Il giorno in cui avvennero gli eventi oggetto di questa narrazione mi stavo dirigendo proprio ai margini del villaggio. Oramai divenuto diciottenne, mi ero ben rassegnato all'idea di dover aspettare ancora due anni prima di poter soddisfare quella curiosità tanto radicata nel mio cuore.
La mia testa era tutta concentrata su Abohr. Devo ammettere che un po' lo invidiavo.
Un po' tanto, forse.
Era il suo giorno, infatti. Si festeggiavano i suoi vent'anni e io mi stavo recando fin là proprio per salutarlo prima della sua partenza. Di lì a poco si sarebbe inoltrato oltre i cancelli per camminare fino al Tempio del Sole, indossando i tradizionali abiti da cerimonia e portando con sé le Campane dell'Alba. Una parte di me avrebbe voluto così tanto essere al suo fianco; se da un lato nutrivo una gran curiosità per la cerimonia, dall'altro la Foresta non aveva mai smesso di esercitare un fascino magnetico nei miei confronti.
Quando giunsi in prossimità dei cancelli, trovai Abohr già in compagnia di Khorine. Questa era mia coetanea, nonché mia compagna di classe al liceo, ma condivideva con me anche l'amicizia con Abohr, ragazzo col quale ero praticamente cresciuto, nonostante i due anni di differenza.
Normalmente solo il candidato avrebbe dovuto essere presente la mattina di quel giorno, insieme ovviamente al sacerdote come unico adulto maturo. Nonostante ciò, nessuno avrebbe avuto da ridire sulla nostra presenza lì , a patto che non tentassimo di unirci a loro al momento decisivo.
<<Come ti senti?>> sentii chiedere da Khorine mentre mi avvicinavo.
<<Sono un po' nervoso, in realtà.>> rispose lui <<Spero di non combinare un casino.>>
Scossi la testa, vagamente divertito da quell'affermazione.
<<Ma dai, Abhor!>> mi intromisi <<Come si fa a combinare un casino alla cerimonia dei vent'anni?>>
<<Ciao, Alekos!>>
Khorine era veramente bella quel giorno. I suoi capelli biondi erano tenuti raccolti e ordinati da un cerchietto e per l'occasione aveva indossato un vestitino bianco, semplice ma grazioso. Il suo aspetto era in perfetta armonia con la giornata di sole.
<<Sono contenta che sei riuscito a venire per salutare Ahbor>>
Abohr mi strinse la mano, battendomi poi il pugno sulla spalla come ormai era solito fare ogni volta che mi salutava.
<<Che bello vederti qui, in un giorno così importante per me!>>
<<Che vorresti dire? Hai forse temuto che non venissi a salutarti?>>
<<È difficile incontrarci di questi tempi. Sai, tra la preparazione per la Cerimonia, lo studio e tutto il resto. A proposito di Cerimonia...>> aggiunse, assumendo un'espressione vagamente divertita <<Khorine non fa altro che ripetere quanto scalpitate dalla voglia di farla anche voi. Avete già così fretta di diventare vecchi?>>
<<Non esagerare adesso... >> lo rintuzzò lei.
Mi sedetti su un masso lì vicino, levando poi lo sguardo verso di lui. La sua espressione, solo in apparenza composta e temperata, riusciva a stento a mascherare la grande eccitazione che doveva star provando.
<<Sai quanto mi piacerebbe.>> risposi, incrociando le braccia al petto <<Non capisco perché si debba aspettare di compiere vent'anni quando in alcuni paesi si diventa maggiorenni a diciotto... O persino a sedici.>>
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ANIESKA | Le Anime Perdute
HorrorNessuno può entrare nella Foresta Orientale prima della Cerimonia della maggiore età: al villaggio ne è fatto divieto assoluto, specialmente per i più giovani. Ogni ragazzo cresce abituandosi ai moniti dei più grandi, educato fin da piccolo a rispe...