La partita

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Tutto era pronto: Harry, Hermione e Ron erano piuttosto tesi quel pomeriggio nella Stanza delle Necessità. Aspettavano i membri dell'esercito di Silente. Cominciarono ad arrivare alla spicciolata: prima Fred e George, poi Ginny, poi i ragazzi di Corvonero capitanati da Luna, poi qualche Tassofrasso e i restanti Grifondoro. Harry e Neville si misero davanti ad un manichino che avanzava lentamente verso di loro. "Adesso, ragazzi, proveremo con l'incantesimo "Expelliarmus". Spesso sarà sufficiente per disarmare il vostro avversario e permettervi di legarlo o fuggire. Proviamo, Neville?" Neville, titubante, provò l'incantesimo, ottenendo che la sua bacchetta diventasse una specie di boomerang andando a conficcarsi nella parete in fondo alla fila "Sono senza speranza" mormorò abbattuto "No, stai.. stai solo scuotendo troppo la bacchetta...prova così... Expelliarmus!" e ovviamente l'incantesimo di Harry ottenne il risultato sperato. Tutti si misero in fila per provare e qualcuno ci riuscì, altri no, ma i ragazzi erano ottimisti e ripresero un po' di coraggio, quello che era mancato in quel periodo. Continuarono normalmente le lezioni nei giorni successivi, trovandosi poi nella Stanza delle Necessità per provare i loro incantesimi: Harry era un ottimo professore, non rimproverava nessuno, anzi, incoraggiava chi non riusciva al primo colpo; così fece affinare a tutti i riflessi per poter scagliare uno "Stupeficium" e continuare con gli "Expelliarmus" anche chi, come Neville, aveva qualche difficoltà. Hermione non ebbe esitazione a scagliare lontano Ron, nonostante lui le avesse detto che l'avrebbe battuta, mentre i gemelli avevano come sempre scommesso sul risultato e come sempre, vinse George, che adorava la riccia.

Eravamo già a fine Ottobre e quel giorno era programmata la partita tra Serpeverde e Grifondoro. Draco aveva la rabbia a mille, stava dando di matto talmente era il desiderio di parlarle, di toccarla, di baciarla...nonostante i suoi sforzi Hermione era sempre più lontana ed impegnata con Harry, non si lasciavano mai, anche se nessuno aveva dichiarato che stavano insieme. Era vero che Draco guardava tutte le sere fino ad addormentarsi Hermione tramite la nuvoletta, era vero che lei quasi tutte le sere si collegava con lui (e lui faceva finta di dormire), ma non riuscivano a parlarsi; lui le aveva chiesto perdono solo quella volta, non era riuscito più ad essere da solo con lei per spiegarle, per spiegarsi. E quei tre che le facevano da scudo, i gemelli e Potter...li avrebbe sistemati in quella partita. Draco sbatté il pugno sulla porta dell'armadietto dove teneva la scopa da gara e lo aprì con forza: avrebbe vinto e avrebbe dedicato a lei la vittoria, anzi, le avrebbe regalato il boccino, gesto meno eclatante ma ricco di significato. E avrebbe potuto così riallacciare una relazione con lei. Il biondo alzò la testa e nei suoi occhi si accese il fuoco: sì, avrebbe agito così. Prese la scopa e si diresse verso il campo, dove c'erano quasi tutte le squadre al completo: si attendeva l'ingresso dei cercatori. Ed eccoli lì, Draco ed Harry, vestiti di tutto punto, con le loro scope, pronti a darsi battaglia. La professoressa Hook diede il via alla gara e subito tutti cominciarono a passarsi la pluffa o a cercare di rubarla all'avversario. I portieri facevano miracoli per evitare di perdere punti ma del boccino neanche l'ombra; ad un certo punto una saetta dorata passò in mezzo ai due ragazzi, che cominciarono la loro gara personale. Dopo un'infinità di giri intorno al campo, con quella maledetta che non si faceva prendere, Draco pensò di cambiare strategia e si diresse dalla parte opposta del boccino, per prenderlo di sorpresa; c'era quasi riuscito, ma la pallina schizzò tra Fred e George e lui, digrignando i denti, non si fece tanti scrupoli a fare lo stesso, travolgendoli e facendo perdere quota ad entrambi. I ragazzi inveirono contro di lui, mentre Harry dava ancora battaglia; Draco questa volta non voleva farsi fregare, era troppo importante vincere e portare a casa il boccino. Si distese di più sulla scopa per prendere velocità, mentre sugli spalti gli spettatori mormoravano se fosse impazzito, a quella velocità si sarebbe ucciso se fosse accaduto qualcosa; ma Draco non sentiva più nulla se non il desiderio folle di acchiappare quella inutile pallina. I suoi occhi erano quasi febbricitanti quando allungò la mano, nonostante fosse spintonato da Harry (e lui facesse lo stesso), e prese finalmente il boccino, gridando a squarciagola e urtando il malcapitato moro che fece più di una piroetta con la scopa prima di cadere a terra rovinosamente. Quando Harry si rialzò promise vendetta "Questa me la paghi, Malfoy" guardando i gemelli Weasley, che gli fecero l'occhiolino...anche loro avevano un conto in sospeso con il biondo. Era una questione di orgoglio, non si giocava in quel modo, era sleale. Appena rientrarono negli spogliatoi si fecero la doccia e fecero andar via tutti, rimanendo soli con Draco. "Ehy, Malfoy...Lo sai che non si gioca così" Draco era solo e troppo vicino all'armadietto. George ce lo spinse contro, mentre Fred gli teneva la testa girata e schiacciata contro la fredda superficie. "Non sapete perdere, vigliacchi" Harry si avvicinò tirandogli un pugno in pieno stomaco "Questo è per la squadra – un secondo- questo è per i gemelli – un terzo- questo è per aver cercato di farmi cadere" fece per allontanarsi ma ne sferrò un quarto "E questo è per dirti di stare lontano da lei, hai capito?" I due ragazzi lasciarono Draco, che si accasciò a terra, sputando sangue "Non finisce qui...Potter" fece con un filo di voce, mentre un rivoletto rosso ancora usciva dalle sue labbra. Harry lo guardò con aria di sufficienza "Io penso di sì...dovresti essere abbastanza intelligente da arrivarci da solo, no? Non si toccano le mie cose, Malfoy!" Draco trasalì: Hermione aveva parlato del litigio con lui? Oppure era un caso? I tre se ne andarono lasciandolo lì, dolorante e semisvenuto, dove lo trovò Blaise più di mezz'ora dopo, allarmato dal fatto che il capitano non era ancora andato alla festa per la vittoria in Sala Comune. Draco fu portato in infermeria e l'accaduto riferito alla Umbridge che si apprestò ad emanare un decreto che, in sostanza, permetteva all'Inquisitore Supremo di poter escludere George, Fred ed Harry dalla squadra di Quidditch come punizione per aver picchiato Malfoy.

La Pazienza del Ragno - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora