Decisione

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Era un gran giorno, quello: i ragazzi si erano riuniti per discutere la formazione di un piccolo manipolo di maghi per resistere in caso di attacchi dei Mangiamorte. Hermione si alzò e fece il suo discorso, interrotta a tratti dai ragazzi e fu supportata da Harry nella spiegazione di ciò che erano venuti a fare lì. Ginny ascoltava con le orecchie e nel frattempo era attenta a ciò che il suo cuore diceva: Harry era in quel momento tormentato da Voldemort, aveva paura per loro, si sentiva costretto in un progetto più grande di lui. Non c'era spazio nel suo cuore per lei e se ne rese conto, giungendo alla conclusione che non le interessava poi molto, poteva essere libera di amare Blaise. Luna intervenne chiedendo se Harry sapesse fare un Patronus ed Hermione glielo confermò; dopo altre discussioni, i ragazzi decisero di fondare un gruppo e chiamarlo "L'esercito di Silente": Harry, Hermione e Ron raccolsero soddisfatti le firme di tutti i presenti.

"Ma è inaudito!" Hermione sbottò "Adesso la Umbridge ha emanato anche un decreto per il quale vengono sciolte tutte le organizzazioni non approvate! Ma siamo impazziti!" "Ce l'ha con noi Hermione...qualcuno deve aver sospettato qualcosa, ma non hanno prove- fece Harry scostando appena lo sguardo dalla Gazzetta del Profeta- noi ci troveremo ugualmente tra due giorni nella stanza delle necessità, lascia perdere il resto, Hermione" "Ok, se lo dici tu" disse lei mogia "Vado da Ginny" "Non credo che sia in camera...per lo meno non l'ho vista rientrare" avvertì Ron, mentre Harry alzava un sopracciglio.

Ginny infatti era con Blaise. Finalmente libera dai suoi timori, avrebbe accolto il ragazzo a cuore aperto. I due erano sulle rive del Lago, seduti su quell'albero caduto testimone della scena dei giorni precedenti: era diventato il loro posto; si baciavano piano, sorridendosi ogni tanto, evitando di rompere quel silenzio che li circondava. "Ginny....pensi che dopo due mesi sia troppo presto..." "Non lo so, Blaise, sì e no. Sì perché ancora non ci conosciamo abbastanza e no perché ti desidero come tu desideri me" "Oh, tesoro" Blaise la strinse a sé e Ginny sorrise: il ragazzo era dolce con lei. Ginny lo scostò appena e lo guardò intensamente. "Blaise, voglio essere sincera con te. Sto bene quando sei con me, ti desidero forse più di quanto mai abbia desiderato qualcuno; ho tentennato fino ad oggi perché ero sicura di amare Harry e non mi sembrava giusto coinvolgerti per dimenticarmi di lui. Oggi ho avuto conferma che non c'è posto per me nel suo cuore, è troppo coinvolto da tutto ciò che sta accadendo e io non sono più sicura di volerlo accanto a me. Vorrei chiederti quindi di amarmi, finché potremo. Ho paura Blaise, paura di morire per colpa di Tu sai chi." Blaise sostenne il suo sguardo, rispecchiandosi in quella paura. "Anche io ho paura Ginny, nonostante che sia dalla sua parte. Mia madre lo sostiene, è vero, ma per sua opportunità non esiterebbe a farci fuori. E' come camminare sui carboni ardenti, non sai cosa possa succedere. Siamo troppo giovani per morire piccola, io cercherò di fare tutto il possibile per proteggerti." "Blaise...." E lo baciò. Il ragazzo le prese il volto tra le mani e approfondì ulteriormente il loro contatto; quando si staccarono, un sorriso particolare si dipinse su entrambi i loro volti e capirono che quella sera era quella giusta. Si avviarono verso i dormitori e Ginny si fece guidare da Blaise; oltrepassò la porta tenendo per mano il ragazzo e passando in sala comune vide Draco e Theo sul divano che avevano già scolato una bottiglia di Firewhisky. "Non far caso a loro...Draco deve risolvere i suoi problemi con la Granger..." Ginny fece una risatina "Sì, anche Hermione deve risolverli con un certo biondino, ma non credo che si butti nell'alcool" Blaise aprì la porta della sua camera, mettendo fuori il cartello "Fatevi gli affari vostri!" "Organizzato direi...." "Ci tengo alla mia privacy" rise Blaise, mentre Ginny sorrideva di rimando. Si sdraiarono sul letto e si presero per mano; poi lei si tirò su un gomito e lo guardò. "Mi sento sotto osservazione" "Voglio ricordarmi questo momento per tutta la vita che mi rimane Blaise. Voglio che tu sappia che sei il primo per me e non dimenticherò mai questa serata" "Anche tu sei la prima per me" "Ma che stai dicendo, dai!" "Certo, la prima di cui io sia innamorato davvero" Ginny lo baciò e lui cominciò a toglierle la divisa: prima il maglione, poi la camicetta e la cravatta e lei procedeva lentamente a fare lo stesso con lui. Quando il mucchietto di vestiti fu a terra, lasciarono le loro mani esplorare la pelle nuda dell'altro, le loro orecchie si bearono nell'ascoltare i sospiri e i gemiti dell'altro, le loro bocche suggevano gusti nuovi e i loro occhi si fondevano nell'estasi. Quando i loro respiri tornarono regolari, Ginny trovò il coraggio di chiedere a Blaise di unirsi a loro. "Mi piacerebbe, tesoro. Ma un Serpeverde sarebbe visto di sbieco, come una spia. Se tu vorrai insegnarmi, io ti seguirò, sarò sempre accanto a te. E sapere qualche incantesimo in più non fa mai male! Anzi, devo dirti di stare attenta: ho sentito che la Umbridge vuole fare una specie di squadra di inquisizione per cercare di sventare ogni tentativo di riunione da parte vostra" "Grazie Blaise, riferirò" "Ti adoro, Ginny" e la baciò di nuovo.

La Pazienza del Ragno - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora