Capitolo 3

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Svoltarono l'angolo, poi Josh la fece girare in modo che lei potesse guardarlo negli occhi. "Chi sono?"
Lei abbassò lo sguardo. "Due persone con cui recito a New York. Un tempo eravamo amici, ma ora non lo siamo più".
"Con lui non eravate solo amici, non è così?"
Maia alzò la testa di scatto. "Come lo sai? Te l'ha detto Mili?"
"Non mi ha detto niente nessuno, l'ho capito dal modo in cui lui ti ha guardata. E se quella è la sua ragazza, e credo sia così, deve essere proprio cieca per stare con un ragazzo che guarda così un'altra"
"Non è cieca, ma ha scelto di esserlo" mormorò lei.
Lui le spostò una ciocca di capelli. "Puoi fingere di essere qualcosa, ma questo non significa che lo sei. Semplicemente ha scelto di non vedere quello che non vuole vedere, pura finzione. Lui ti ama ancora?"
Maia chiuse gli occhi. Poi li riaprì e lo guardò. "No, non mi ama più. E anche per questo ora verrai con me a ballare" gli sorrise e lo prese per mano. E si diressero verso la spiaggia, dove le persone già avevano cominciato a danzare.

Alex era rimasto senza parole alla vista di Maia. Dalla sorpresa, certo. Ma non solo da quello.
Perché si era dimenticato di com'era. Di com'era bella, con lo sguardo fiero ma anche stupito. Di com'era bella quando rimaneva senza parole, quando aveva i capelli sciolti e quando li metteva dietro all'orecchio. E vederla lì da sola, anzi in compagnia l'aveva fatto sentire come in un sogno, in un incubo fondato su qualcosa di completamente sbagliato: il fatto che lui non fosse lì con lei, ma dalla parte opposta. E quando l'aveva vista aveva sentito una scarica di rabbia, di adrenalina che stava per farlo correre verso di lei, prenderla per mano e portarla via, ma che era riuscito a reprimere. Come non lo sapeva.
E ora la stava guardando andarsene con quel ragazzo dagli occhi verdi come i suoi, e questo lo stava facendo letteralmente morire. Non poteva sopportare di vederla con un altro che non fosse lui stesso.
Era sicuramente stupido, e probabilmente folle, ma fece un passo verso la spiaggia. Poi un altro, e un altro ancora.
"Alex, dove stai andando?" chiese Sary di scatto. Lui si girò: "Vado un attimo al bagno, tu prendi da bere. Potrei metterci un po' se c'è la fila" e riprese a camminare. "Ci metterò un po', sicuramente. Ma non per la fila" pensò tra sé e si allontanò, accecato da qualcosa che non aveva mai provato prima.

Maia portò Josh nella zona per ballare sulla sabbia morbida, e si misero vicino alla console. Lui la prese per la vita e iniziarono a muoversi insieme alle altre persone. Raccontò a Josh cos'era successo tra lei e Alex mesi prima, e più raccontava più si sentiva meglio. Quando ebbe finito, sentì di essersi tolta un peso enorme dal cuore.
"Quindi fammi capire. Tu e questo Alex vi amavate, ma non vi siete visti per un anno e la distanza vi ha fatti lasciare. Quando vi siete incontrati di nuovo lui era fidanzato ma ti ha baciata lo stesso, e poi ti ha detto che anche se ti amava non poteva farlo ed è andato via ancora? Sul serio?"
Lei sospirò. "Beh, più o meno è andata così".
"E tu chiaramente ci stai male" lui la osservò. "Devi essere proprio innamorata di lui per averlo baciato due volte e lasciato andare via altre due... ti direi che un ragazzo così non ti merita, che devi lasciarlo andare e tutto il resto, ma credo che tu ci abbia già provato. E non siamo noi che decidiamo di chi innamorarci, no?"
Maia sorrise. Poi Josh si guardò intorno, e soffermò lo sguardo su qualcuno in particolare. Poi guardò lei. "Maia, sto per fare una cosa che forse non ti piacerà. A molte ragazze piacerebbe, ma non è importante. Fidati di me, va bene?" sorrise, e la baciò.

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