Alex si trovava in mezzo alla folla di gente che ballava, e per quanto si guardasse intorno non riusciva a vedere Maia. Sary era lontana, intrappolata nella fila di persone che volevano prendere da bere, quindi non c'era fretta. Fece un respiro e iniziò a farsi strada tra le persone, avvicinandosi alla console. Quando fu a pochi metri dal dj intravide un ragazzo alto e moro: "l'amico di Maia" pensò. O era qualcosa di più? Tormentato da quella domanda e desideroso di sapere la verità si avvicinò ancora di più, e superate un paio di persone trovò la risposta ai suoi dubbi proprio di fronte a lui. E fu a quel punto che non capì più nulla.
Maia si staccò dopo qualche secondo da Josh: perché l'aveva fatto? Certo, quel bacio le era piaciuto, ma non le sembrava che Josh avesse intenzione di farlo fino a pochi minuti prima. Aveva forse cambiato idea?
"Josh... non capisco"
Lui guardò di nuovo quel punto dietro di lei. "Fidati di me, dopo mi ringrazierai. Tra pochi secondi io me ne andrò, ma non preoccuparti ti lascio in buone mani. Almeno spero". Fece un sorrisetto. "Tre, due, uno..."
Vedendo che Josh continuava a guardare dietro di lei Maia si girò, e restò di stucco.
Dietro di loro c'era Alex, i capelli un po' in disordine e il respiro pesante. Doveva aver corso per venire lì, pensò, ma perché? E la cosa peggiore era che stava guardando Josh come se volesse farlo a pezzi.
Si avvicinò a lui fino a sfiorargli le punte delle scarpe con le sue, senza smettere di guardarlo negli occhi. Aveva un'aria indecifrabile, e Maia vide che i suoi occhi erano diventati neri come il buio. Percepiva la sua rabbia mista a qualcosa che non avrebbe saputo definire, e capì che se non avesse fatto qualcosa gli avrebbe tirato un pugno. Gli mise una mano sulla spalla.
Dopo un minuto di silenzio Alex si decise a parlare, facendolo molto lentamente. "Stai lontano da lei".
"Ricevuto amico" disse Josh. Poi guardò Maia: "È ora di andarsene. A presto Mai!" e sparì tra la folla. Fu in quel momento che Maia capì cosa aveva fatto Josh e il motivo del bacio: Alex li stava osservando da lontano, e lui lo sapeva. Non riuscì a non sorridere.
Ma fu questione di pochi istanti, perché Alex con uno scatto rapidissimo come mosso da un istinto sconosciuto si avvicinò a lei, spingendola verso un pilastro del gazebo mentre la attraeva a sé, finché i loro corpi non furono incollati.
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Gocce di pioggia
Fanfic"Aveva sempre pensato di assomigliare un po' alla pioggia: cadeva, cadeva e cadeva, eppure non si fermava mai. E anche lei da quando non l'aveva più visto continuava a cadere nel vuoto della sua memoria. Come la prima goccia di pioggia, che appare...