Maia camminava per le strade di Los Angeles tra negozi, bar e persone in abiti leggeri: l'estate era ormai iniziata da mesi, e ferragosto era alle porte. In costume e con una bibita fresca, arrivò in spiaggia e si sedette sul lettino dell'ombrellone, chiudendo gli occhi. Si godette lo scroscio delle onde, il rumore dei bagnanti e il calore del sole, ma quel momento durò solo pochi istanti perché una voce eccitata le si avvicinò gettandosi sul lettino affianco al suo.
"Ah, quanto è bella l'estate!" esclamò Mili girandosi verso di lei e sorridendo. "Stasera c'è una festa al bar. Ci andiamo?"
"Mmm, non ne ho molta voglia"
"Ma dai Mai! È da qualche giorno che sei giù. Cosa ti succede?"
Cosa le succedeva? pensò Maia. Niente, a dire la verità. Semplicemente l'estate era quasi finita, e con lei anche il divertimento, la spensieratezza e la sensazione di non dovere nulla a nessuno. Di potersi comportare come si voleva, fare quello che si desiderava. Ma presto non avrebbe più potuto farlo.
Già, perché a settembre ricominciava la solita vita, ma anche le riprese di Kally's Mashup. E lei non sapeva proprio che fare.
"Va bene, andremo a quella festa stasera" disse. Mili fece un sorriso.
"Perfetto! Ah e ho invitato anche Jose, mi ha detto che è qui in giro"
"È fantastico!" esclamò Maia. Non vedeva Jose da quando avevano interrotto le riprese dello show. E ne era passato di tempo..."Alex, mi passeresti la maglia?"
Era assorto nei suoi pensieri e non sentiva quello che Sary gli stava chiedendo. Sentiva solo una voce, quella voce che sentiva ormai ininterrottamente da quando avevano preso quell'aereo ed erano tornati a Città del Messico mesi prima. Quella voce che non smetteva di ripetergli una sola frase, una frase che però aveva l'effetto di una lama nel cuore. Una frase che metteva la sua vita continuamente in bilico.
"Alex, mi hai sentita?"
Si riscosse dai suoi pensieri e la guardò: la sua ragazza, in piedi davanti a lui e con le mani sui fianchi. Era bellissima, era tutto quello che aveva sempre sognato. Eppure...
"Scusa Sary" disse, "ero sovrappensiero".
Lei si sedette accanto a lui. "Sicuro sia tutto ok?" chiese guardandolo. "Negli ultimi giorni sei strano".
"Lo so, è perché presto torneremo a New York e ricominceranno le riprese. Le vacanze sono durate così poco..." "Per questo tra qualche minuto partiamo per l'ultimo viaggio" sorrise lei, "Los Angeles". Avrebbero passato lì gli ultimi giorni di agosto e poi sarebbero tornati a New York.
Alex accennò un sorriso, ma appena Sary si voltò la sua espressione tornò quella di prima. In pochi minuti preparò la valigia la chiuse e la portò fuori di casa, e ricominciò a sentire di nuovo quella frase girargli in testa, insieme ad un tornado di emozioni. Rivide la sagoma di una ragazza con gli occhi lucidi e i capelli sciolti che lo guardava andare via come se il mondo le stesse cadendo addosso.
"Perché l'hai lasciata andare?"ne è passato di tempo:) non continuo la storia da mesi ma voglio postare i capitoli vecchi che non ho mai pubblicato, cercherò di finire questo progetto promesso💐
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Gocce di pioggia
Фанфик"Aveva sempre pensato di assomigliare un po' alla pioggia: cadeva, cadeva e cadeva, eppure non si fermava mai. E anche lei da quando non l'aveva più visto continuava a cadere nel vuoto della sua memoria. Come la prima goccia di pioggia, che appare...