Hermione quella mattina non voleva scendere dal letto. Aveva paura che fosse stato tutta un'illusione, un sogno. Si era messa in piedi, aveva camminato con Draco e poi aveva di nuovo camminato con Ginny. Sperava che fosse vero. Si tirò su a sedere e scoprì le gambe; le guardò qualche istante, sentendo ancora le mani del ragazzo che le accarezzavano, fletté le dita, mosse le caviglie e piegò le ginocchia. Tutto a posto. Buttò le gambe fuori dal letto e chiuse gli occhi, tendendo avanti le mani; sentiva ancora su di sé il profumo di Draco e i primi passi che fece ricalcarono quelli della sera prima. Li dedicò a lui mentalmente, poi aprì le palpebre e vide Ginny che la guardava sorridendo "E' ora di colazione!" "Sì!" cinguettò la rossa lasciando alla riccia tutto il tempo per prendere i vestiti, mentre lei si ficcava in bagno. Poco dopo entrambe furono pronte, entrarono in Sala Comune, dove c'era un fuggi fuggi generale per prendere le ultime cose ed andare a fare colazione; mentre Hermione aveva indossato il suo sorriso più bello, nessuno la guardò, né la salutò. Delusa e sottobraccio a Ginny, scese piano le scale per andare in Sala Grande, attraversò le grandi porte e vide decine di studenti troppo occupati a strafogarsi per guardarla. Da un punto imprecisato della sala si cominciò a sentire un ritmico battere di piedi e tutti tacquero ponendo la loro attenzione sulla sorgente del suono; lasciarono presto perdere quando finalmente si accorsero di lei, di nuovo in piedi. Harry si alzò per applaudire, seguito da Ron, da Fred e George, Neville, Seamus insomma tutto il tavolo Grifondoro, e così anche gli altri tavoli si misero ad acclamarla, con fischi ed apprezzamenti, facendola alla fine arrossire. "Silenzio! Sonorus- fece Silente- Ragazzi, ragazzi, prendo atto del vostro entusiasmo nel rivedere la signorina Granger di nuovo in piedi, ma non credo di essere sui gradini dello stadio a far colazione- tutti tacquero- Ci congratuliamo con la signorina per la guarigione e sicuramente potrete al momento opportuno soddisfare la vostra curiosità in merito, come certamente farò io dopo le lezioni. Finiamo e cominciamo la mattinata. Quietus!" I ragazzi si guardarono e ricominciò il chiacchiericcio leggero, mentre le ragazze guadagnavano il loro posto al tavolo e cominciavano a mangiare; Hermione si permise di guardare verso Draco, che la stava fissando senza espressione, con i suoi occhi gelidi in tumulto, come se contenesse un mare in tempesta. Quella tempesta che infuriava dentro di lui.
Dopo l'entrata in Sala Grande, Hermione passò una bella mattinata, intervenne in diverse lezioni e riuscì anche a capire la lezione della Trelawney, mentre i suoi compagni facevano a gara a chi si addormentava per primo. Riuscì anche ad andare in biblioteca per trovare qualche "lettura leggera", sorridente e felice; si recò anche da Silente, per spiegargli come si era rimessa in piedi, omettendo ovviamente il bacio che c'era stato con Draco, ma arrossendo al ricordo e facendo intuire al preside più di ciò che aveva detto. Il giorno successivo aveva lezione con la Umbridge e suoi metodi d'insegnamento le piacevano sempre meno; un'idea pazzesca cominciò a prendere forma nella sua testa: Harry poteva insegnare a tutti loro. In fondo era quello che aveva avuto più esperienza con i dissennatori e sicuramente qualche incantesimo di difesa Lupin glielo aveva insegnato. Persa in queste considerazioni, stava a testa bassa e davanti a lei da un angolo spuntò Draco che le andò a sbattere contro, facendole cadere i libri. "Per Salazar, Granger, stai attenta!" "IO? Io camminavo tranquillamente! Sei tu che mi sei venuto addosso!" disse lei raccogliendo i tomi senza neanche guardarlo. Lui si assicurò velocemente che il corridoio fosse deserto e si accoccolò davanti a lei fissandola. "Beh che c'è?" si stizzì lei. "Sei raggiante Granger: guardarti è come fissare il sole" Lei avvampò e fece scivolare di nuovo un libro a terra che lui catturò subito con mossa felina. Si rialzarono lentamente, fissandosi negli occhi e lui si avvicinò pericolosamente; lei non si mosse, impaurita come una lepre davanti ad una volpe, col cuore a mille, con il respiro corto, con le farfalle nello stomaco, con la sensazione di voler fuggire e il desiderio di rimanere lì per sempre. Quando fu a pochi centimetri da lei, Draco fece qualcosa che lei non si sarebbe mai aspettata: le posò il libro in braccio, accarezzandole la mano destra e poi con quella stessa mano le percorse il viso, entrò sotto i suoi capelli, la avvicinò ancora di più a sé. Ed Hermione chiuse gli occhi per ricevere quel bacio che aspettava, per convincersi di non aver sognato il primo, per confermare a sé stessa di essere innamorata. Lui le sfiorò l'orecchio con le labbra. "Il tuo profumo è una droga Granger. E chi è drogato vuole sempre di più" e se ne andò, lasciandola lì, languida e sorpresa; quando Hermione riaprì gli occhi, lui era già scomparso.
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La Pazienza del Ragno - Dramione
FanfictionUn giorno come tanti alla scuola di magia accade un incidente che coinvolge Hermione e Draco. E' l'inizio di un idillio? Come potranno i nostri amici lottare contro il redivivo Voldemort e anche contro i loro sentimenti? Lo scopriremo solo leggendo...