capitolo 16

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Caro diario,
è passata una settimana da quando Klaus ed Elijah hanno scoperto chi sono. La cosa devo dire che non mi disturba, anzi, loro non fanno altro che aiutarmi. Klaus ha messo ibridi impiccioni intorno a tutta la pensione Salvatore, e non posso fare una mossa senza che lui lo sappia. So che è il suo modo contorto per proteggermi, ma è davvero esagerato. Ci ho legato molto, diciamo che siamo molto simili per alcuni versi e questo ha agevolato il nostro rapporto. Certo, lui spera ancora di poter uccidere Kai così da mettersi con me, e ci ha provato più volte, ma alla fine gli è sempre andata male. Mi sento legata a lui, è come se lo conoscessi già da prima di tutto questo, ma non ne so il motivo e ciò mi turba parecchio.
Parlando di Elijah, è un vero gentiluomo: è affascinante, educato, gentile, intelligente e premuroso. In lui, come in Klaus e Rebekah, ci vedo una seconda famiglia e non i terribili originali di cui bisogna avere paura.
Ultimamente mi sono anche trovata a pensare a quel vampiro di cui non ho voluto sapere il nome, ma non mi pento di averlo interrotto. Non ho idea del perché sia costantemente nella mia testa, ma è un chiodo fisso che non vuole andarsene.
Kai si è praticamente trasferito a casa nostra, è sempre qui e strano ma vero va d'accordo con Damon. Io ed Elena abbiamo chiarito, più o meno. Diciamo che lo abbiamo fatto entrambe per i miei fratelli, ma di certo non è più come prima. Io le voglio bene ma è stata davvero stupida a dire quelle cose, forse avrei dovuto dare retta a Rebekah fin da subito. Bonnie quando ha saputo della tortura che ho fatto ad Elena si è un po' allontanata da entrambe, non capiva perchè Elena avesse detto quelle cose, e ovviamente non capiva nemmeno la mia reazione. Caroline invece è rimasta imparziale, non ha cambiato atteggiamento nei confronti di nessuna delle due.
Forse non hanno capito però, che sono Martina Morningstar, la figlia del diavolo, la principessa e futura regina dell'inferno, demone e dea. Non riescono a capire che tutti i loro drammi adolescenziali non mi affliggono.

"Klaus!" urlo entrando in casa Mikaelson, riesco a sentire che è in soggiorno e così vado da lui "ciao amore" mi dice mentre sorseggia il suo Bourbon sbracato sul divano. Sbuffo e mi butto poco delicatamente accanto a lui, poggiando la testa sul suo petto. Gli rubo il bicchiere e lo sento ridacchiare, poi bevo il contenuto tutto d'un sorso. "Brutta giornata?" mi chiede ridendo "Kai ha deciso di portarmi ad uccidere gli ultimi dei suoi fratelli rimasti" dico iniziando a raccontargli i miei problemi "e non sei contenta?" mi chiede retoricamente "no" "e come mai?" "è inutile che io li uccida visto che poi me li ritroverò all'inferno" dico sbuffando nuovamente "cosa ti fa pensare che andranno all'inferno?" "L'altra parte è distrutta, quindi li non possono andare. Rimangono inferno e paradiso, ma di cognome fanno Parker e questo li manda automaticamente nel mio regno"
"ottima osservazione".

"Ehi Bekah" saluto la bionda che è appena entrata nella stanza "che state facendo?" ci chiede mentre si sedie di fronte a noi "sono diventato uno psicologo sorella, non vedi?!" risponde sarcastico l'ibrido "Beh, sappi che sei un pessimo psicologo non ti manderò nessun paziente" dico mentre giocherello con la manica della sua maglia. Dopo poco si sente sbattere la porta d'ingresso "è tornato mister delicatezza!" dice Rebekah sbuffando e facendo ridere il fratello. "Chi?" chiedo io confusa "L'altro nostro fratello, anzi ora te lo presentiamo" mi risponde Bekah, ma prima che possa dire qualcosa mi squilla il telefono, è Kai
"dolcezza esci sono qua fuori"
"stiamo andando ora?"
"si"
Mentre sono ancora al telefono mi alzo "è arrivato Kai devo andare" dico per poi iniziare ad uscire da casa Mikaelson mentre sono ancora al telefono con il mio ragazzo.
Mentre attraverso l'enorme ingresso mi sento osservata, ma ignoro completamente quella sensazione ed esco velocemente.

"Un bar del college?" chiedo mentre scendo dalla macchina di Kai. Quest'ultimo mi si avvicina "Ti lamenti troppo amore" dice prima di baciarmi.
Quando entriamo al bar, mano nella mano, lui punta subito gli occhi sulla barista. È bionda, capelli ricci lunghi e occhi scuri.

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Liv Parker

—————————————————Liv Parker

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"Che stai facendo?" chiedo infastidita "Non essere gelosa dolcezza, quella" indica la ragazza "è la mia sorellina" io alzo gli occhi al cielo "non sono gelosa" "farò finta di crederci" mi risponde mentre finalmente mi guarda. "Beh allora? Andiamo no?!" chiedo impaziente mentre siamo ancora all'entrata del bar. Kai scuote la testa "Non andiamo, tu vai." mi dice mentre sorride "cosa?" "sarebbe troppo facile, e io mi voglio divertire. Quindi vai, lì e facci amicizia" prima che possa rispondere mi lascia un veloce bacio sulle labbra e mi spinge verso il bancone "fanculo" sussurro sapendo che può sentirmi, poi sfodero il migliore dei miei sorrisi falsi e mi siedo al bancone.
Dopo poco la ragazza mi si avvicina "Ciao, cosa ti porto?" mi chiede con un sorriso "qualcosa di forte" dico sorridendo "prima dovresti farmi vedere un documento" mi risponde lei. Mannaggia a me e al mio aspetto da sedicenne! Prendo il mio documento falso che mi segna maggiorenne e glielo porgo, di certo non potevo dargli quello vero. "Uhm d'accordo" dice dopo aver letto il documento, poi si allontana. Torna poco dopo con un bicchiere di Bourbon, come se quello fosse forte! "Ecco a te" mi dice sorridendo, io ricambio e poi leggo la targhetta con il suo nome "Grazie Liv".
Resto la seduta per un quarto d'ora e piano piano il bar comincia a svuotarsi, grazie a Kai che stava soggiogando la maggior parte dei presenti per farli andare via, e i rimanenti per rimanere calmi e scordarsi di tutto quello che accadrà. Quando al bancone oltre a me non c'è nessuno, chiamo la bionda "State chiudendo per caso?" chiedo guardandomi intorno "no non ancora, tranquilla" mi risponde lei "tu frequenti questo college?" lei annuisce "Tu invece? Non ti ho mai vista da queste parti" mi chiede mentre si poggia sul bancone proprio di fronte a me "sono in visita" rispondo scrollando le spalle. Poco dopo, la nostra conversazione si interrompe per lo squillo del mio telefono. Le faccio un sorriso di scuse prima di rispondere, è Kai. Mi dice il suo piano e poco dopo stacca la chiamata. "Scusa era il mio ragazzo" dico tornando a guardare la barista. Lei mi sorride "state insieme da molto?" io ridacchio "da un po'..." lei annuisce "Tu, invece? Sei fidanzata?" lei scuote velocemente la testa con un sorriso "oh no, non ho davvero tempo per i ragazzi al momento" subito dopo si apre la porta del bar "è il mio ragazzo, è venuto a prendermi" dico a Liv. Piano piano Kai si avvicina al bancone, mi da un lungo bacio e poi guarda la sorella "spero non ti abbia infastidito" le dice ridendo, io gli tiro un leggero schiaffo sulla nuca. La bionda ride al mio gesto "no anzi, è stata di ottima compagnia" risponde a Kai, quest'ultimo annuisce.
"Allora, com'è che ti chiami?" chiede Kai alla barista "Liv, tu?" chiede di rimando "Io sono Kai. Kai Parker" dice con un sorriso malizioso sul volto. La barista sbianca prima di allontanarsi velocemente dal bancone. Dentro al bar inizia una scena degna di un film horror, forse anche peggio.

"Soddisfatto?" chiedo al mio ragazzo mentre usciamo dal bar "Ovvio" mi risponde lui con un sorriso "finalmente sono morti" "Aspetta che? Quando hai ucciso l'altro? Credevo dovessimo farlo insieme!" mi lamentai "Amore l'ho ucciso mentre tu eri impegnata a raccontare la nostra relazione alla mia dolce sorellina" mi risponde mentre ride, poi mi prende per i fianchi e mi gira verso di lui, io gli metto le braccia intorno al collo. Ci guardiamo qualche secondo negli occhi "Marti" "mh" rispondo io "ti amo" mi sussurra lui, io sorrido istintivamente e lo bacio, quando ci allontaniamo mi avvicino al suo orecchio "ti amo anche io Kai".

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