23 - Brooke

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Accolgo Kim all'entrata un'ora dopo l'inizio della festa e cerco subito di portarla nella mia nuova camera, mi sono rimessa il tailleur, lavato e stirato da Adelita, se qualcuno mi chiederà da cosa son vestita risponderò di essere un'avvocatessa.

La bionda qui con me è già molto arrabbiata: le avevo promesso che saremmo andate insieme alla festa ma trovandomi già qua le ho ovviamente dato buca in più non ho il costume abbinato al suo poiché è rimasto a casa, durante la giornata ci ho pensato e ho deciso che ci saremmo vestite come Sandy e Rizzo di Grease, nonostante non sono molto amiche nel film, almeno ho potuto dire a Pit di vestirsi da Danny.

"Davis te ne vai di già?" mi interrompe mentre salgo le scale la voce squillante di Miller.

"Vado solo di sopra" rispondo con sufficienza.

"Ma la festa è di sotto" mi fa l'occhiolino, che coglione. "Da che diavolo sei vestita?" si sta evidentemente divertendo a prendermi in giro, non me la prendo neanche.

"Sono un'avvocatessa, non si vede?" dico girando su me stessa per mostrare il mio outfit.

"No non si vede" risponde con ovvietà il moro.

"Gliel'ho detto anch'io" interviene anche Kim. "In più ha spezzato il nostro abbinamento di costumi" dice facendo spallucce, in questo momento è pochissimo di aiuto.

"L'altro ce l'ha a casa ma non lo vuole andare a prendere" do una gomitata a Kim ma non ne capisce il perché.

"Vado io a prendertelo" annuncia improvvisamente Miller, scuoto la testa cercando di fargli capire che non voglio ma la bionda al mio fianco lo incita e poco dopo è già fuori casa.

Sperando che non gli succeda niente porto Kim di sopra in camera e le dico di aspettarmi un attimo lì, vado a prendere Pit e lo trascino nella stessa stanza, li chiudo dentro a chiave e me ne vado, almeno saranno costretti a parlarsi e chiarire.

Dopo venti minuti torno a vedere a che punto stanno del chiarimento, apro lentamente la porta per paura che Kim mi possa uccidere ma quello che vedo mi lascia scioccata.

Kim e Pit sono sotto le coperte a coccolarsi e dirsi parole dolci e lascio all'immaginazione quello che è successo prima.

"E che cazzo, io ci devo dormire in sto letto!" mi tappo subito la bocca, la conseguenza di parlare senza pensare.

"In che senso?" cerca di alzarsi Pit ma mi giro e gli dico che ne riparleremo quando saranno di nuovo vestiti.

Dopo cinque minuti il biondo riapre la porta e mi fa cenno con la mano di entrare.

"Noto con piacere che vi siete chiariti" dico abbozzando un applauso.

"Non iniziare come tuo solito a cambiare argomento" mi ammonisce la bionda ancora in imbarazzo.

"Devi dirci qualcosa Brooke?" rincara la dose Pit.

"Niente, solo che non avevo intenzione di tornare a casa, speravo di crollare su questo letto, nessuno se ne sarebbe accorto" che grande scemenza che ho appena detto, spero se la siano bevuta.

"Hai problemi a casa?" Kim preoccupatissima mi prende la mano.

"No ma pensavo che sarei stata troppo ubriaca per tornare a casa" continua a sembrare un enorme stupidaggine.

"Mi sembra giusto, sicuramente non puoi tornare a casa che non ti reggi in piedi" mi fa l'occhiolino il mio amico, credo abbia capito che c'è qualcosa che non va ma conoscendomi sa che non ne parlerò mai.

"Torniamo a festeggiare" il biondo ci prende entrambe sottobraccio e ci porta di sotto, non lo ringrazierò mai abbastanza.

Iniziamo a ballare e dopo un'ora e un paio di birre sono ancora molto vigile, è quasi mezzanotte e alcune persone stanno inziando ad andare via.

Vedo Cody sul divano, mi sorride e mi fa un cenno col capo ma nemmeno un secondo dopo Ethel è già a cavalcioni su di lui a mettergli la lingua in gola, patetica.

"Sono patetici, si attaccano alla popolarità come se fosse tutto quello che c'è d'importante nella vita" mi vengono in mente le parole di Miller e subito mi rendo conto di non averlo più visto per tutta la sera, chissà che fine ha fatto.

Inizio a cercarlo per tutta la casa, chiedo a chiunque ma tutto quello che ricevo sono battutine patetiche sul fatto che non lo odio più e altre parecchio offensive a sfondo sessuale.

Mi ricordo che è andato a casa mia ma è decisamente impossibile che sia ancora lì, è passata più di un'ora.

Decido che devo andare a controllare ma non da sola, così chiedo a Pit-il-temuto-pugile il favore di accompagnarmi un attimo a casa per una faccenda che non posso rimandare.

Annuisce senza fare domande e poco dopo siamo già in auto, non lo ringrazierò mai abbastanza per quello che fa per me.

Arriviamo a casa e tenedomi il più vicino possibile Pit entro e inizio a cercare qualcosa o meglio qualcuno.

L'atmosfera è molto tetra, il buio della mezzanotte rende la casa spettrale e se di solito i film horror mi fanno solo ridere adesso sono molto spaventata da quello che può nascondere la mia dolce casetta vuota.

Dopo aver guardato in tutte le stanze ne manca solo una: la mia camera da letto.
Apro lentamente la scricchiolante porticina bianca, si apre alla mia vista la normalità della mia stanza, niente sembra fuori posto ma decido lo stesso di entrare per controllare per bene.

Entro per fare il giro del letto e noto che a terra, dietro la porta, c'è il mio comodino completamente ribaltato, una bruttissima sensazione si impossessa di me e il mio subconscio inizia a pensare a tutti gli scenari peggiori.

Giro lentamente intorno al letto sotto l'attento sguardo di Pit appoggiato allo stipite della porta, prendo un profondo respiro con gli occhi chiusi prima di guardare.

Spalanco gli occhi e caccio l'urlo più forte mai sentito, a terra c'è Miller in una pozza di sangue con accanto una lettera, Logan morente ha decisamente la precedenza quindi chiamo subito l'ambulanza.

"Non so di preciso cosa è successo, sono arrivata e l'ho trovato così. Vi prego muovetevi!" rispondo impaziente alla richiesta di precisazioni della ragazza all'altro capo del telefono.

"Sta arrivando un'ambulanza, sarà lì tra quattro minuti" la ringrazio e riattacco, sono davvero molto preoccupata per Miller e tanto arrabbiata nei confronti di Fred, sono quasi sicura sia stato lui a conciarlo così.

Arrivati i soccorsi non mi permettono di andare in ospedale in ambulanza insieme a lui poiché non sono una parente perciò chiedo a Pit un ultimo favore, mi accompagna lì ma non rimane con me in sala d'attesa mentre leggo la lettera trovata accanto a Miller.

Dal momento in cui ci siamo sfioratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora