45 - Brooke

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Entro in bagno e lancio a terra i miei vestiti mentre inizio a riempire la vasca ed accendere delle candele profumate al gusto di lavanda

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Entro in bagno e lancio a terra i miei vestiti mentre inizio a riempire la vasca ed accendere delle candele profumate al gusto di lavanda.

Mi immergo totalmente tra le bollicine di sapone e inizio a rilassarmi chiudendo gli occhi, sento un rumore come se stessero bussando alla porta ma lo ignoro completamente.

L'uscio scricchiola ma non ci faccio caso fino a quando sento una mano accarezzarmi la testa e poi scendere sul viso, apro lentamente gli occhi e vedo Miller a pochi centimetri da me.

Prendo coraggio e mi faccio avanti, le nostre labbra si sfiorano e subito le sue si buttano sulle mie.

Iniziamo ad assaporarci lentamente, la mano sulla mia guancia la fa scivolare dietro la nuca per tirarmi più vicina a lui.

Dopo un po' apro gli occhi ma al posto del mio ragazzo vedo il mio ex migliore amico che, dopo avermi rivolto un inquietante sorriso, mette le mani sul mio volto per poi iniziare a spingerlo sott'acqua con l'intento di affogarmi.

"Aah" mi sveglio improvvisamente con il respiro affannato e quell'immagine fissa nella mente.

"Piccola c'è qualcosa che non va?" sento queste parole del mio ragazzo molto ovattate, penso di essermele immaginate.

Quando non ce la faccio più, mi metto a sedere e, guardando Logan, scoppio a piangere.

Subito mi stringe a se e questo mi fa sentire molto protetta, così decido di spiegargli il motivo del mio comportamento.

"Ho avuto un incubo" spero di non sembrargli troppo infantile a piangere per un incubo.

"È tutto a posto, ci sono qui io" mi accarezza delicatamente, in meno di un secondo ho la pelle d'oca su tutta la schiena.

"No tu non capisci erano spariti da tempo, questo mi ha distrutta" non posso di certo dirgli che mi ha fatto così male perché era iniziato esattamente come il primissimo sogno che feci su di lui ma con un finale nettamente peggiore.

"Vuoi parlarmene?" sì, ma omettendo alcune informazioni.

"Riguardano Fred, era da un po' che non mi tormentava il sonno. Questa ricomparsa mi terrorizza Logan" adesso sono io a cercare a tutti i costi il conforto tra le sue possenti braccia.

"Non sei sola, proviamo a riaddormentarci?" torna comodamente sdraiato a pancia in su.

"Vieni qui" mi accoccolo sul suo muscoloso petto e nello spostarmi incastro la mia gamba sinistra tra le sue, spero non gli dia fastidio.

...

"Becka" mi sento scuotere.
"Bethany" mi sento scuotere.
"Brooke!" urla una voce che non riconosco.

Apro a fatica gli occhi e rimango scioccata nel vedere il padre del mio ragazzo chino sul letto del figlio con il solo intento di svegliarmi.

"Dov'è Logan?" chiedo mentre mi stropiccio gli occhi.

"È con la signora Adelita, stanno preparando la colazione da portarti a letto" mette una mano davati alla bocca.

"Mi dispiace di aver rovinato la sorpresa, non dirgli che te l'ho detto" faccio spallucce, non sono molto in vena di parlare dato che sono mentalmente ancora addormentata.

"Avevi detto che non c'era niente tra te e mio figlio" non capisco il motivo di questa conversazione.

"Le cose sono cambiate" rispondo molto fredda.

"Mi fa piacere, non ha mai preparato la colazione per nessuna" mi fa l'occhiolino.

Un enorme sorriso compare sul mio volto, mi sento speciale.

"Adesso devo andare, non dirgli che sono stato qui" si avvia verso la porta senza aspettare una mia risposta. La sicurezza tipica dei Miller.

Cercando di ignorare la conversazione appena sostenuta, mi rigiro nel letto alla ricerca di una posizione comoda per poter riprender sonno.

"Piccola" mi accarezza la guancia il mio ragazzo dopo neanche dieci minuti.

Apro gli occhi e gli stampo un dolce bacino.

"Guarda, ti ho fatto la colazione" mi porge un vassoio sul quale trovo un cappuccino, una spremuta d'arancia e un cornetto ripieno di nutella.

"Non conosco i tuoi gusti, spero che ti piaccia, la brioches l'ha fatta in casa Adelita" mi sorride.

"È tutto perfetto" dico prima di iniziare ad addentare il dolce.

Mi metto a sedere e in pochi morsi lo finisco sotto lo sguardo attento del mio ragazzo che a quanto pare si diverte a vedermi sbriciolare dappertutto.

"Che farai oggi?" mi chiede il moro non appena inizio a bere il cappuccino.

Mi pulisco la bocca con il tovagliolino "Molto probabilmente resterò a casa a studiare, domani c'è la verifica del signor Marquez" se c'è una cosa sulla quale mio padre insiste molto sono i voti, non accetta che io fallisca a scuola.

"Puoi restare qui, studiamo insieme" annuisco anche se ho paura di distrarmi con molta facilità per la sua presenza.

"Però prima ho bisogno di una bella doccia" si mette in piedi per stiracchiarsi. "Se vuoi non farti problemi" si rivolge a me con il solito stupido ghigno sulle labbra.

"Non fare quella faccia" gli lancio contro un cuscino prendendolo in pieno volto. "Però sì, mi servirebbe" ammetto una volta smesso di ridere.

"Ok, come facciamo?" si gratta la nuca. "Vai prima tu o io? Oppure possiamo fare che io uso il bagno al piano di sotto e tu quello di camera mia" inizia a parlottare, così lo zittisco con un gesto goffo della mano.

"Vai pure nel tuo bagno che tanto io non ho ancora finito la colazione" alzo il bicchiere di spremuta d'arancia come prova.

"Ok, cerco di metterci meno possibile" si avvicina a me per stamparmi un piccolo bacetto sulle labbra.

Come chiude la porta in legno riverniciata di nero alle sue spalle poso cautamente il bicchiere vuoto e mi fermo a pensare intensamente alla notte appena passata.

Sento il rumore dell'acqua che inizia a cadere sul piano doccia e in meno di due secondi sono già al piano inferiore per riportare il vassoio alla fantastica Adelita.

"Grazie, era tutto squisito" mi affretto a dire con il sorriso più sincero che possiedo.

"Non ringraziare me, è tutto merito del tuo fidanzato" prende dalle mie mani le stoviglie da lavare.

"Mi ha detto che il croissant l'hai fatto tu" ridacchio.

"Li faccio tutte le domeniche, la signora Miller voleva farla diventare una tradizione di famiglia" sciacqua la tazza per riporla nell'apposita macchina.

"Sono sicura che Logan aspetta tutta settimana per le mie prelibatezze" aggiunge per sdrammatizzare dopo aver toccato un argomento delicato.

"Non ne ho dubbi" mi affretto a dire prima di tornare al piano di sopra correndo, anche se avrei potuto fare con calma dato che il mio ragazzo è ancora sotto la doccia.

Dal momento in cui ci siamo sfioratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora