Capitolo 47

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Francesco's POV
'Francesco'-sentii chiamarmi. Qualcuno mi stava scuotendo la spalla.
'Fra'-sentii dire ancora.
Aprii gli occhi. Ero tutto indolenzito, in quanto mi ero addormentato su quelle scomodissime sedie fuori la stanza di Tommaso.
Andrea era di fronte a me.
'Ehi'-gli dissi, stropicciandomi gli occhi per mettere a fuoco la sua figura.
'Buongiorno. Armanda è appena uscita dalla stanza. È andata al bar qui sotto a prendere la colazione. Vuoi entrare tu intanto?'-mi chiese.
Io annuii, in silenzio.
Mi alzai, diretto verso la porta, su cui era affissa una targhetta con il numero della camera. 412.
Afferrai la maniglia e aprii piano, richiudendomi la porta alle spalle.
La stanza era asettica e odorava di disinfettante. Le pareti erano spoglie e la piccola tv affissa sul muro era spenta. Tommaso era profondamente addormentato, nel suo stato comatoso, nel letto al centro della stanza. Era pallido e attorno al petto nudo aveva una larga fascia bianca, visibile a causa del lenzuolo tenuto fino alla vita. Presi una sedia e la avvicinai al letto, il quale era occupato interamente dal mio ragazzo, a causa della sua altezza.
Gli presi una delle due mani lasciate distese ai lati del suo corpo e presi ad accarezzare quelle dita, su cui spiccava il tatuaggio di Gilda. Le sue belle mani dalle dita affusolate erano fredde. Era strano per me quel contatto, in quanto Tommaso le aveva sempre calde.
L'unico suono nella stanza era il rumore fastidioso e incessante di quei bip che monitoravano i valori di Tommy. Si trattava di un suono monotono, senza accelerazioni, segno che non ci fosse alcun problema.
Sospirai.
'Perché ti sei lanciato così su di me? Era indirizzata a me quella pallottola, Tommy. Avrei dovuto starci io al tuo posto'-sussurrai, singhiozzando appena, consapevole del fatto che non avrebbe potuto sentirmi.
'Quando l'effetto del coma farmacologico finirà, mi prometti che ti sveglierai? Qui, senza di te è un incubo. Non potrei sopportare di non vederti più sorridere, di non sentirti più chiacchierare, di non baciare più le tue labbra. Dopo, vado a casa a prendere Il Gattopardo, va bene? Almeno te lo leggo nell'attesa. Lo so che lo saprai a memoria, ma almeno è un'occasione anche per me di leggerlo, giusto? Così, non mi martellerai più il cervello, affinché io lo legga'-ridacchiai.
'Non ho avuto modo di risponderti, ma ti amo anche io, Tommaso'-conclusi.
All'improvviso, i bip del monitor accanto al letto iniziarono a suonare più velocemente. Notai che i battiti di Tommaso si fossero alzati notevolmente e nel giro di una manciata di secondi, due medici entrarono di corsa nella stanza, spingendomi fuori.
'Che succede? Sta bene? Per favore, ditemi cosa sta succedendo!'-urlai, disperato, mentre quei dottori mi lasciavano in corridoio, senza spiegazioni.
Scoppiai a piangere, con la testa fra le mani.
'Francesco!'-esclamò Armanda, seguita da sua figlia, la quale era, probabilmente, appena arrivata-'Cosa succede?'
'Ero dentro un momento fa e improvvisamente il macchinario ha iniziato a suonare, i battiti erano accelerati, mi hanno spinto fuori, non so niente'-dissi velocemente e in modo febbrile.
Gaia, senza un filo di trucco e con delle profonde occhiaie, dovute sicuramente al fatto che quella notte non avesse dormito neanche un po', cadde in ginocchio, piangendo.
Subito, il suo ragazzo, Viktor, si accucciò accanto a lei, stringendola, per poi prenderla in braccio e portarla a prendere una boccata d'aria. Anche lui sembrava essere molto stanco.
Armanda, dal canto suo, si asciugò una lacrima, per poi dirigersi verso di me. Mi abbracciò, come se fosse mia madre, la quale, proprio in quel momento, fece il suo ingresso nel reparto, seguita da Andrea, Stefania e suo marito Simone.
'Amore'-esclamò, correndo verso di me e stringendomi forte, per poi lasciare un bacio tra i capelli della mamma del mio ragazzo.
Alba non disse nient'altro, mi abbracciò soltanto e il suo profumo inconfondibile mi entrò nelle narici. Mi tenne stretto a sé, fino a quando le lacrime non cessarono di cadere sul mio volto.
La porta della tanto agognata stanza 412 si aprì.
Armanda si alzò in piedi, di scatto, aspettando notizie.
Io restai seduto, stringendo forte la mano di mia madre.
