Capitolo 30

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Per la prima volta avevo rivelato il mio sentimento, l'avevo sussurrato contro una porta, sebbene sapessi che Francesco non l'avrebbe mai sentito. Dopo aver pronunciato quelle tre parole, mi resi conto che non avevo più nessuno a cui rivolgerle, non avevo più Francesco a cui poter dire finalmente 'Ti amo'.
Straziato da quel dolore che non cessava di espandersi nel mio corpo, a macchia d'olio, mi accasciai di fronte alla porta rossa. Aiutato da quell'olio, l'incendio sembrava divampare dentro di me.
Le mani appoggiate su quella superficie che mi separava dall'esterno, la testa rivolta verso il basso, le lacrime che non asciugavo e che cadevano a terra, la mia schiena scossa dai singhiozzi.
'Fra'-ripetevo a bassa voce, senza sosta, dondolandomi appena sulle ginocchia.
Ad un tratto, sentii qualcuno stringermi da dietro. L'inconfondibile 'Sauvage' di Andrea mi pizzicò le narici.
'Avanti, Tommy, vieni via di qui'-sussurrò al mio orecchio, tentando di farmi schiodare dalla mia postazione.
'Non ce la faccio, Andre'-ammisi.
'Lo so, Tommaso, ma devi reagire. Non è finito niente, è solo l'inizio di tutto. Ti fidi di me?'-mi chiese.
Io annuii. Non avevo abbastanza forza per rispondere.
'Allora, credimi, quando ti dico che andrà tutto bene. Tommaso, tu sei nato per fare televisione, sei nel tuo elemento qui. Non lasciarti sopraffare dal dolore. Io capisco quanto sia insistente e quanto spinga nel tuo petto per uscire, lo sento anch'io se penso a Natalia e l'ho vissuto attraverso te e Francesco. Il vostro sentimento è così puro e profondo, che è impossibile non accorgersene e non restarne ammaliati, ma reagisci, ti prego'.
'Ci proverò'-dissi a bassa voce.
'Tommy'-mi richiamò la voce di Alfonso, dopo pochi minuti.
'Sì, Alfonso?'-risposi, tirando su con il naso. Sentii la mia voce uscire graffiata, così mi schiarii la gola.
'Ora devo far terminare la puntata, tu nel frattempo vai nel giardino del cucurio, tra dieci minuti sono da te, d'accordo?'-mi informò lui.
'Va bene, Alfonso'.
'Perfetto, a tra poco'-iniziò lui, per poi rivolgersi al resto della casa-'Vipponi, vi auguro una buona serata, alla prossima puntata!'
Stefania corse verso di me, ancora seduto a terra, con Andrea accanto, il quale strofinava la sua mano sulla mia coscia, come a volersi prendere almeno un po' del mio dolore. Egoisticamente, non avevo pensato al fatto che io e lui avessimo perso in una sera la stessa persona. Francesco era il suo più grande amico lì dentro, ma Andrea aveva accantonato il suo dispiacere, per accogliere il mio dolore senza remore.
Stefania si era seduta alla mia sinistra, facendomi poggiare la testa sulla sua spalla e accarezzandomi piano i capelli.
Dopo lunghi istanti di silenzio, presi finalmente la parola, uscendo dalla mia momentanea apatia, ma continuando a guardare dritto davanti a me.
'Ragazzi, devo andare in cucurio'-accennai flebilmente.
'Ti accompagniamo, tesoro'-mi informò Stefania, sorridendomi appena.
Insieme ci alzammo e ci dirigemmo verso il luogo prestabilito.
Quando entrammo nella stanza, Alfonso era già lì.
'Vi lasciamo soli'-mi disse Andrea, lasciandomi un bacio tra i capelli e Stefania, subito dopo, fece lo stesso.
Alfonso era dall'altra parte del vetro, in cui solitamente i parenti venivano per abbracciare i concorrenti. Il conduttore era la prima persona che venisse lì per me.
Mi avvicinai, infilando le braccia nella plastica. Alfonso mi strinse a sé.
'Tommy, come stai?'-mi chiese.
"Non si vede?" pensai.
'Male, Alfonso, vedo tutto nero'-risposi, invece.
'Tommaso, so che non hai visto tutta la scena e che, quindi, ti mancano dei pezzi. C'è stato qualche intoppo nella cabina della regia, dunque le immagini hanno smesso di essere trasmesse. Francesco era distrutto, si vedeva, sebbene cercasse in tutti di modi di nasconderlo. Non voleva lasciarti, uso le sue stesse parole, in balia dei tuoi mostri e della tua ansia. Lui tiene veramente a te, Tommy'-mi spiegò Alfonso.
'Sì, io lo so, lo vedo da come mi guarda'-rivelai-'il fatto è che ho veramente paura. Io sono qui, rinchiuso in questa casa, mentre lui è lì fuori e dovrà affrontare anche delle situazioni complicate. Già ha me, che sono difficile da gestire. Forse non me la merito una persona come lui'.
Una lacrima solcò la mia guancia di fronte a quelle parole, ma prontamente il conduttore la asciugò con la mano avvolta nella plastica, che sentii strofinare sulla mia guancia, emettendo un rumore fastidioso.
'Tommy, non dirlo neanche per scherzo. Sei molto giovane, è vero, ma quante difficoltà hai dovuto affrontare nella tua vita? Tante, più di quanto un ragazzo della tua età debba passare. Tu meriti di essere felice, Tommaso, così come lo merita Francesco. Anzi, sono qui anche per scusarmi della brutta puntata a cui avete assistito nel momento di rivelare la vostra storia, sono stato meschino e me ne pento'-rimasi sorpreso da quelle parole, che non mi aspettavo minimamente.
'È dispiaciuto anche a me, ma siamo esseri umani, Alfonso, sbagliamo tutti'-sorrisi con un angolo della bocca.
'Forza, ragazzo, viviti questa esperienza, ma fallo al meglio, lui sarà fuori ad aspettarti'-mi rincuorò.
'E se così non fosse?'-domandai timoroso.
'Sarà così, Tommy, ora vai'-dichiarò, per poi abbracciarmi stretto un'ultima volta.
'Grazie, Alfonso'-mormorai, diretto verso la porta, dopo essermi voltato prima di uscire. Lui, solo, sorrise.
Chiusi la porta dietro di me. Ad aspettarmi c'erano ancora Stefania e Andrea, tutti gli altri si erano rifugiati nelle loro stanze.
'Andiamo a letto, dai'-disse Stefania, dolcemente, prendendomi sotto braccio.
Entrammo in stanza blu, in cui ormai eravamo rimasti in tre.
'Ti sentiresti meglio se dormissimo con te?'-mi chiese cauto Croccantino.
'Stasera vorrei stare un po' per conto mio, vi dispiace?'-domandai di rimando.
'Assolutamente no, tesoro'-affermò Stefania, usando il suo solito tono materno, che rivolgeva sempre a me.
Mi cambiai lentamente, osservandomi allo specchio: i capelli erano più arruffati del solito, a causa delle troppe volte in cui le mie mani li avevano tirati, le labbra erano color rosso fuoco e in alcuni punti c'era qualche goccia di sangue, dovuta ai miei denti che le avevano torturate, gli occhi erano infiammati e lucidi per via delle troppe lacrime, mentre al di sotto, profonde occhiaie erano visibili, forse per colpa della notte insonne passata con Francesco.
In silenzio, scostai le coperte e mi infilai dentro il letto, adagiandomi nella parte di Fra e odorando il suo cuscino, sul quale era ancora possibile sentire il suo profumo.
'Buonanotte, Tommy'-mi disse Andrea.
'Mi raccomando, per qualsiasi cosa non ti far problemi a chiamarci, okay?'-aggiunse Stefy.
'Va bene, buonanotte, ragazzi'-sussurrai, consapevole del fatto che non li avrei mai chiamati. Avevo bisogno di restare solo con il mio dolore e di farci i conti.
Le luci si spensero e cadde la mia maschera.
Le lacrime cominciarono a ricadere lungo le mie guance. Tentai di reprimere i singhiozzi, non volevo preoccupare nessuno. Respirai a pieni polmoni il cuscino di Francesco, cercando di calmarmi, ma senza nessun particolare risultato.
In un millesimo di secondo, avevo dimenticato tutte le parole rassicuranti di Alfonso, tutte le raccomandazioni di Fra, tutto.
Cercai di immaginarmi tra le sue braccia, come tutte le sere, cercai di imprimere nella mia mente le sue carezze, il suo tocco di me, il modo in cui dormiva, i suoi sorrisi al risveglio, quando si lamentava delle mie posizioni strambe notturne e quell'ultimo bacio che ancora sentivo vivido sulle mie labbra.
Quei ricordi, quella malinconia, mi gettarono nello sconforto più totale, rompendo le dighe dei miei occhi e lasciando che sempre più lacrime traboccassero da essi. Non le asciugai, non ne avevo la forza. Restai in quella posizione, rannicchiato su me stesso nel posto di Fra, in quel letto che ormai sembrava troppo grande per me.
Avevo perso il conto del tempo che fosse passato e, sopraffatto dal dolore e dalla stanchezza, chiusi gli occhi, dai quali colavano ancora gocce salate.
Prima di addormentarmi, sospirai, sconfitto.
'Buonanotte, Franci'-sussurrai, una sensazione amara alla bocca dello stomaco.
Ti prego, Fra, fa' che possa stringerti al mio risveglio.
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Buongiorno!
Perdonatemi veramente tanto per la mia assenza in questi due giorni, ma purtroppo sono state delle giornate no, in cui vedevo tutto nero.
Spero voi stiate bene.
Vi mando un bacio e alla prossima!❤️

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