Quella fu una notte piuttosto movimentata: dopo aver riferito il sogno di Harry a Silente e aver avuto conferma che ciò che il ragazzo aveva visto era reale, Silente fece convocare il prof. Piton, al quale chiese di cominciare subito con le lezioni di occlumanzia per Harry, poiché tutti loro erano in pericolo, visto che Voldemort aveva così libero accesso alla mente del prescelto. Piton trascinò via Harry per le scale, mentre Hermione veniva riaccompagnata dalla professoressa e Ron ebbe il permesso speciale di andare al San Mungo da suo padre tramite la metropolvere. Harry, spaventatissimo, si trovò nell'antro di Piton, mal illuminato e piuttosto lugubre, con il professore di spalle che sceglieva la bacchetta per entrare nella sua mente. Quando Piton gli puntò la bacchetta addosso, Harry sentì un dolore lancinante nella sua testa, e rivisse i momenti belli e brutti della sua vita che adesso anche Piton conosceva. Era una sensazione orrenda, sembrava avere il fuoco nelle vene e una stella che esplodeva nel cervello, mentre Severus entrava nei suoi ricordi, quando aveva visto i suoi genitori nello specchio delle Emarb, e poi ancora, il labirinto del torneo Tre Maghi, il fratello di Hagrid, l'abbraccio di Sirius, la sparizione di Silente, il bacio di Cho, e poi di nuovo l'aggressione al sig. Weasley. Poi la foto dei suoi che teneva sul comodino, il giornale dove aveva visto per la prima volta il suo padrino, e quella mano scheletrica e pallida che voleva ghermirlo. Quando tornò in sé, Piton gli vomitò addosso la sua incapacità e gli urlò che era uno stupido come suo padre. Harry allora non ce la fece più, si ribellò e sguainò la bacchetta contro il professore, riuscendo ad entrare nel suo peggior ricordo....quando fu ridicolizzato da James Potter di fronte a tutti gli altri Malandrini, proprio mentre nel gruppo c'era anche Lily. Harry venne letteralmente buttato fuori dalla mente di Piton e il professore lo prese per il bavero, dicendogli che le lezioni erano terminate. Harry guadagnò l'uscita e ritornò nel dormitorio, anche se per quella notte le sorprese non erano finite.
Hermione era stata riaccompagnata al dormitorio e provò, una volta sola, a mettersi in contatto con Draco. Da una parte sperava che lui l'avesse aspettata alzato, per potersi sfogare ed essere rassicurata, da una parte sperava che dormisse, doveva elaborare gli eventi per capire cosa Godric stava succedendo. Harry poteva mettere in pericolo tutti loro? Sospirando, Hermione creò la nuvoletta e si accorse che lui dormiva già, anche se il suo era un sonno piuttosto agitato.
Decise di andare da Ginny, quella notte non voleva stare sola; il suo istinto era quello di uscire a cercare Harry, ma non voleva mettersi e mettere lui nei guai. Dopo qualche minuto, mentre si preparava per andare dalla rossa, sentì Harry che tornava e parzialmente si calmò anche lei. Si affacciò in Sala comune e lo intercettò. "Ehy, Harry...." "Sei ancora sveglia, Herm?" "Come avrei potuto dormire, con quello che è successo...." "Dai, vieni qui...." Hermione, stretta nella sua coperta Grifondoro, si fece abbracciare dal ragazzo, che le posò un bacio sui capelli arruffati. Lei sorrise. "Stiamo qui, stanotte -fece lei- da sola ho paura e non mi fido a lasciarti solo" "Va bene" si arrese lui sospirando, sedendosi sul grosso divano rosso e morbido. Lei gli si rannicchiò vicino e dopo pochi minuti dormiva già: Harry sorrise appena guardandola.... quella ragazza era la sorella che non aveva mai avuto, non riusciva a concepire come avesse fatto a vivere senza di lei prima...gli leggeva dentro! Con questi pensieri si appoggiò sul cumulo informe che formavano i suoi capelli e finalmente si appisolò; così li trovarono i loro compagni l'indomani, e solo uno scatto felino di Ginny evitò che andassero in prima pagina, fotografati da Colin Canon.