'Allora, ho due informazioni per voi. La prima è che abbiamo sventato un arresto cardiaco. Il cuore di Tommaso ha subito una forte emozione, è in coma, ma l'ha percepita, perché molto probabilmente avverte qualcosa. E qui arriviamo alla seconda notizia. Il coma farmacologico ha cessato il suo effetto, ora bisogna solo aspettare. Vi pregherei soltanto di evitare di trasmettergli emozioni che possano destabilizzarlo. Evidentemente, Tommaso sta lottando per svegliarsi, ma bisogna riporre attenzione. Per qualsiasi novità, vi terremo aggiornati'-concluse il medico, andandomene con delle cartelle in mano e il camice svolazzante.
'Che gli hai detto, Fra?'-mi chiese Andrea-'Per spingerlo a lottare così, deve essere stato qualcosa di forte'.
'Che lo amo'-sussurrai.
Era colpa mia. Tutto ciò che era successo era semplicemente colpa mia. Quasi sarebbe morto per arresto cardiaco, dopo essere sopravvissuto ad una pallottola.
Mi alzai dalla sedia, uscendo per respirare un po'. Quel corridoio iniziava ad essere soffocante. Mi sentivo in gabbia.
Fuori, Viktor e Gaia erano abbracciati, in silenzio.
Lei si era calmata, ma qualche singhiozzo fuoriusciva ancora dalla sua bocca. Si voltò per dire qualcosa al suo ragazzo, il quale rientrò, dopo averle lasciato un bacio veloce sulle labbra.
Gaia si avvicinò a me. Le cinsi le spalle con un braccio, stringendola a me.
'Come sta mio fratello?'-mi chiese.
'Quasi lo facevo morire'-commentai io.
'Non è colpa tua, Fra'.
'Gli ho detto che lo amo, pensando che tanto non mi avrebbe sentito, e invece, a quanto pare, avverte qualcosa ed è andato in arresto cardiaco'-le spiegai, tentando di farle capire che mi addossavo la colpa per una buona ragione.
'Francesco, mio fratello ti percepisce. Guarda il lato positivo della cosa, non pensare solo all'arresto cardiaco, okay? Gli hai detto che lo ami. C'è, forse, cosa più pura di questa?'-mi domandò, guardandomi con i suoi occhioni, uguali a quelli di Tommaso. Per un attimo, mi ci persi dentro, poi, chiusi i miei.
'È che ho paura. Veramente tanta, Gaia. Non puoi neanche immaginare a quali scene io abbia assistito'-confessai.
'È vero, non posso neanche immaginarlo, ma avverto il tuo dolore, Francesco. E so che ami mio fratello, a volte, sbagliando forse, più di quanto tu ami te stesso. Vi osservo sempre, quando ho la possibilità di tornare a casa, e sai cosa vedo, Fra? Tanto, tantissimo amore'-concluse lei, per poi aggiungere-'vado da mia madre, tu passa a casa e vai a mangiare qualcosa. Ne hai bisogno. Per qualsiasi cosa, ti chiamo'.
'Grazie, Gaia. Tu e Tommaso siete uguali'-dissi, con un mezzo sorriso.
'È il complimento più bello che tu potessi farmi'-mi rispose, per poi rientrare nel reparto, i suoi capelli dorati svolazzavano.
Io non rientrai, dirigendomi in macchina. Accesi la radio per sovrastare i miei pensieri.
'Brutta sparatoria in centro a Milano, in occasione di una rapina da un milione di euro. La polizia ha arrestato i colpevoli, ma il giovane influencer milanese, Tommaso Zorzi, vincitore del Grande Fratello VIP 5, è rimasto ferito gravemente. Si sarebbe frapposto tra il proiettile e il suo fidanzato Franc...'
Spensi la radio. Non volevo rivivere la scena.
Arrivato sotto casa, parcheggiai, per poi posare la testa sul volante, stanco e preoccupato.
Entrai in casa, estremamente silenziosa, e mi diressi verso la doccia, dove la spugna verde di Tommaso era caduta. La raccolsi e subito mi arrivò alle narici l'inconfondibile profumo del bagnoschiuma che utilizzava lui.
Presi un bel respiro, cercando di pensare positivo.
Feci una doccia e bevvi una camomilla, per poi andare a pescare Il Gattopardo dalla libreria.
Passai in rassegna tutti i libri, fino a quando riuscii a trovare ciò che cercavo. La prima edizione de Il Gattopardo, appartenente ad Armanda, era tra le mie mani e, con un pezzo di Tommaso, mi diressi nuovamente verso l'ospedale.
Ti prego, Tommy, aspettami. Sto tornando da te.
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Ciao! Scusate l'attesa, ma, come vi avevo già annunciato in precedenza, devo affrontare la maturità e sto studiando moltissimo. In ogni caso, perdonatemi.
Ve lo sto facendo sudare un po' questo risveglio eh🥶
Comunque, sapete che mi piace parlare non solo dei capitoli, dunque avevo piacere di esporvi un mio parere riguardo alla questione Fedez e alle enormi polemiche che ne sono conseguite. Secondo me, ha fatto bene, si è battuto per i diritti umani. Stanno giudicando la persona e non il suo intervento. 'Ahi serva Italia', avrebbe detto Dante. Voi cosa ne pensate? E poi, come state?
Vi abbraccio e alla prossima❤️

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