Dopo quell' incontro imbarazzante Maia riprese le chiavi ed entrò in quella che per qualche mese, sarebbe stata la sua nuova casa. E anche se quest'ultima era bellissima, calda e accogliente, lei continuava a sentire un gran freddo nel cuore: si chiese se ci fosse un modo peggiore per incontrare le due persone che voleva vedere di meno al mondo. Si mise il pigiama e andò a letto, poi si mise sotto le coperte, e rincuorata dal calore del camino acceso, si addormentò.
Il giorno seguente Maia si svegliò tardi, sistemò le sue cose nell'appartamento e decise di andare a fare shopping. La prima riunione del cast sarebbe stata quel pomeriggio, anche se probabilmente ce n'era già stata un'altra perché tutti sembravano essere a conoscenza di qualcosa di cui lei era all'oscuro.
Al centro commerciale comprò un top, dei jeans e delle gonne corte. Uscita tornò a casa, e decise di mettersi il top appena comprato e dei jeans comodi, poi ri-uscì.
Lasciandosi avvolgere dall'atmosfera di quella città si diresse verso l'indirizzo che Lalo le aveva spedito. Arrivò di fronte ad un imponente grattacielo, entrò e chiese di Anthony, il produttore della serie. Poi premette il tasto dell'ascensore, e quando si aprì trovo ...
"Mili! Non puoi capire quanto sono felice di vederti!" Maia entrò nell'ascensore e la strinse in un abbraccio. "Ma Maia, ci siamo viste prima che tu partissi, l'altro ieri!" Mili rise e la abbracciò a sua volta. Poi fece partire l'ascensore. "Lo so, ma mi sei mancata lo stesso" Maia si rabbuiò. "Ieri ho visto Alex e Saraì, mi hanno messa nell'appartamento affianco al loro ..." "Amore no, non essere triste per questo" Mili le toccò una guancia. "Vederlo ti fa stare male. Questo non è cambiato per niente, vero? Anche se ne è passato di tempo ..." sospirò. "Un anno può essere sia un attimo sia un periodo infinito, dipende in che modo lo guardi. Tra te e Alex è sempre stato complicato. E ora che c'è Saraì ... non lo so, Mai. Non struggerti per qualcosa che, almeno per ora, non puoi avere. L'unica cosa che puoi fare è andare avanti".
Maia annuì, e poi sorrise. "Ma ora rilassiamoci, c'è una riunione che ci aspetta!". Prese Mili per mano, e quando le porte dell'ascensore si aprirono, cercò l'appartamento e bussò alla porta.
Appartamento 403, ventesimo piano: quando Maia e Mili bussarono venne ad aprire loro un maggiordomo. "Buongiorno ragazze. Entrate pure". Loro si fecero strada nel lussuoso appartamento."Certo che Anthony si è proprio dato da fare, eh?" disse Mili divertita. Arrivarono nel salotto e videro che i loro compagni erano già lì. C'erano Sara, Dani, Lalo, Tupac, Tom, Fernanda, Celeste, Jose e ovviamente Alex e Saraì.
"Ragazze!" Celeste le accolse sorridente. "Benvenute alla prima riunione di Kally's Mashup 2! Sono così emozionata!". "Anch'io lo sono" disse un uomo entrando nella sala. "Anthony!" esclamarono le ragazze. "Che bello rivederti!". Lui sorrise. "Sono felice che siate tutti qui. Devo parlarvi di una cosa davvero importante che riguarda la nostra serie. Ma prima sedetevi tutti". Si spostarono in una stanza con molti divanetti. Maia e Mili si sedettero vicine e accanto a loro si misero Saraì e Alex, così Maia finì vicino a lui.
La sua gamba che toccava quella di lui le fece sentire un brivido in tutto il corpo. Lui dovette accorgersene, perché si girò verso di lei con sguardo interrogativo e dolce allo stesso tempo, e lei guardandolo non riuscì a non perdersi nei suoi occhi color nocciola, fino ad affogarci dentro con tutta se stessa. Le veniva quasi da piangere mentre lo guardava con uno sguardo disperato, soffocando il fatto che fosse dannatamente bellissimo e impossibile allo stesso tempo. E mentre pensava questo lui sfiorò inconsapevolmente la mano di lei con la punta delle dita ... e proprio quando Maia pensava di non potercela fare più Anthony arrivò nella stanza. Alex ritirò la mano, come se non si fosse accorto che era su quella di lei, e le fece male al cuore. Poi tornò a guardare Anthony. "Bene ragazzi, eccomi. Iniziamo!"
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Gocce di pioggia
Fanfiction"Aveva sempre pensato di assomigliare un po' alla pioggia: cadeva, cadeva e cadeva, eppure non si fermava mai. E anche lei da quando non l'aveva più visto continuava a cadere nel vuoto della sua memoria. Come la prima goccia di pioggia, che appare...