Normalita'

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Dopo poco aprì gli occhi sul letto della ragazza, fece alcuni passi e la chiamò: "Granger" lei sussultò e aprì gli occhi. Era vicino, decisamente troppo vicino, ed era seminudo e lei era consapevole che l'avesse fatto apposta "Draco" "Bene, Granger, vediamo a che punto siamo" fece lui prendendo le lenzuola e scostandole, facendole finire in fondo al letto. Hermione invece aveva visto i muscoli delle braccia e del petto di lui che flettevano, spalancò gli occhi e per non essere vista (sarebbe morta di vergogna) si mise a fissare i suoi piedi; con le guance arrossate (notate da lui) mosse le caviglie e le fece ruotare completamente. Draco alzò un sopracciglio, stupito e lei sorrise soddisfatta: si era allenata da sola per sorprenderlo. E Draco per la seconda volta lasciò che il suo corpo comandasse sul suo cervello: increspò gli angoli della bocca; fu un movimento talmente rapido che Hermione pensò di aver sognato. "Ottimo, andiamo avanti" disse facendole vedere la piuma "Cos'è vuoi torturarmi?" disse lei ridacchiando "Beh, se mi ci fai pensare...la puoi vedere anche così" Lei smise di ridere di botto "Basta parlare... a noi!" Draco le toccò le piante dei piedi con la piuma, vedendole muoversi; continuò per qualche minuto. "Chiudi gli occhi" "Hermione rimase interdetta "Non se ne parla! Poi chissà che vuoi fare che io non possa vedere...." "Granger, finiscila! Con gli occhi chiusi puoi concentrarti su quello che senti, non su quello che vedi e così mi dai una mano, invece di stare lì a ciarlare. Ti ricordo che abbiamo un'ora" "E tu allunga l'incantesimo!" La riccia si rese conto di ciò che aveva chiesto e si tappò la bocca con la mano: passare più tempo con lei. Per lei. Lui la guardò, neutro. "Lo farò, ma solo perché abbiamo perso una settimana, Granger. E prima facciamo e prima ognuno va per la sua strada" Draco si era stupito dell'audacia di lei, mentre lei si era stupita dell'arrendevolezza di lui. "Vuoi chiudere gli occhi o no?" Lei si arrese e titubante serrò gli occhi: quel gesto dimostrò al ragazzo quanto quell'esserino insignificante che aveva davanti potesse essere coraggioso: quel gesto significava abbandonarsi completamente all'altra persona, avere fiducia. Si chiese se lo meritasse davvero. Poi le afferrò una caviglia, facendola sussultare, cominciando a farle un massaggio deciso sulla pianta "Draco!" "Che c'è? Ti faccio male?" "No...è che... non me l'aspettavo" "E che ti aspettavi? Fiamme e cruciatus?" fece ironico, mentre lei sorrideva e il cuore di lui mancava un battito. Poi si dedicò alle dita, tirandole e muovendole...l'ora passò talmente in fretta che lui sparì senza salutarla. Appena non sentì più le mani di lui, la ragazza aprì gli occhi e provò a muovere le dita; si mossero appena, ma era un inizio. Si chiese quante volte Draco sarebbe venuto per rimetterla in piedi...ma poi pensò che non importava. Sì, Voldemort era tornato, sì, Harry aveva bisogno di lei, ma a mezzo servizio non sarebbe stata di aiuto a nessuno; si concentrò ancora e le sue dita risposero un po' meglio e lei continuò ad insistere (caparbietà Grifondoro) fino a che non riuscì a piegare avanti ed indietro gli alluci. Guardò la sua sveglia babbana sul comodino e vista l'ora, pensò che fosse il caso di dormire sul serio, dato che la prima lezione era con l'amatissimo Piton.

Ginny si era svegliata quando Hermione aveva chiamato Malfoy per nome. Si era avvicinata al letto e l'aveva vista dormire così serena che non aveva avuto cuore di svegliarla per sapere cosa stesse sognando.

Draco aprì un occhio con la sensazione di essere osservato: e infatti non si sbagliava. A cinque centimetri dal suo viso c'era quello di Theo "Ma che cazz..." inveì, alzandosi di botto a sedere, mentre quello cominciava a sghignazzare. "Avevi un'aria talmente angelica che sembravi un Grifondoro" "Stupido!" ribatté il biondo di rimando, sorridendo stavolta. "Bene, ora che il principe si è svegliato, annuncio che sono le sette e la prima lezione è pozioni." "Porco Salazar, sono in ritardo per la colazione!" Draco si scoprì e saltò giù dal letto, prendendo dei vestiti a casaccio e ficcandosi in bagno "Forza principe, altrimenti dovrai mangiare con gli altri... e tra gli altri c'è una certa mezzosangue...." Draco uscì dal bagno con un asciugamano sui fianchi, e alzò entrambi i medi delle mani; Theo di rimando rise a crepapelle davanti all'immagine di Mr Perfezione scompigliato, seminudo e con gli occhi in fiamme. "Eh muoviti, damerino dei miei stivali..." Draco spalancò gli occhi e si richiuse in bagno, mentre il moro continuava a ridere. "Sei fastidioso, Theo, se mi interrompi di nuovo ti crucio!" Theo davvero non ne poteva più, si era piegato in due e continuava a ridere, tanto che si era affacciato anche Blaise. Continuando a sbellicarsi, il moro venne portato via da un prudente Blaise, che sapeva che urtare Draco di prima mattina non era affatto producente. Una volta pronti scesero in Sala Grande, dove praticamente c'era tutta Hogwarts a fare colazione; Draco assunse il solito ghigno e si fece largo a spintoni per andare al suo posto, come fecero anche i suoi compagni, e catalizzarono l'attenzione su una certa riccia due tavoli più in là. Hermione li stava guardando con disprezzo; Draco lo notò e, se quello era il gioco, anche lui avrebbe giocato: le disse con il labiale "sporca mezzosangue" al che lei si girò vero Ron, stizzita. Non aveva intenzione di litigare, ma in pubblico dovevano avere lo stesso comportamento di sempre; ne avevano discusso quella notte, anche se la loro non era stata proprio una conversazione, ma un'imposizione di Draco e lei si era trovata d'accordo. Si alzarono ed andarono nell'aula di pozioni, rigorosamente lontano, ognuno con i propri compagni; quella notte, Draco riuscì a modificare l'incantesimo ed allungarlo, per rimanere di più con la ragazza. Lei fu felice di vederlo. "Ho esagerato stamattina? Visto che mi hai detto sporca mezzosangue e che metà tavolo Grifondoro voleva venire a farti ingoiare il muffin alla vaniglia che stavi mangiando..." "No, così deve essere, ho già le mie preoccupazioni, non ti ci mettere anche tu!" "Ok, ok, non ti scaldare – lei tirò fuori la piuma – ti sei dimenticato questa, ieri sera.. ti serve?" "No, ma se la vuoi usare per altri scopi...." fece lui allusivo, mentre lei avvampava. "Sig. Pervertito Malfoy, io non sono una di quelle che ti sbava dietro!" lui si grattò il mento dove faceva capolino un lieve accenno di barba "Se devo dire la verità, da quando ho cacciato Pansy non ho più la fila dietro...." "Hai cacciato Faccia da Carlino?" Hermione chiuse di scatto la bocca, rendendosi conto di aver insultato la ragazza. "Se mi ci fai pensare, hai ragione... ha una faccia un po' strana... ma è sempre stata una buona compagna di letto." La riccia riprese coraggio "Certo, ora che non la vuoi più l'hai cacciata! Lo sapevo, siete tutti uguali!" "Mi sono accorto che non l'amavo come lei voleva da me ed ho preferito parlarle chiaramente" "Oh" "Che c'è? Sei stupita? Non sono quello che dipingono, Granger. O meglio lo sono, ma c'è dell'altro" Scese un silenzio imbarazzato. "Bene, fammi vedere cosa hai fatto" Hermione si scoprì le gambe e fece vedere il movimento delle caviglie e quello delle dita, che cominciavano ad essere fluidi. "Perfetto, continuiamo" lui le afferrò un piede e cominciò a massaggiare, spingere e tirare e lei, ad occhi chiusi, mormorava il suo nome "Draco, ahia. No, Draco così no. - e giù una risatina - Draco sì, così" e un sospiro. Lui aveva gli ormoni che cominciavano ad andare in subbuglio e decise di farla smettere cambiando zona "Bene, adesso passiamo al polpaccio" Ma lei continuava a pronunciare il suo nome con dolore alternato a risatine e con sospiri che avrebbero risvegliato un morto. Infatti fuori dalla loro bolla di sapone, Ginny non dormiva e cercava inutilmente di svegliare la sua amica, vittima di un incubo, secondo lei; allora si mise ad ascoltarla e dedusse erroneamente che la riccia si fosse infatuata di Malfoy e che di notte facesse sogni ad alto tasso erotico. La rossa decise che l'indomani le avrebbe parlato, rintanandosi per l'ennesima volta sotto il cuscino.

"Dì un po' Herm...ma per caso ti sei presa una cotta per Malfoy?" Hermione guardò Ginny come se si fosse appena trasformata in uno schiopodo. "Ma che dici Ginny?" fece lei di rimando, sistemandosi sulla sedia per scendere a fare colazione "No, niente, un'impressione...da quando ci hai parlato sei strana...e lo chiami tutte le notti.... ti ha fatto qualche incantesimo, forse?" Hermione spalancò gli occhi. "Ma..tu..hai...battuto la testa!" Ginny scoppiò in una risatina "Andiamo, che alla prima ora abbiamo di nuovo pozioni" "Oh, per Godric, se arriviamo in ritardo Piton ci toglie come minimo cinque punti a testa!" "Vai Herm!" la seguì la rossa.

La Pazienza del Ragno - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora