-Ho un'idea per la nostra intervista-.
Brian interrompe il mio momento di pace piombando accanto a me sulla panchina nel cortile.
Tolgo gli auricolari per sentire ciò che ha da dire, alzando un sopracciglio mentre mi volto per guardarlo.
-La nostra intervista?-, domando sorpresa, accennando un lieve sorriso compiaciuto.
-Devi sapere, Rossa, che sto cercando di fare ciò che vuoi: essere partecipe-, risponde ammiccante.
-E sentiamo, qual è il prodotto brillante della tua bella testolina?-
-Dovrei porgere io le domande a Paula. Sono sicuro che a me direbbe tutto-, sorride, allegando le braccia sullo schienale della panchina in modo da cingermi le spalle con uno di esso.
Afferro la sua mano e la sposto, portandola sulla sua gamba.
-Credi davvero di avere così tanto potere, Pacey?-, domando con ironia.Lui si sofferma sulla mia mano che, senza accorgermene, ho lasciato ancora sopra la sua.
Mi affretto a ritirarla, avvertendo un grande calore sulle guance.
-Penso proprio di sì-, risponde con tono divertito.
Mi volto dall'altra parte, sbuffando, quando vedo Woody dirigersi verso di noi.
-Ehi, ragazzi-, ci saluta. -Mia, va tutto bene?-, mi domanda poi.
Sento Brian ridere sotto i baffi.
-Si, Woody. Sto bene-.
-Mi domandavo se ti andasse di venire un attimo con me a vedere una cosa-, mi chiede, grattandosi la nuca con aria impacciata.
-Dobbiamo lavorare alla nostra intervista, amico. Mi dispiace-, interviene Pacey facendo spallucce.
Guardo prima Brian, poi Woody. Mi viene in mente un modo per infastidire Brian e, al contempo, passare un po' di tempo con Carrey. In questo periodo sento che ci stiamo avvicinando molto.
-Sai che c'è?-, dico alzandomi in piedi. -Tu butta giù qualche domanda. Leggerò tutto stasera, e se sarai stato bravo di permetterò di porre alcune domande a Paula-.
Brian aggrotta la fronte.
-Mi stai dando i compiti a casa, Rossa?-, mi chiede nervosamente.-Volevi essere più partecipe, giusto? Puoi anche farti aiutare dalla tua ragazza. Inventati qualcosa, ne discuteremo quando avrai terminato-.
Sorrido a Woody ed insieme ci allontaniamo, mentre sento lo sguardo pesante di Brian alle mie spalle.
Camminiamo per un po', passeggiando nella pineta del campus, fino a raggiungere un piccolo stagno ben nascosto da alcune rocce e piante li vicino. È un punto del bosco che non avevo mai visto, molto suggestivo. I raggi del sole sono filtrati dagli alberi e illuminano l'acqua cristallina, che sembra essere fatta di tanti piccoli diamanti.
Ci sediamo su una roccia e iniziamo a parlare un po'. Mi piace Woody, è una persona interessante e fin ora è stato il più gentile con me.
Chiacchierando del più e del meno, senza nemmeno accorgermene inizio a confidarmi con lui raccontandogli di Max, senza nominare Paula, e di Scarlett e James. Non mi ero ancora sfogata sulla perdita della mia amica doppiogiochista, e vedere che Woody ascolta le mie parole con interesse mi toglie un grande peso che portavo nel cuore da un po'.
-Non posso credere che tu non ne avessi ancora parlato con nessuno. Mi dispiace molto per Scarlett, e per i tuoi ex ragazzi...non sanno cosa si sono lasciati sfuggire-.
Abbasso lo sguardo e gli sorrido.
-Spero che tu abbia avuto esperienze meno funeste delle mie in amore-.
Lui rimane in silenzio, cercando di ricambiare il sorriso che però appare tirato. Credo di aver fatto una gaffe.
-Non...non dobbiamo parlarne per forza, se non ne hai voglia-, mi affretto a dire, imbarazzata.
Woody posa una mano sulla mia spalla per tranquillizzarmi.
-No, Mia, non è un problema. Semplicemente anche io non sono stato molto fortunato. Mi piaceva molto una ragazza, qualche tempo fa...-
-E cosa è successo?-
-All'inizio pensavo che mi ricambiasse. Passavamo diverso tempo insieme, finchè lei non cambiò all'improvviso. Divenne distante, acida, sfuggente. Iniziò a puntare il dito contro di me, accusandomi di qualcosa che lei credeva che io stessi facendo. Il nostro rapporto si è deteriorato sempre di più con il passare del tempo, fino ad arrivare a livelli estremi. Dopo di lei, ho pensato che per me funzionassero solo rapporti più...leggeri, frivoli se vogliamo-.
Annuisco.
-Ma questo era prima...-, aggiunge lui.
Punto i miei occhi nei suoi. Vedo che mi osserva in silenzio, per poi avvicinarsi leggermente verso di me. Con le dita sfiora le mie, appoggiate sulla roccia, e si fa avanti con il viso fino a che le nostre punte del naso non si sfiorano.
Il mio battito accelera. Sembra che lui stia aspettando, per essere certo che anche io voglia condividere con lui quel momento.
Non so perché io non riesca a decidermi in questo momento. Woody mi piace, mi piace davvero. Eppure una stretta nel petto non mi fa capire: voglio baciarlo, oppure no?
Cerco di seguire il mio istinto.
Woody diventa paonazzo in viso e, con aria leggermente delusa, accenna un lieve sorriso.
-Scusami, non volevo essere inopportuno-.-No, Woody...-, dico, poggiandogli una mano sul petto. -Tu mi piaci. È solo che forse non è il momento adatto-.
Annuisce.
-Lo capisco. Ci conosciamo da meno di due settimane e diciamo che il nostro primo incontro non è stato...piacevole-.
-In realtà il primo ricordo che ho di te mi fa pensare alle parole "scherzo" e "indicazioni sbagliate"-, sorrido.
Lui ricambia il sorriso, ma sembra triste. Anche io lo sono, mi sento sopraffatta da mille emozioni.
-Abbiamo condiviso un momento che ci tormenterà credo per tutta la vita. Possiamo far finta che stiamo bene ma è normale sentirsi così... non serve a niente affrettare le cose-.
Sembra che l'imbarazzo iniziale sia scomparso. Il tempo passa in fretta, in sua compagnia sto bene.
Chissà, forse riuscirò a far pace con i miei pensieri...prima o poi.
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CINQUE
Mystery / ThrillerBeccata sul posto sbagliato al momento sbagliato, Mia si ritrova nei panni di principale sospettata in un crimine con il quale, però, non ha avuto nulla a che fare. Ad essere colta con le mani nel sacco non è da sola: altri quattro ragazzi si trovan...