Mezzo minuto prima si stava chiedendo perché Josh l'avesse baciata, mentre lo guardava confusa. In quel momento invece avrebbe voluto ringraziarlo probabilmente per il resto della sua vita.
Alex l'aveva presa per i fianchi e fatta indietreggiare fino all'estremità del gazebo con una tale forza che per un secondo l'aveva quasi spaventata. Ma poi lui aveva messo le mani sul pilastro, sopra la testa di lei, e mentre lo guardava negli occhi Maia aveva sentito il suo respiro accelerare e il suo cuore che batteva forte quanto il proprio, e aveva capito che non era arrabbiato. La sua era rabbia, ma mescolata a qualcos'altro: alla gelosia. Che trasformava quella rabbia in possessione. E fu mentre pensava quelle cose che Alex si fiondò sulle sue labbra e la baciò.
Dire che la baciò e basta era un eufemismo. Tolse con foga le mani dal pilastro e gliele mise dietro la schiena, mentre lei gli portò le braccia al collo e iniziò a toccargli i capelli morbidi. E lui la baciava come se fosse l'ultima volta che lo faceva, con una forza e un bisogno incontrollato che non aveva mai visto: la baciava come se avesse bisogno di farlo per vivere. E mentre lo baciava lei sentiva la musica intorno a sé, le luci e le persone che volteggiavano intorno a loro, e tutto sembrava un sogno tanto era irreale; si sentiva come all'interno di una tempesta, l'unica differenza era che non avrebbe mai voluto uscirne.
E non pensava che le labbra di Alex le fossero mancate così tanto. Ogni bacio era una scarica di adrenalina che le avvolgeva la bocca e le attraversava il corpo, facendola stringere ancora di più a lui come supplicandolo di averne ancora; lui continuava a tenerla stretta a sé muovendole le mani sulla schiena e le loro bocche si avvolgevano come se non ne avessero mai abbastanza, mentre le loro lingue si incontravano e i loro due respiri diventavano uno solo. Lo sentì ansimare, e poco dopo sentì le sue mani sotto le cosce che la tiravano su: allora intrecciò le gambe al suo corpo, e lui iniziò a camminare. Ma quando Maia si staccò pensando che Alex volesse guardare dove metteva i piedi lui si riappropriò subito della sua bocca attirandola a sé, mentre continuavano ad allontanarsi dalla folla.
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Gocce di pioggia
Fanfic"Aveva sempre pensato di assomigliare un po' alla pioggia: cadeva, cadeva e cadeva, eppure non si fermava mai. E anche lei da quando non l'aveva più visto continuava a cadere nel vuoto della sua memoria. Come la prima goccia di pioggia, che appare...