I due belli addormentati, una volta cambiati e scesi afare colazione, si divisero per le lezioni del mattino. Hermione cercavaovunque Draco con lo sguardo, avrebbe dovuto raccontargli tutto scusandosi. Echissà se le avrebbe creduto! Con questi pensieri quasi gli finì addosso. "Ehi,mezzosangue! Perchè non vai al diavolo?!" Hermione lo fissò in faccia, e capì.Era con Goyle e non voleva certo smascherarli. "Vai al diavolo tu piuttosto! Odevo chiamare i gemelli?" fece lei con un sorrisetto sprezzante. Draco 1 –Hermione 1. Pluffa al centro. "Ehi, Draco, mica vorrai litigare con lababbana!" fece Goyle ridendo sguaiato, mentre Hermione, da ottima attrice, sifaceva spuntare due lacrimoni e scappava via; Draco la seguì un po' con losguardo, mentre era trascinato via da quell'orso che aveva come sottoposto, ma si rincuorò appena lei sigirò sorridendogli. Il resto della giornata passò in fretta e i ragazzi siauguravano di essere messi insieme alla ronda quella sera, per potersi parlareliberamente. Invece il destino aveva deciso diversamente e i turni furono dinuovo mescolati; Draco fece l'occhiolino alla ragazza, non visto, mentre siavviava con Hannah a fare il solito giro. Hermione, una volta rientrata incamera, si assicurò che non potesse entrare nessuno e mormorò "Lumox Draco";come al solito si formò la nuvoletta e lo trovò ad attenderla a gambeincrociate sul letto. Si salutarono, impacciati, mentre la ragazza prendeva l'iniziativa"Draco, ascoltami adesso. Avrei voluto parlarti di persona. Non sai come mimanchi, vorrei stringerti a me in questo momento; ieri è successa una cosaterribile. Il padre di Ron è stato attaccato da Nagini mentre era al lavoro edHarry l'ha visto...non so come...abbiamo avvertito la professoressa McGonagall, checi ha portato da Silente....poi è stato chiamato Piton, che ha portato Harry nelsuo studio, mentre Ron è andato al San Mungo ed io tornavo in dormitorio...èstata una notte terribile...." "Lo so, Hermione. La notizia è sulla bocca ditutti. Non ti devi scusare per quello che è successo, non è colpa tua. E ancheio vorrei che tu fossi qui con me... Io sto bene al solo vederti, al solo sapereche mi vuoi con te. Devo avvertirti di una cosa....- il ragazzo soppesò leparole- purtroppo la Umbridge ha formato una specie di squadra di inquisizionee mio padre mi ha obbligato ad esserci. Mi faranno fare cose che non capirai, enemmeno io. Ho un po' paura. Questa storia del Signore Oscuro staprecipitando, io mi sento come se fossi dentro una bombarda pronta adesplodere..." Mentre i ragazzi continuavano a scambiarsi impressioni e araccontarsi le cose accadute in quei due giorni intensi, Draco si sentivasempre più inquieto: stava crescendo in lui la netta sensazione che se nonavesse fatto subito qualcosa, avrebbe perso la sua ragazza. Già. La sua nemesi.Anche se nessuno ci avrebbe scommesso uno zellino, era successo; non si sentivacosì sereno da tempo, anche se avrebbe dovuto prima o poi scontrarsi con suopadre. "Senti Hermione -esordì-devo vederti, non ce la faccio ad aspettaredomani, non posso separarmi da te, ora. Voglio parlarti, stringerti, respirareil tuo profumo e non vederti attraverso una stupida nuvoletta." La ragazzaannuì, anche lei lo desiderava. "Troviamoci alle cucine tra venti minuti, poivedremo il da farsi" Hermione sospirò forte e sorrise "Sei una personasplendida, Draco Malfoy" "E tu sei la principessa dei miei sogni, Hermione Granger, mezzosangue, nata babbana."
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La Pazienza del Ragno - Dramione
FanfictionUn giorno come tanti alla scuola di magia accade un incidente che coinvolge Hermione e Draco. E' l'inizio di un idillio? Come potranno i nostri amici lottare contro il redivivo Voldemort e anche contro i loro sentimenti? Lo scopriremo solo leggendo...