La ronda

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Hermione si allacciò il bottone del mantello sotto al mento e guardò Ron; il rosso era già vestito per la ronda notturna e guardava un punto non ben precisato fuori dalla finestra. Sicuramente era preoccupato per Harry. Si trovò a pensare che se non fosse stata così innamorata di Draco, l'avrebbe potuto trovare carino, soprattutto perché era buffo, tenero e si cacciava sempre nei guai. Sorrise di sottecchi e a malincuore decise di sottrarlo ai suoi pensieri. "Ron, puoi prendere quei documenti per Hannah? Devo portarglieli stasera" Ron si scosse dai suoi pensieri e fece per prendere qualcosa dal tavolino della Sala Comune; siccome poco ne sapeva, incerto indicò un fascicolo con un dito. "Questo?" Hermione si girò e spalancò gli occhi. "No, Ron, quelli!" fece indicando un numero non ben definito di pergamene che giacevano in un angolo della stanza. Il ragazzo sospirò e si diresse stancamente a prendere ciò che Hermione gli aveva detto; si ingegnò ad abbracciarle tutte e in qualche modo ci riuscì, passando faticosamente dal quadro della Signora grassa e arrivando non senza difficoltà nella stanza dei Prefetti, dove gli altri già attendevano. Hannah alzò appena lo sguardo, annunciando loro così che erano in ritardo. "Dicevamo...questa sera il primo piano va a Padma e Pansy, il secondo sarà controllato da Anthony e Ron, il terzo e quarto da Draco ed Hermione....in quanto a me farò i sotterranei con Luna, che mi accompagnerà in via eccezionale" Hermione allargò gli occhi all'inverosimile, incredula, mentre Draco fece un sorrisetto tirato, appoggiato come sempre alla parete di malagrazia, con le braccia incrociate al petto. Hannah li vide e li apostrofò con voce dura come l'acciaio "Siete prefetti, sapevate che prima o poi poteva capitare...quindi comportatevi da adulti e niente duelli nei corridoi. Fate il lavoro in fretta e bene, vi aspetto qui tra due ore. Saluti" disse, facendo guizzare lo sguardo dall'uno all'altra. Si alzò e uscì, lentamente gli altri la seguirono, con Pansy che sigillò la porta, uscendo per ultima; si divisero, ognuno verso il proprio compito e nessuno ebbe sospetti. Arrivati al terzo piano, Draco ed Hermione presero sul serio il lavoro, sapendo che se fosse avanzato del tempo, l'avrebbero utilizzato a modo loro; trovarono un paio di coppiette appartate, le divisero e rispedirono i ragazzi nei rispettivi dormitori, anche se dopo che si furono allontanati, un sorriso spuntò su entrambe le loro bocche e si concessero di tenersi per mano, sempre attenti ad ogni rumore sospetto. La ronda era quasi finita e si trovarono nella torre di Corvonero; si affacciarono e videro un cielo limpido e costellato di stelle luminosissime.

"Spero che sarai la mia stella per sempre" disse ilragazzo senza staccare gli occhi dal firmamento. Lei si girò e gli saltòletteralmente al collo, cercando le sue labbra, ignorando in quell'istante ogniprecauzione, ogni accorgimento, facendo parlare i loro sentimenti tumultuosi, iloro corpi che si desideravano, i loro respiri che si fondevano. Quando sistaccarono, c'era una muta richiesta negli occhi di entrambi, ed entrambisapevano che quel passo li avrebbe spinti verso un punto di non ritorno. Sibaciarono di nuovo, mentre le loro mani viaggiavano febbrili sui vestiti,desiderando di toccare la carne nuda dell'altro; Draco riuscì ad insinuare unamano sotto al maglioncino di Hermione, arrivando a stringerle un seno a coppa,mentre lei emetteva un sospiro strozzato. "D-Draco..." provò a farfugliare lei,mentre lui le baciava il collo, continuando a toccarla "D-Draco..non qui". Luisi riscosse e le disse che aveva ragione, dovevano andare nell'ufficio deiprefetti a riferire e poi avrebbero avuto la serata per loro. Hermione annuì,constatando con una certa soddisfazione che Draco aveva le pupille allargate eil respiro corto; si ricomposero e scesero, lontani alcuni scalini l'unodall'altra, assumendo l'aria imbronciata lei e lo sguardo a metà tra loscocciato e l'infastidito lui; si guardarono prima di entrare e quasi si feceroscappare una risata. Espletate le formalità e firmati i registri delle ronde,pensando di avere tempo per loro, uscirono e si diressero ai rispettividormitori, per non destare sospetti; si erano accordati di vedersi con lanuvoletta per darsi appuntamento. Ron si diresse da Harry, mentre Ginny tornavanella sua stanza ed Hermione si chiuse in camera; prima che i ragazzi potesserovedersi, un gran trambusto fece accorrere la riccia nella Sala Comune: Harryaveva appena avuto un incubo e aveva visto il sig. Weasley attaccato da Nagini;i tre ragazzi svegliarono la professoressa McGonagall che li portò tutti daSilente. Quando Draco si collegò non trovò Hermione ad aspettarlo, ma solo unletto vuoto; forse era in bagno, forse era ancora con Ginny; non sentiva nulla,non vedeva movimenti, come se lei avesse abbandonato la bacchetta per qualchemotivo; sentì che c'era qualcosa che non andava e la prima cosa che gli vennein mente fu quella di prendere la scopa e andare da lei, ma poi la parte razionale di lui lo fermò...non poteva certo entrare dai Grifondoro a cercarla! Sospirando deluso, staccò il collegamento e si preparò a dormire, anche se ebbe sonni agitati.

La Pazienza del Ragno - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora