-Ti hanno mangiato la lingua?-, domanda Paula con tono sarcastico, mentre con i suoi grandi occhi blu mi osserva dalla testa ai piedi.
Alzo un sopracciglio e decido di prendere coraggio, guardandola dritta negli occhi.
-Spiegati-, rispondo semplicemente.
Lei accenna un sorriso e si mette comoda sulla sedia, accavallando le gambe e poggiando un braccio sullo schienale. Si passa una mano tra i folti capelli neri e aspetta qualche secondo prima di iniziare a parlare.
-Sai...ho letto le notizie. Ho letto tutto-, dice quasi sussurrando mentre finge di ammirare la propria manicure.
La osservo incitandola a continuare a parlare. Queste pause drammatiche sono solo una strategia per farmi perdere la pazienza. Mi odia, è palese...non posso biasimarla.
-Amber-, aggiunge alzando il tono della voce e distogliendo lo sguardo dalle sue unghie. -Quella povera ragazza...che brutta fine, così giovane e così bella-.
Paula si sporge poi in avanti, avvicinandosi a me e sussurrando:-Puoi dirmi la verità, Mia. Non lo dirò a nessuno. Ripeto, io sono qui solo per te-.
-A cosa ti riferisci?-, ringhio, sentendomi accusata.
-Avrai avuto mille motivi per farlo. Posso capirlo! A volte la mente vaga, persa in pensieri oscuri, e altre volte questi pensieri diventano così reali da ricorrere a...mezzi estremi, diciamo così-
Mi alzo lentamente dalla sedia. -Se è una scherzo non è divertente, Paula-, le dico a denti stretti, guardandomi intorno sperando che nessuno ci stia ascoltando.
Il suo ghigno si trasforma, rendendo il suo volto più serio.
-Forse non sei stata tu, ma so per certo che non sei del tutto estranea alla questione-.
-Cosa te lo fa pensare?-
Paula scopre il braccio per permettermi di vedere la sua piccola catena dorata legata al polso, quella che avevo già notato durante i suoi allenamenti. La guardo facendo spallucce. Ricordo perfettamente di non aver mai indossato il mio bracciale in sua presenza da quando è qui, non può sapere che anche io ne ho uno uguale.
Spazientita, avvicina ancora di più il suo polso verso di me. Decido di cogliere l'occasione per leggere l'incisione: N.S.P.
Questo acronimo...è quello della confraternita fantasma, è quello lasciatomi come indizio dalla ragazza al funerale. Cosa diamine vuole significare? Paula fa parte di questa confraternita?
Alzo gli occhi per scrutare il suo viso. Lei mi sta studiando, cercando di capire se ho colto il segnale.
-Cosa significa?-, le domando impaziente di ricevere finalmente una risposta.
Lei sembra confusa. -Non ne hai uno uguale anche tu?-
-Come fai a saperlo?-
-Mia...ci conosciamo da quando avevamo 13 anni. Hai sempre portato quel maledetto bracciale dorato al polso, eravamo amiche...me lo ricordo-.
Avverto un velo di tristezza nella sua voce, una tristezza contagiosa.
Devo capire quale strategia adottare: farle credere che anche io faccia parte della confraternita, oppure ammettere che si tratti solo di una strana coincidenza.
-Se non sbaglio, però, tu non lo hai mai avuto prima d'ora-.
-Beh, certo! Mi è stato dato solo una volta entrata nella Σ P T nella mia precedente università, nessuna donna della mia famiglia era mai entrata a far parte di questa confraternita quindi nessuno ha potuto tramandarmelo-.
Questo vuol dire che mia madre era nella confraternita? Se così dovesse essere, però, perché sul mio non c'è scritto nulla? Credo che la cosa migliore per saperne di più sia stare al gioco.
-Capisco. E perché pensi che questo stupido bracciale possa in qualche modo coinvolgermi nell'omicidio?-
-Mia, come ben sai, una sorella è una sorella...-
-Nonostante questo, però, non ho niente a che vedere con la morte di Amber. Sto solo cercando di capire chi sia stato a farle questo...se per te è questo che non mi rende estranea alla questione, allora hai ragione-.
-Le altre non ti hanno detto nulla?-. Deduco faccia riferimento alle ragazze della Σ P T.
-No, nulla. Forse ne sono all'oscuro-. Oppure, forse, ho appena capito con chi dovrò parlare per mettere fine a questa storia. -Proverò a chiedere nuovamente informazioni-.
Paula sembra combattuta. Sorride e annuisce lentamente. Non sono sicura di essere stata molto convincente.
-Ottima scelta-, mi dice. -Puoi andare stasera stessa, se non ricordo male ci sarà una riunione nell'edificio originale...sicuramente sarai stata avvertita e, sicuramente, sai anche qual è la chiave giusta per entrare-.
Credo che mi stia mettendo alla prova. Cerco di non far trapelare la mia agitazione, limitandomi a sorridere.
-Mia, questa cosa...-, aggiunge lei agitando il polso con il braccialetto, - è un legame vero, non è uno scherzo. C'è molto in ballo, ci sono tante cose che mi sembra di intuire tu ancora non sappia. Non giocare con queste ragazze, non giocare con la segretezza che le caratterizza e soprattutto...non farti scoprire-.
Detto questo, Paula si alza e mi lascia sola. Era così palese che io le stessi mentendo? Mi domando se, sotto sotto, non volesse solo aiutarmi a trovare una pista. Sembrava quasi spaventata dalle conseguenze che questa sua scelta potrà avere...nessuno dovrà sapere chi è stato a condurmi alla Σ P T.
Stasera, forse, potrò mettere un punto a questa tragedia.
![](https://img.wattpad.com/cover/161346946-288-k29110.jpg)
STAI LEGGENDO
CINQUE
Mystery / ThrillerBeccata sul posto sbagliato al momento sbagliato, Mia si ritrova nei panni di principale sospettata in un crimine con il quale, però, non ha avuto nulla a che fare. Ad essere colta con le mani nel sacco non è da sola: altri quattro ragazzi si trovan...