Rottura

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"Hermione.. Hermione.. sono le sette!" trillò Ginny mentre la riccia si nascondeva sotto le coperte "E dai Ginny cinque minuti!" "No, non se ne parla neanche!" Poi Hermione realizzò cosa voleva fare e si tirò sul letto a sedere concentrandosi e togliendo le coperte dalle gambe. "Cosa fai?" "Vieni Ginny guarda" Hermione eseguì con entrambe le caviglie una rotazione "Ma è fantastico! Come è successo?" "Stanotte ho fatto un sogno..." "Tu non me la racconti giusta..." "Guarda non me lo spiego neanche io- disse Hermione ridendo- Però avevo il bisogno di provare. Ancora siamo agli inizi ma credo di stare recuperando." Si vestirono e scesero a colazione per affrontare una mattinata piuttosto intensa. "Herm com'è che stamattina sei così felice?" chiese Harry "Ficuramente ha fatto un fogno con me..." biascicò Ron ed Hermione fece una faccia inorridita. "Sai Harry Hermione è felice perché ouch- Ginny simulò un colpo di tosse dopo la gomitata dell'amica- perché sabato andiamo ad Hogsmeade" Harry fece uno dei suoi sorrisi mandando in visibilio la rossa "Sono contento che ti sia tornata la voglia di uscire Herm, anzi se non vi dò troppo fastidio mi unisco a voi" "Anche io" bofonchiò Ron con un pezzo di torta in ogni mano "Bene è deciso" sorrise Hermione mentre la sua attenzione veniva catturata da una chioma bionda che aveva fatto ingresso in Sala Grande. Malfoy non si girò a guardarli, non gettò lo sguardo sul tavolo Grifondoro; attese di essere seduto, di essersi servito e di aver iniziato una conversazione con Theo prima di permettersi di fissarla negli occhi. La ragazza represse un brivido e socchiuse gli occhi, talmente forte l'aveva scossa quella nuova emozione.

Hermione era veramente ilare quella mattina; aveva attraversato sorridente la Sala grande, aveva illuminato ogni lezione alla quale aveva partecipato e a chi domandava cosa le fosse successo rispondeva in maniera misteriosa che aveva sognato un angelo, lasciando nell'interlocutore seri dubbi sulla sua salute mentale. Ma così la ragazza aveva cominciato a vedere Draco: un angelo sotto le spoglie di una serpe, che voleva dimostrare a tutti (o a lei...) che non era quello che si credeva che fosse. Draco da parte sua aveva seguito tutta la giornata della Grifona, sentendo le risposte che dava e sorridendo tra sé; nulla di ciò però sfuggì a Blaise e Theo, che si diedero gomito e si ripromisero di indagare cosa fosse successo quella notte. Quella sera entrambi i ragazzi si ritirarono presto, la giornata era stata piuttosto intensa, con la riccia sempre al centro dell'attenzione e il biondo che la seguiva da lontano ovunque andasse; Harry sembrava suo padre, non le faceva fare niente, appena portare a borsa, figurarsi che a pranzo voleva tagliarle l'arrosto! Ginny che non la mollava mai e Ron che la seguiva sempre, se ne liberava solo in bagno! Si sentiva soffocare! Andò a letto sospirando, sperando che Malfoy si presentasse e che nell'ora trascorsa insieme riuscissero a fare miglioramenti. Si addormentò quasi subito e dopo poco apparve la serpe; quella sera aveva con sé una piuma da scrittura: Hermione si tirò a sedere sul letto e scoprì le gambe. "Buonasera, Granger, vedo che sei felice di vedermi!" "Buonasera Draco- lui represse un brivido- beh in un certo senso sì, se mi rimetto in piedi in fretta mi libero delle "buone intenzioni" dei miei amici" fece lei mimando le virgolette con le dita e guardando Ginny. Lui sorrise appena "Mi vogliono così bene e aiutare così tanto che mi soffocano...se venissero poi sapere dei nostri incontri....""Che succederebbe? Ti importerebbe davvero se venissero a sapere che ti sto aiutando di più di quello che fanno loro?" Draco era sulla difensiva, non gli piaceva la piega che stava prendendo il discorso "Ma siamo un ragazzo ed una ragazza...in un limbo in cui nessuno sa cosa facciamo...e in fondo siamo nemici, no?" Il viso del biondo si indurì "Se è così che la pensi, addio Granger.. a mai più" e sparì. Hermione avrebbe voluto rimangiarsi quelle sciagurate parole che le erano uscite di bocca; le lacrime cominciarono ad uscirle dagli occhi e si rese conto che lo aveva umiliato, lo aveva allontanato, proprio lei che gli aveva dato una seconda possibilità, proprio in quel momento, si disse, che aveva un disperato bisogno di lui. Provò a riaddormentarsi, ma non faceva che piangere e mormorare "perdonami Draco". Ginny si svegliò e si avvicinò al suo letto, vide che piangeva e ascoltò quella frase detta sussurrando più di una volta, assicurandosi di aver capito; si tirò poi indietro, scossa, ma si decise a svegliare la sua amica, per far cessare quello che secondo lei era un incubo. "Hermione, Hermione, sveglia...che c'è?" "Oh, Ginny, ti ho svegliata?" La ragazza aveva le occhiaie blu "Che ore sono? E' l'ora di scendere?" "No, tesoro, sono le tre di notte... e sognavi Malfoy" La ragazza glissò "Non ricordo nulla" La rossa la guardò di traverso, poi fece spallucce "Notte Hermione, prova a riposarti un po'" "Notte Ginny"

La Pazienza del Ragno - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora