Capitolo 25. Ninfa

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Mentre camminavo a passi veloci, diretto verso gli alberi indicatimi da Khorine, trattenni a stento l'impulso di imprecare. Tra Iri e Abohr morti, Tersicore che dormiva e Nieve che se ne andava a zonzo da sola – stendo un velo pietoso su Khorine che l'aveva lasciata andare senza batter ciglio - tanto valeva buttarsi tutti e tre tra le braccia di Anieska e chiuderla là. Già che c'ero potevo disegnarmi un bersaglio sulla schiena e andare in giro bendato, giusto per velocizzare la cosa. 

Per fortuna, come detto da Khorine, il ruscello non era troppo lontano dal Tempio. Superati i tre alberi e scavalcato un cespuglio, ecco che mi trovai sulla sua sponda. Non era molto grande, in realtà, ma le sue acque, sulle quali si riflettevano a intermittenza i raggi dorati del sole, erano abbastanza profonde da far immergere una persona adulta fino al torace. Intorno al suo corso vi cresceva una fitta vegetazione, con alberi le cui radici si spingevano fin dentro l'acqua, perfettamente limpida, e grosse rocce ricoperte di muschio verde e rigoglioso. Questa disposizione faceva sì che la zona fosse abbastanza nascosta, cosa che mi rincuorò non poco. Non potei, inoltre, restare indifferente all'oggettiva bellezza del luogo; quegli elementi naturali – le sponde sassose, le acque lucenti che scorrevano silenziosamente, la cornice di alberi tutta intorno – contribuivano, insieme alla luce dorata che s'insinuava tra il fogliame, a ritagliare una piccola oasi serena e quasi incantevole.

Mi avvicinai alla riva e mi guardai intorno, nel tentativo di individuare Nieve.

<<Alekos!>> mi sentii chiamare alle spalle.

Mi girai subito, riconoscendo la sua voce, ma mi bloccai all'istante e indietreggiai.

Nieve era immersa nell'acqua, poco più distante dal punto in cui ero sbucato da dietro gli alberi... ed era completamente nuda.

 I suoi vestiti, appesi a un ramo basso lì vicino, ondeggiavano leggermente sotto la spinta del vento fresco. Per fortuna, essendo immersa fino ad altezza spalle, la sua figura era schermata dall'acqua del ruscello, come una patina argentea che, anche per via dei giochi di luce, nascondeva i dettagli sotto la superficie di quel velo semi-trasparente.

Roteò su sé stessa e le guance le si tinsero di rosa.

<<Ma c-che ci f-fai qui?>> balbettò, cercando di aumentare quella piccola protezione offerta dall'acqua avvolgendosi un braccio in modo da coprire i seni.

Impreparato a quella situazione, indietreggiai imbarazzato.

<<Scusa!>> esclamai, voltandomi dall'altra parte. <<Io non.... Khorine mi aveva detto che eri venuta da sola al ruscello e mi sono preoccupato.>>

<<Volevo solo fare il bagno...>> le sento rispondere. <<Mi sento come se fossi coperta da dieci strati di sporco.>>

<<Mi dispiace, ti giuro che non volevo...>> sospirai, passandomi una mano in fronte <<Non mi piaceva saperti da sola, dopo quello che è successo.>>

Anche se ero di spalle, quell'immagine di lei immersa nell'acqua continuava a rimbalzarmi insistentemente nella testa. Per quanto mi imponessi di rimanere serio, il solo ripensarla in quel modo, una figura candida e delicata immersa in quello specchio argenteo contornato dal verde della selva circostante, bastò a farmi salire la febbre.

Avevo già mosso qualche passo in avanti, in modo da allontanarmi quel tanto che bastava per lasciare a Nieve la giusta privacy. Sarei rimasto nei paraggi, giusto per poter intervenire qualora ce ne fosse stato bisogno.

<<Aspetta, Alekos...>> 

Mi arrestai di colpo.

<<Se... Se vuoi rimanere per essere sicuro che non accada nulla...>> continuò Nieve <<Insomma, non mi dispiacerebbe come cosa...>>

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