisi di entrare nell'aula così con la scusa di salutare Davis avrei saputo il nome del biondo <<ehi Davis!>> Lo salutai e lui si voltò verso di me, anche il ragazzo biondo lo fece e si fermò un momento quando capì chi fossi, gli sorrisi non riuscendo a distogliere lo sguardo, era proprio carino <<Ashlynn! Come va?>> mi domandò Davis, eravamo buoni amici e lui a differenza dei fratelli non era per niente stronzo <<ciao, Davis>> lo salutò Esther sorridendogli e osservandolo cosa mi nascondi, Esther? <<Ciao>> rispose lui portando però lo sguardo sul ragazzo <<e tu sei?>> Domandai al biondino, era alto ma si vedeva che non mangiava molto, anzi non mangiava affatto chissà come mai... Il biondino sembrava a disagio, guardò Davis che sembrò capire tutto ma questi due già si conoscono? Non tolsi gli occhi dal biondino neanche per un istante, cosa stava aspettando per rispondermi? Avevo fatto una semplice domanda <<allora? Ti è cascata la lingua? Ti ho chiesto chi sei>> ripetei, il ragazzo sussultò per un momento poi si schiarì la voce, finalmente voleva parlare <<sono Brayden Coleman>> disse guardandomi a fatica negli occhi, ma che problemi aveva? Era il fratello minore di Layla e Charles Coleman adesso ne avevo avuto la conferma... Brayden, carino il nome, non ho mai conosciuto nessuno che si chiamasse così <<io sono Ashlynn Smith, piacere>> gli tesi la mano e Brayden la osservò per un po', avevo lo smalto nero e le unghie corte non capivo cosa ci fosse di così interessante da osservare, era bello strano il tipetto. Finalmente strinse la mia mano e notai che non era grandissima, era magra ovviamente come tutto il suo corpo ma non copriva la mia, almeno non del tutto, come mi aspettavo che facesse <<quindi sei il fratello di Layla e Charles Coleman, Brayden?>> domandai, portavo rispetto per Layla Coleman perché era veramente una tosta ma allo stesso tempo con la testa apposto, sapeva farsi valere se c'era bisogno ma aiutava anche le persone in difficoltà <<si. A quanto pare qui li conoscono tutti>> disse e si guardò intorno, wow aveva parlato senza andare in ansia, faceva già progressi il ragazzo e mi piaceva... Chissà com'era realmente <<bene, io direi che dobbiamo tornare in classe, che dici Ashlynn?>> Mi disse Esther interrompendo il momento, annuì e lanciai ancora una volta uno sguardo a Brayden che aveva alzato lo sguardo verso di me e arrossì quando anche io lo guardai oddio quanto era adorabile il ragazzino? Io e Esther uscimmo dalla classe giusto in tempo per l'inizio della lezione.

Cercai mia sorella mentre uscivo dall'edificio per potermene tornare subito a casa, non avevo voglia di perdere tempo perciò se non fosse apparsa subito l'avrei mollata qui, mi avvicinai alla mia macchina e mi appoggiai allo sportello decisamente annoiata, odiavo aspettare i comodi degli altri, mi accesi una sigaretta che avevo fregato ad Esther visto che mi ero dimenticata il mio pacchetto a casa e iniziai a fumare. Guardandomi intorno lui catturò di nuovo tutta la mia attenzione: Brayden stava camminando a testa bassa dietro ai suoi fratelli che erano davanti a lui e parlavano, arrivati alla macchina di Charles, Layla si fermò per dire qualcosa a Brayden e lui annuì e fece un piccolo sorriso, lo guardai più del dovuto ma poi mi voltai quando Layla mi lanciò un'occhiata. <<Com'è andata, sorellina?>> Caroline mi si piazzò davanti togliendomi la visuale dei fratelli Coleman <<bene. A te?>> Domandai salendo in macchina, lei si affrettò a salire <<non sono io quella che ha appena iniziato un nuovo percorso>> mi disse, e quindi? Non era importante sapere come le era andata? <<Scusami tanto ma non è successo niente di così emozionante che merita di essere raccontato>> uscì dal campus e il telefono di Caroline squillò, lei lo prese dallo zaino e appena vide il nome sul display divenne seria, solamente due persone potevano scatenare questa espressione in lei: i nostri genitori, se così meritavano di essere definiti <<mamma o papà?>> Mi limitai a domandare, non volevo sapere nulla di nessuno dei due, erano solo dei brutti stronzi attaccati ai soldi <<papà>> rispose  mia sorella che rifiutò la chiamata e posò il cellulare, menomale che dovevo andare a lavoro così avrei smesso di pensare <<non la smetteranno mai, eh?!>> Dissi stringendo il volante, Caroline sospirò <<mantieni la calma, Ashlynn>> come potevo mantenere la calma quando Abraham e Carla Smith non volevano lasciarci in pace? Ormai eravamo entrambe maggiorenni e avevamo già dimostrato più volte di riuscire a  farcela da sole, senza la loro presenza e i loro sporchi soldi <<è impossibile mantenere la calma quando si tratta dei coniugi Smith>> dissi, volevo solamente prendere a pugni qualcosa o qualcuno... La faccia di Lily mi venne in mente, chissà che fine aveva fatto quella stronza <<così gli dai troppa importanza, te l'ho già detto>> mi rimproverò lei, arrivammo nel vialetto di casa, scesi di corsa per entrare in casa <<la tua predica non mi serve, Caroline>> e adesso non volevo sentire più niente.

the good boy and the bad girlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora