31. Cosa ti è successo?

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-Si è fatto tardi, dovremmo tornare nei nostri dormitori. Meglio evitare un'altra ramanzina di Sanders-, commento guardando il cielo, che ormai è diventato quasi nero.

Io e Woody ci alziamo e percorriamo la strada a ritroso. Siamo rimasti al laghetto per quasi quattro ore senza accorgercene.

Ci salutiamo con un caldo abbraccio. Lui mi stringe forte e la mia testa gli arriva al petto, dove sento il suo cuore battere. Rimango così per qualche secondo prima di sciogliere la stretta e di andare via.

Rientro in camera con la testa fra le nuvole, domandandomi che cosa possa aver significato questa giornata per me.

Torno con i piedi per terra nel vedere Diana seduta sul letto, in un fiume di lacrime.

Getto la borsa sul pavimento e mi affretto a sedermi accanto a lei. Le sfioro una guancia, un po' titubante, non sapendo come potesse reagire. Non siamo mai entrate molto in contatto. Al mio tocco, Diana sussulta. È arrossata, e ora che guardò meglio il suo labbro inferiore è tagliato.

-Diana, per la miseria...Cosa ti è successo?-, domando allarmata.

Lei allontana con forza la mia mano, voltandosi dall'altra parte.

-Lasciami stare, Mia-, mi dice con un filo di voce.

Mi allontano di qualche centimetro, pur rimanendo sul suo letto. Non riesco a trattenere un'espressione preoccupata sul mio volto.

-Non ti ho mai vista così, ti prego dimmi cosa ti è capitato-, le dico.

La ragazza mi guarda, con gli occhi fortemente arrossati e gonfi per le lacrime. Il colore dell'iride appare quasi dorato. Si asciuga le lacrime rapidamente, sfregandosi le mani sul viso.
-Mia, cazzo, ascoltami per una buona volta: stanne fuori-.

Nel momento in cui sto per replicare, Diana si alza con un balzo e corre fuori dalla stanza, senza darmi il tempo di parlare. In preda al panico, impiego qualche secondo per capire cosa fare e cerco invano di seguirla, ma ormai ho perso le sue tracce.

Mi fermo in mezzo al corridoio. Noto con la coda dell'occhio che qualcuno mi sta osservando.

Appena si accorge che l'ho visto, Brian si avvicina e si posiziona accanto a me. Entrambi non ci guardiamo, ma rimaniamo con lo sguardo fisso davanti a noi.

-Perché fa così, Brian?-, domando con voce spezzata, assumendo che lui forse potesse comprendere meglio il suo comportamento.

-Non chiedere. Lasciala stare-.

-Tu sai qualcosa che io non so-.

-È una domanda?-

-No, è un'affermazione. Brian, tu sai qualcosa. Tu sai chi le ha fatto questo-.

-Io so che non sono affari tuoi. Non  mettere il naso in cose più grandi di te-.

Brian muove un passo per andare via, ma gli afferro il polso.

Lui si ferma, sorpreso. Guarda prima la mia mano, poi risale lungo il braccio fino a lanciarmi uno sguardo fulmineo dritto negli occhi.

Ricambio lo sguardo, stringendo i denti.
-Sei...sei stato tu?-, domando con voce tremante.

Il modo in cui mi osserva adesso mi fa pentire della mia domanda.

Con delicatezza, muove il braccio affinché io gli lasci libero il polso. Si avvicina a me e si abbassa per posizionare la sua testa all'altezza della mia.

-Sei una stronza, Mia Laurence-, si limita a dire, per poi allontanarsi.

Mi sento tremendamente in colpa per aver dubitato di lui, ma non so cosa pensare. Negli ultimi giorni Brian aveva avuto atteggiamenti loschi, per non parlare di Chip...il fatto che io li abbia visti insieme, e che poi Diana abbia insistito per non far espellere lo spacciatore dal campus...

Temo che entrambi siano coinvolti in un pessimo giro con pessime persone. In base a ciò che mi ha detto Diana, per Brian non sarebbe la prima volta.

-Brian!-, grido, rincorrendolo.

-Hai altre accuse da farmi, Rossa?-, mi dice dandomi ancora le spalle.

-Senti, mi dispiace. Tutto il tuo discorso misterioso, non lo so...dovevo essere sicura che non fossi stato tu! Cerca di capirmi, ho solo paura per Diana...e per te-.

Senza smettere di camminare, finalmente rallenta il passo e si volta verso di me. Solleva un sopracciglio con aria interrogativa.

-Vi state comportando in modo strano, tutti e due. E temo che il vostro amico in comune abbia a che fare con tutto questo-

-Parli di Chip?-

-Si, esatto-.

-Rossa...apprezzo che ti preoccupi per me, ma sei sulla strada sbagliata. Per una volta, smettila di cercare di risolvere misteri e cerca di non immischiarti ulteriormente in casini che nemmeno ti riguardano. Non ti basta l'omicidio di cui siamo accusati?-

-Si...certo...ma...-

-Nessun ma-. Brian si ferma e mi afferra per le spalle. -Promettimi di starne fuori. Io ti prometto che terrò Diana sotto controllo, non le accadrà nulla. Sembra un buon patto, no?-

Nonostante le mie perplessità, annuisco. Lui molla la presa e con un cenno del capo mi saluta, lasciandomi lì da sola.

Pacey sembra un duro, ma credo che in fondo non si senta così sicuro. Nei suoi occhi non c'era la solita spavalderia, ma quasi una convinzione forzata che tutto sarebbe andato per il meglio.

Brian ha promesso di proteggere Diana, ma chi proteggerà lui? E soprattutto, da cosa devono essere protetti? Non posso mantenere la promessa appena fatta, devo scoprire cosa sta succedendo.

Primo passo: trovare Diana.

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