13. Woodrow

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Woody Carrey.

-C'è qualcosa che trovi divertente, ragazzo?-, domanda Stanford palesemente incuriosito.

Woody è seduto sulla sedia metallica ed ha assunto una postura rilassata. Ha le gambe aperte, un braccio teso sul tavolo e l'altro a penzoloni. È seduto molto in avanti sul sedile, la sua schiena è curva. Sembra quasi sdraiato.

E sorride. Gli si formano sempre due fossette quando lo fa. Alle ragazze piace, se ne vanta sempre. Forse è per questo che ha voluto farsi attribuire la nomina di "buffone". Perché così può sfoggiare le sue belle fossette ogni volta che ride degli scherzi fatti agli altri.

Woody alza lo sguardo e lo punta sull'omone biondo che continua ad osservarlo.

-No, signore. Nulla-. Ma sembra quasi una presa in giro detta con quel sorrisetto sghembo che si fa strada sul volto magro.

Henry Stanford sorride. Eppure quel sorriso mette Woody in soggezione: c'è qualcosa di sinistro in esso che non riesce a spiegare. È un sorriso che sembra voler dire "divertiti finché puoi, perché ho intenzione di farti sentire il freddo dell'acciaio con due belle manette ai polsi".

Ma Woody è innocente. Questo è ciò che prova a dire al detective.

-Tra le 21:00 e le 23:00, dice? Ero in piscina-.

-Qualcuno può provarlo?-

-Ecco, no...ma stavo preparando uno scherzo. Lei non ha idea, ho pensato di...-

-Non mi interessa dei tuoi scherzetti da quattro soldi. Voglio sapere se puoi dimostrare ciò che stai dicendo-, risponde l'uomo bruscamente.

Il sorriso orgoglioso di Woody si spegne sul nascere. Abbandona il suo desiderio di vantarsi della sua fantastica idea e continua a parlare.
-Come vuole. Beh, in sintesi: ho ricoperto tutta la sala di gommoni e palloni gonfiabili. Non si riesce nemmeno ad entrare per quanti sono!-

Il detective lo guarda perplesso. Per un attimo sembra abbandonare l'obbiettivo della conversazione e colto dalla curiosità domanda al ragazzo: -Quale sarebbe il senso?-

-È...è divertente!-

Gli occhi di Woody cercano il consenso in quelli di Stanford, che però corruga la fronte e inarca le labbra sottili. Non aggiunge altro a riguardo.

-Sai che questo non prova nulla, vero?-

-Ma come! Vada in piscina, vedrà che non ho mentito-.

-Non ci sono prove che sia stato tu a farlo. Inoltre, se anche fosse così...non ci sarebbe modo di stabilire l'orario in cui hai messo lì quei salvagenti-.

Woody abbassa lo sguardo. Credeva di avere tutto sotto controllo, ma evidentemente non aveva tenuto conto dei dettagli.

-E dimmi, come mai ti trovavi nel bosco a quell'ora della notte?-

-Andavo alla festa-.

-Un percorso inusuale per arrivare al dormitorio-, nota Stanford.

-Non volevo farmi vedere-.

-Da chi?-

-Da Emily-.

-Emily?-

-La mia ex ragazza. Mentre camminavo verso il dormitorio l'ho vista e ho preferito cambiare strada. Non voglio vederla-

-Uh. Sembri ferito. Ti ha fatto uno scherzo di cattivo gusto?-. Stanford ridacchia sotto i baffi.

Woody risponde con una smorfia.
-Non credo che questo la riguardi-.

-Mi riguarda tutto ciò che ha a che fare con voi cinque ragazzini-, mormora l'uomo stringendo i denti.

Woody deglutisce rumorosamente.

-Toglimi una curiosità, Carrey-.

Il ragazzo tende le orecchie e attende ansiosamente che il detective finisca di sorseggiare il suo caffè fumante.

-È successo per sbaglio? Era solo uno scherzo che non doveva finire in questo modo?-

-Cosa...ma che sta dicendo?-

-Dico solo che forse volevi fare uno scherzo alla tua amica. Il gioco è andato per le lunghe, qualcosa ti è sfuggito di mano e accidentalmente ciò che doveva far ridere si è trasformato in un incubo-.

-Non sono stato io! E poi "amica" è un parolone... la conoscevo a malapena-.

-Mi risulta che tu fossi molto interessato a lei, e che lo dimostrassi con una certa perseveranza-.

Woody scrolla le spalle.
-Era molto bella. Ci ho provato un paio di volte, ma non era nulla di speciale per me. Come l'ho fatto con lei, l'ho fatto con altre-.

-Solo che con lei, dopo averci provato, non hai ottenuto nulla. So che in passato è successa una cosa simile... una ragazza particolarmente carina ti aveva preso il cuore e tu...la osservavi con molta attenzione. Eri un po' meno popolare allora, se non erro. Forse Amber ti ha ricordato quella ragazza...un rifiuto ferisce l'orgoglio, Carrey. Non trovi anche tu?-

-Il mare è pieno di pesci. Se non pesco una volta, getto l'amo da un'altra parte-.

Woody lo dice con il sorriso sulle labbra. Però sente le guance tirare. Passa così tanto tempo a ridere che i muscoli del viso iniziano a risentirne.

Ora ha sonno. Ha passato la notte su una sedia, ha visto un cadavere, è indagato dalla polizia, è sotto interrogatorio. Eppure si sente in dovere di ridere. Il personaggio che ha creato attorno a sé si è impossessato di lui.

Dov'è Woodrow Alfred Carrey? Pare che Woody l'abbia legato ed imbavagliato dopo averlo nascosto in uno stanzino dimenticato.

Woody però è contento di essere diventato così. Si diverte. Si diverte molto.

A volte però, vorrebbe solo che le guance non tirassero così tanto. Iniziano a fare male.

CINQUEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora