Capitolo 4. Tersicore

299 28 37
                                    

Davanti a noi c'era una giovane ragazza, vestita con dei suntuosi abiti dai colori intensi.

Un grosso saio le scendeva fino alle caviglie, bianco in corrispondenza delle spalle ma rosso con dei ricami dorati lungo tutto il corpo. I capelli neri erano elegantemente raccolti in due treccine che le ricadevano da entrambi i lati fino al petto e dai polsi pendevano dei vistosi braccialetti con ciondoli d'argento e filo di caucciù. La pelle era particolarmente chiara, cosa che dava enorme risalto ai due grossi occhi scuri.
Sul viso le si delineava un'espressione enigmatica, ma anche straordinariamente calma, come se la nostra inattesa presenza non la turbasse più di tanto. Sembrava sorpresa più che spaventata o arrabbiata.

Qualcosa nel suo atteggiamento composto e, soprattutto, nel suo abbigliamento suggeriva che avesse qualcosa a che fare col Tempio, come se ne fosse la custode. A guardarla non sembrava tanto più grande di noi, visto che i lineamenti erano ancora morbidi e il viso sembrava quello di una giovane donna appena maggiorenne. Le avrei dato al massimo la stessa età di Abohr. D'altra parte, sebbene al villaggio non fosse concesso rivelare dettagli sul Tempio o sul rituale della maggiore età, mi era capitato di sentir parlare distrattamente, forse estrapolandolo da qualche discorso degli anziani, di un Ordine di giovani sacerdotesse votate al culto. Molte di queste figure erano legate alle antiche tradizioni del villaggio e ai suoi tanti elementi folkloristici ma non sapevo molto di più al riguardo.

A giudicare dalla sua improvvisa apparizione, ne dedussi che dovesse essere venuta da una delle zone più interne del Tempio, probabilmente tramite proprio quella porta che non ci eravamo presi la briga di controllare.

<<Non mi aspettavo di vedere qualcuno qui>> disse piano, senza dare una particolare inflessione alla sua voce.

Sicuramente non era come una di quelle strane figure che avevamo visto al villaggio e non sembrava avere niente in comune con quella donna che ci aveva inseguito nella foresta. Già solo notare questi elementi contribuì a tranquillizzarmi; forse finalmente ci eravamo imbattuti in una persona normale.

<<Ci dispiace di essere entrati senza alcun preavviso.>> rispose garbatamente Abohr <<Forse puoi aiutarci. Stiamo cercando un modo per tornare a casa.>>

<<A casa?>> disse la ragazza. Si accigliò leggermente e abbassò lo sguardo, mostrando per la prima volta un'emozione; sembrava quasi dispiaciuta <<Era da tempo che non entrava una creatura viva qui dentro...>>

La frase ci prese tutti alla sprovvista. Potei percepire una certa tensione serpeggiare tra tutti noi presenti nell'udire quelle strane parole.

<<Una creatura viva?>> dissi io. La giovane donna non rispose.

<<Vuoi dire che questo è una specie di aldilà?>> chiese Abohr.

Mi voltai istintivamente verso di lui, forse perché sorpreso dalla stranezza della domanda. Eppure, non riuscii a trovare niente da dire, nessuna obiezione da muovere a riguardo. In quel momento capii che, per quanto irrazionale, per quando fuori da ogni logica a cui eravamo stati abituati nelle nostre vite, in qualche modo Aboohr era stato capace di porre proprio quella domanda che segretamente ognuno di noi stava covando dentro di sé.

Forse nessuno lo avrebbe ammesso apertamente, ma era così: quello che ci stava succedendo - la donna, il villaggio, le creature -non poteva essere qualcosa di normale.

La giovane sacerdotessa guardò fissa Abohr per qualche istante, come soppesando le parole nella sua testa e al tempo stesso valutando le nostre condizioni. Come prima, un velo di malinconia sembrava avvolgerla silenziosamente.

ANIESKA | Le Anime PerduteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora