"Arrivate!" dice eccitata la ragazza alla guida girando la chiave per spegnere la sua jeep nera una volta arrivate di fronte al luogo della festa.
Ovviamente siamo in ritardo perché Kim 'non aveva niente da mettersi' nonostante giovedì abbia svaligiato tutti i negozi in cui siamo entrate.
Dal vialetto si sentono già la musica e le urla dei miei coetanei, si vede gente che entra e gente che esce e già non ne posso più di questa festa. Sono solo le nove di sera ma già sto sbadigliando, per fortuna ho già pronte un paio di scuse apparentemente credibili per andarmene il più presto possibile da qui.
" Amica, sta sera voglio che ti lasci andare, non voglio vederti in un angolo a guardare male le persone che si divertono" dice la bionda quando arriviamo di fronte all'ingresso poggiandomi le mani sulle spalle, mi viene da ridere quando quell'immagine mi si crea nella mente.
"Non guardo male le persone, mi descrivi in modo inquietante" non sono psicopatica, non ancora per lo meno.
"Che ansia! La mia prima festa qui" mi fa tenerezza, vuole mostrarsi sicura ma la verità è che non vuole essere giudicata, proprio come me, quanto la capisco.
Suono il campanello, prima di tutto le buone maniere, la porta si apre quasi subito dopo ma appena incontro quegli occhi marroni vorrei inabissare, quanto avevo sperato che non ci fosse."Hey ragazzi, ma chi l'ha invitata Davis?" urla a gran voce seguito da risate generali. Tieni duro Brooke.
"Forse non ha capito che non è ben voluta" un ragazzo che neanche conosco si affianca a Logan appoggiandogli un braccio sulle spalle. "Eddai ragazzi fatela entrare, così ci grazia delle sue seducenti forme" dice un terzo ragazzo che aveva seguito la vicenda da sopra le scale poste all'entrata.A quelle parole mi volto per andarmene, è passato un anno e ancora tutti mi deridono, ancora tutti fanno apprezzamenti poco consoni sul mio corpo.
È passato un anno e anche se ho perdonato quasi tutti nessuno mi ha ancora chiesto scusa per lo schifo che sento addosso ogni volta che mi guardano.
È passato un anno e ancora nessuno mi difende, perché a quanto pare è colpa mia se è successo quel che è successo.Due mani mi afferrano il polso per fermarmi, mi volto per vedere chi è: la prima mano è di Kim che mi chiede con lo sguardo di restare, di farlo per lei che non vuole restare da sola, mentre la seconda mano è di Miller, sgrano gli occhi come per guardare meglio, non vorrei essermelo immaginato, sotto il suo tocco sento la pelle andare a fuoco, il che è anche peggio del suo penetrante sguardo inchiodato sulla mia figura.
"Dai non starlo a sentire, è un coglione" sta cercando di convincermi a restare? Perché dovrebbe?
"Non ho intenzione di farmi prendere in giro ancora" non avrei le forze per sopportarlo."Resta" una sola parola, una semplicissima parola che però mi manda in tilt, perché vorrebbe che restassi? Non farti strane idee, vuole solo prenderti in giro tutta la sera.
"Sì, così posso graziarvi con le mie seducenti forme, ma vaffanculo" ho decisamente perso il controllo, muovo il braccio come per fargli capire di lasciarmi andare ma stringe più forte il mio polso con la mano piena di anelli.
"Davis ho detto 'resta'" suona come un ordine, se pensa che mi sottometterò al suo volere si sbaglia.
"Dai Miller lasciami, non voglio star qui a discutere" si avvicina al mio orecchio
"Comunque bello il vestito" sussurra flebile prima di lasciarmi il polso e andarsene, improvvisamente la brezza serale sembra più gelida, che cosa è appena successo?
Vorrei davvero andarmene, per il solo gusto di fare il contrario di ciò che dice, ma sono venuta qui con Kim e ha guidato lei quindi non ho vie d'uscita."Se non vuoi farlo per lui, fallo per me" mi implora la bionda di fianco a me.
Vorrei farlo, per lei, perché è la mia prima amica e non voglio deluderla, non voglio perderla. In una settimana mi ha fatta ridere come non facevo da un anno, le devo molto e per me retare alla festa è molto.
"Solo per te, ok?" dico sconsolata entrando in quella sfarzosissima casa dirigendomi verso una stanza dalla quale sta uscendo un gruppo di ragazze seminude con dei bicchieri in mano, spero di trovarci qualcosa da bere, in qualche modo devo pur superare la serata.
STAI LEGGENDO
Dal momento in cui ci siamo sfiorati
RomanceBrooke, una ragazza semplice ma con molte insicurezze, è cresciuta in una base militare sotto la rigida supervisione del padre e dei colleghi fino a quando, a dodici anni, decide di voler cambiare vita. Dopo pochi anni nella città nativa della madre...