*Punto di vista di Woody*
All'inizio sembrava una ragazza così dolce, bella dentro tanto quanto era bella fuori.
Osservavo i suoi movimenti come un falco, ma non volevo intimorirla. Mi piaceva guardarla mentre sorrideva, o si aggiustava la coda ai capelli.
Ogni qual volta scambiavamo qualche parola era sempre gentile con me. Mi sfiorava un braccio, mi rivolgeva uno sguardo ed io subito sentivo le ginocchia tremare.
Dopo molto tempo trovai il coraggio di chiederle di uscire. Lei accettò, con mia sorpresa, e da lì iniziammo a frequentarci per un po'.
A volte mi esponevo troppo, cercavo di dirle ciò che sentivo per lei, e puntualmente mi interrompeva.
-Ci stiamo solo divertendo, Woody. Non rendere le cose complicate-, mi diceva accarezzandomi il viso.Cercavo di farmi andare bene la situazione, ma nel vederla ignorarmi in pubblico mi ribolliva il sangue nelle vene.
Come poteva stare con me e poi trattarmi così?
Dopo un paio di mesi di amore in segreto, lei iniziò ad irrigidirsi.
Non aveva tempo, doveva studiare, doveva uscire con le sue amiche...inventava sempre qualche scusa per passare meno tempo con me.
Un giorno, la vidi in corridoio scherzare con un altro ragazzo. Lo guardava come guardava me all'inizio. Si accorse di me e subito si fece seria in volto.
Chiese al ragazzo di aspettarla un attimo e si diresse verso di me.
-Woody, pensavo fosse chiaro ma evidentemente hai bisogno di sentirtelo dire. È stato divertente, ma credo sia meglio interrompere questa cosa. Vogliamo cose diverse-.-Cosa intendi dire con "vogliamo cose diverse"? Tu cosa ne sai di ciò che voglio io?-
-Tesoro, mi dispiace ma se continuassimo a vederci io ti farei solo del male. Devi stare con qualcuna che provi a pieno gli stessi sentimenti che provi tu. Qualcuna che voglia il tipo di relazione che cerchi-.
Con un bacio sulla guancia, delicato quanto amaro, mi salutò.
Io non volevo credere a quello che avevo appena sentito. Non riuscivo a perdonarmi di essermela lasciata sfuggire come uno stupido.
Iniziai a non darmi pace. Sentivo il bisogno di tenerla d'occhio, perché speravo sempre che mi notasse e che capisse di aver fatto un errore.
Quando se ne accorgeva, veniva a parlarmi per dirmi di smetterla e di andare avanti. Era già un progresso, dato che ormai non mi rivolgeva più la parola.
Dopo un po' di tempo diventai più insistente. La seguivo quando usciva da scuola, la osservavo la sera quando uscivamo con i nostri amici.
Arrivai al punto di seguirla fino a casa. All'inizio mi limitavo a guardarla entrare, ma la mia curiosità si spinse oltre e presi l'abitudine di rimanere lì ad osservarla. Mentivo a me stesso, dicendomi che mi trovavo li perché volevo trovare il coraggio di lanciare un sasso contro la sua finestra per farmi notare, per poterle poi parlare.
In realtà non volevo che lei se ne accorgesse. So cosa avrebbe fatto se mi avesse visto: mi avrebbe detto di andare via, e che non voleva stare con me.
Guardarla da lontano era l'unico mezzo che avevo per poter rimanere nella sua vita...o meglio, per far sì che lei rimanesse nella mia.
La guardavo studiare alla sua scrivania, in quella camera dove eravamo stati tante volte insieme.
Un giorno, però, lei mi vide. Strabuzzò gli occhi e aprì la finestra.
Fece per gridare qualcosa, ma d'impulso mi dileguai.
La mattina seguente mi prese in disparte nei corridoi. Una vena le pulsava sulla fronte, aggrottata dalla rabbia. Mi teneva fermo contro la parete, stringendo il lembo della mia felpa.
-Sei matto? Perché continui a seguirmi? Credi che io non ti abbia visto ieri? Stai diventando seriamente inquietante, Carrey-.
-Io...-
-Devi stare lontano da me, hai capito? Io non ti voglio, non ho mai voluto stare con te e sarà sempre così! Mettitelo in testa, e lasciami in pace. Se ti vedrò ancora una volta fuori da casa mia, ti beccherai una denuncia!-
Dopo aver urlato contro di me, mi guardò per un'ultima volta e, dopo aver mollato la presa, se ne andò a passo svelto.
Rimasi li, con le spalle al muro, a guardarla andare via da me.
Decisi che era arrivato il momento di farmi forza e di cercare di dimenticarmi di lei.
Sapevo, però, che la mia ossessione per Amber sarebbe stata dura da eliminare.
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CINQUE
Mystery / ThrillerBeccata sul posto sbagliato al momento sbagliato, Mia si ritrova nei panni di principale sospettata in un crimine con il quale, però, non ha avuto nulla a che fare. Ad essere colta con le mani nel sacco non è da sola: altri quattro ragazzi si trovan...