capitolo 25

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Lucifer Morningstar

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"c'è nessuno?" chiese Martina guardandosi intorno "ciao tesoro"
"papà!" esclamò prima di correre tra le braccia del padre "che cosa ci fai qui?" chiese mentre inalava il suo profumo. Lucifer le diede un bacio sulla fronte per poi allontanarsi di poco, giusto per guardarla negli occhi "sei bellissima principessa, ma abbiamo poco tempo" Martina alzò un sopracciglio "non capisco" il padre le sorrise comprensivo "ascoltami bene tesoro" lei annuì "tua madre è viva" disse Lucifer "c-cosa?" chiese incredula la figlia "si, è viva e vuole vendetta su di me, quindi colpirà te" "non capisco perché dovrebbe colpire me?" Lucifer sospirò "perchè sei il mio punto debole amore, l'unico" disse serio facendo crescere un piccolo sorriso sulle labbra della bionda. "Cosa dovrei fare?" chiese "Devi stare attenta, molto attenta. Farà di tutto pur di farti del male e non devi permetterglielo. Quella donna è perfida Martina, non hai idea di cosa sia capace di fare e non le importa se sei sua figlia o meno" Martina abbassò la testa, sapeva che la madre era una stronza, ma non pensava così tanto. "Ora devo andare tesoro, il tempo a disposizione è scaduto ma prometto che ci rivedremo" disse Lucifer quando vide che iniziava a sparire "no no no papà aspetta!" gli urlò Martina "ti voglio bene tesoro, ricordatelo sempre" concluse Lucifer prima di sparire del tutto.

Martina si svegliò di scatto boccheggiando e si tirò a sedere sul letto "stai bene?" chiese Damon avvicinandosi alla sorella "che cosa è successo?" domandò ignorando la domanda del vampiro "sei svenuta" lei spalancò gli occhi "cosa? e per quanto?!" "tre giorni" le rispose Damon spostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio "tre giorni?!" il vampiro annuì e Martina scosse la testa "non importa, dov'è Stefan?" chiese guardandosi intorno, solo per rendersi conto che era in una camera che conosceva fin troppo bene "perchè sono qui?!" Damon alzò gli occhi al cielo "il piccolo Mikaelson credeva che fossi stata più al sicuro qui" rispose "in camera sua?" chiese Martina "esatto tesoro" rispose Kol entrando nella stanza. Martina sbuffò "va bene, ora però me ne devo andare" disse alzandosi da letto ma Kol si mise davanti a lei "non credo proprio" "fammi passare Kol!" ordinò ma l'originale non si mosse "sei svenuta per tre giorni, dove pensi di andare con tutta questa fretta?" chiese inclinando di lato la testa "i-io devo... devo..." "devi?" chiese Kol "mh devo fare una cosa, ora fatti da parte" il Mikaelson scosse la testa "cosa devi fare?" si intromise Damon "nulla di importante" mentì "ah ah sappiamo quando menti" disse Kol facendo sbuffare la bionda che tornò a sedersi sul letto "ho visto mio padre" sussurrò "cosa?!" chiesero all'unisono i due vampiri "uhm si e mi ha detto una cosa molto importante, ed è per questo che ho bisogno di vedere anche Stefan" disse per poi alzare la testa e guardare Damon "che cosa ti avrà mai detto?" chiese quest'ultimo "te lo dirò, ma solo dopo aver trovato Stefan" il fratello alzò gli occhi al cielo "andiamo" disse avviandosi verso la porta "vengo con voi" affermò Kol, e così i tre uscirono da casa Mikaelson.

"Stefan!" esclamò Martina non appena vide il fratello "ehi" disse lui prendendola in braccio "stai bene" le chiese, lei si scostò dall'abbraccio e lo scrutò attentamente "si, tu?" lui annuì "bene, ora torniamo a casa, manderò un messaggio a Damon per dirgli che ci vediamo lì" "va bene" disse Stefan, poi guardò dietro la sorella e si accorse di Kol "che ci fai qui?" gli chiese "sono venuto solo per Martina, non farti strane idee squartatore" Stefan si irrigidì per il modo in cui lo aveva chiamato Kol, e Martina notandolo si girò verso l'originale "va via Kol" gli disse "come?" chiese lui "ho detto va via" "stai scherzando spero" lei scosse la testa e così l'originale se ne andò. Amava i suoi fratelli più di chiunque altro e odiava vederli stare male, sapeva che Kol con quel soprannome aveva colpito Stefan e non poteva sopportarlo. "Non dovevi cacciarlo, non c'è n'era bisogno" disse  Stefan "si invece" rispose lei iniziando a camminare verso casa.

"Ma dov'è?" chiese Martina frustrata "calmati Marti, sarà qui a momenti sai com'è fatto" cercò di tranquillizzarla Stefan "sono tre fottute ore che lo stiamo aspettando!" urlò lei. Il suono del campanello attirò l'attenzione dei due "magari è Damon" disse Martina sperandolo con tutto il cuore, ma quando aprì la porta vide Elena "come non detto" mormorò per poi far entrare la doppelgänger.
"Cosa ti porta qui, Lena?" chiese Martina mentre si versava il Bourbon  "io credo sia successo qualcosa a Damon" disse Elena. Martina fece cadere il bicchiere che aveva appena riempito "che stai dicendo?" chiese Stefan "stavamo venendo qui visto che dovevate incontrarvi, ma poi Damon ha visto qualcosa e mi ha detto che andava a controllare e che sarebbe tornato subito, ma non lo ha fatto, l'ho cercato ovunque ma sembra sparito nel nulla" Stefan guardò la sorella che era praticamente rimasta paralizzata "dobbiamo trovarlo" esordì "forse Bonnie potrebbe fare un incantesimo di localizzazione" ragionò Elena. Martina si risvegliò dalla sua trance "quella puttana" sussurrò, ma Stefan ed Elena la sentirono benissimo "di che parli?" chiese Stefan "vuoi sapere chi è stato? Beh te lo dico io" Stefan ed Elena si incuriosirono "è stata Lillian" annunciò la bionda prima di prendere la sua giacca di pelle e di avviarsi alla porta di casa "e ora vado ad ucciderla" esordì prima di uscire, lasciando Stefan ed Elena senza parole.

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