H O U S E

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Hey ragazzi, scena a discrezione del lettore in questo capitolo, commentate condividete e votate a stasera

                            H O U S E


(capitolo 57)

Y/N

Usciamo dalla camera di draco dove ci siamo appena confrontati ed andiamo dai ragazzi che hanno impacchettato tutto ed hanno preparato la vernice

“da oggi vi chiamerò fulmini” ridacchio mentre vado in contro ai due ragazzi

“di che colore hai detto che vuoi tingere draco?” domanda theo

“verde” risponde intento a mettere a terra un telo per non sporcare il pavimento

“grazie al cazzo, verde come” risponde Hardin

“verde foresta e grigio chiaro per non risultare tutto più scuro e cupo” finisce draco e ci raggiunge

iniziamo a dipingere ma nel mentre Hardin si toglie la camicia

“perchè te la sei tolta” domanda draco squadrandolo

“guarda, questa è una camicia BIANCA” dice mentre indica la camicia

“mhh” risponde draco per poi rimettersi a dipingere

dopo un paio di ore facciamo una pausa

Ci dirigiamo in cucina e draco è andato a prendere del wisky in cantina nel mentre ci siamo accomodati nella penisola in marmo

“allora y/n raccontami un po' di te dai” dice hardin mentre si sistema un anello molto bello a mio gusto personale


“beh niente di che, mio padre e mia madre mi odiano, sono fidanzata come si è già capito con draco e-” mi interrompe theo

“e devi cambiarti la maglia perchè è sporca di vernice” ride

“oh cazzo dai era nuova, vado un attimo a cambiarmi” prendo una maglia di ricambio dal mio zaino e mi dirigo in bagno

mentre mi cambio sento la porta aprirsi e chiudersi molto velocemente, mi volto di scatto e vedo hardin

“oh cazzo” dico mentre cerco la maglia ma non la trovo

“cercavi questa?” dice tenendo la maglia in alto dove non posso arrivare, nel mentre non fa altro che sorridere maliziosamente vedendomi in intimo

“ridammela” mi impongo

“sennò?” domanda

“chiamo-” non mi lascia finire

“non puoi chiamare ne tua madre ne tuo padre, ti odiano, e chi vuoi chiamare, draco?” domanda ironicamente mentre si avvicina al mio viso, i nostri volti a pochi centimetri di distanza

“ti posso trattare molto meglio di lui” sussurra facendomi venire i brividi

con un movimento scattante prendo la maglietta dalle sue mani e me la infilo non degnandolo di una risposta alla mia azione

“furba, molto furba” commenta appoggiandosi al muro

“fammi uscire” domando

“fino a quando vorrò tu starai qui e fareìai ciò che dico chiaro?” si morde il labbro

“o sennò?” imito la sua voce ridacchiando in modo ironico

Forever and a dayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora