35 - Brooke

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Sono con Samuel fuori dalla grande villa di Cody, questa casa mi riporta alla mente spiacevoli ricordi dello scorso anno come quando mi aveva invitata a una sua festa per poi far pulire tutto a me, per fortuna quella volta Miller si era dimostrato volenteroso di aiutarmi.

Miller, al solo pensiero mi irrigidisco, come amici non valiamo niente dato che non ci siamo più rivolti la parola da martedì, proprio come avevo previsto.

Il mio finto ragazzo mi mette una mano dietro la schiena e mi conduce all'interno della grande residenza che noto essere esattamente come la ricordavo.

"Ben arrivati!" esclama con finta felicità il padrone di casa.

"Bella festa amico" si guarda intorno il ragazzo al mio fianco.

"Venite nel salone, lì ci son tutti quelli che contano" ammicca il biondo per poi farci stada.

...

È passata un'ora e siamo tutti un po' più brilli, mi propongono di giocare a obbligo o verità rivisitato, chiedo di cosa si tratta e mi spiegano che una persona, la quale non gioca, gira la bottiglia per scegliere a chi fare l'obbligo/la verità così non si fanno le domande a vicenda sempre i soliti. In effetti ha un senso.

Ci mettiamo in cerchio e scopro che a girare la bottiglia sarà quella perfida di Ethel, vorrei ritirarmi ma ormai sono già seduta.

Passano alcune manche ma ancora non mi hanno pescata, la finta-barbie ha solo fatto baciare tra di loro persone di cui non conosco il nome.

Gira la bottiglia e ho il brutto presentimento che si fermerà proprio su di me, sensazione che si rivela essere vera, mi maledico per la mia sfortuna.

"Obbligo o verità?" si sporge in avanti la bionda.

"Verità" dico sicura, non voglio che mi obblighi a baciare uno sconosciuto.

"Sei vergine?" chiede presuntuosa con un sorriso beffardo in volto. Mi fermo a pensare se dire la verità o meno ma mi rendo conto che non c'è motivo per mentire a riguardo.

"No" lo stesso sorriso spunta sul mio volto.

"Beh lo sapevamo tutti che l'hai fatto con Logan" dice facendo spallucce.

"Non è vero, diglielo anche tu" incito il moro che però non sembra intento ad aiutarmi.

"Ce l'ha detto proprio lui" si alza e incrocia le braccia mentre tutti scoppiano in una fragorosa risata.

"Avevi detto che non era successo niente!" mi metto in piedi minacciosa nei confronti di Miller.

Improvvisamente scatta in piedi pure lui, mi prende per un braccio e mi trascina in una delle tante camere da letto della casa.

"Che cazzo gli sei andato a dire?" urlo contro al moro mentre chiude la porta.

"Con chi hai perso la verginità?" strilla altrettanto arrabbiato dopo aver chiuso a chiave.

"Rispondi alla mia domanda" lo minaccio cercando di farmi valere.

"Con uno di quei coglioni di Anderson o Bennet?" continua a insistere il bugiardo di fronte a me.

"Rispondi. Alla. Mia. Domanda" scandisco parola per parola, voglio fare chiarezza.

"Io non ho negato e loro hanno iniziato a crederlo da soli, ora rispondi tu a me" mi liquida con noncuranza.

"Potevi anche non farmi passare per una sgualdrina" incrocio le braccia arrabbiata con lui, gli costava tanto dire la verità?

"E tu non hai ancora risposto a me, con quale dei due sei andata a letto?" fa un passo in avanti minaccioso ma se pensa di intimorirmi si sbaglia di grosso.

"Con nessuno dei due" mi volto per dargli le spalle, non riuscirei un secondo in più a guardare la sua faccia da presuntuoso arrogante.

"Non sono l'unico che gli ha mentito allora, io ho mentito su di te e tu sulla tua verginità" riesco a immaginare il suo stupido ghigno senza nemmeno vederlo in faccia.

"Non ho mentito" torno a guardarlo girandomi lentamente, scompare dal suo volto l'irritante sorrisetto.

"Cosa?" chiede a voce talmente bassa che credo di essermelo immaginato.

"Non sono vergine" dico con tutta la noncuranza di questo mondo.

"Con chi-"
"Fred" lo interrompo.

L'espressione sul suo volto diventa un mix tra disgusto e sorpresa, non riesco a reggere la tensione del suo sguardo.

"Cazzo Brooke" si passa una mano in faccia e si volta verso l'armadio.

"La tua reazione è esagerata" dico sbuffando, chissà cosa pensa di me ora.

"La tua prima volta è stata con uno psicopatico" insiste in tono disperato, crede che non lo sappia di aver fatto un enorme errore?

"Era il mio migliore amico e non aveva ancora iniziato a drogarsi" cerco di difenderlo ma non so nemmeno io il perché, forse sto solo preservando la mia immagine.

"Ti meritavi uno migliore per la tua prima volta" il suo sguardo mi mette in soggezione per questo lo evito a tutti i costi.

"Tipo chi?" chiedo a bassa voce non so nemmeno io il perché.

"Tipo me" i nostri sguardi si incontrano per sbaglio ma non riescono più a staccarsi, queste sue parole mi fanno tremare le gambe, perché sto immaginando di fare sesso con lui?

Il mio corpo, che non segue gli impulsi del mio cervello, cammina fino ad essere talmente vicina da sentire il suo odore, metto una mano sul suo petto per poi prenderlo per il collo della camicia e tirarlo a me.

"No" si allontana di qualche passo prima che le nostre labbra possano anche solo sfiorarsi.

"Come?" gli chiedo totalmente incredula.

"Quel bacio alla clinica è stato un errore che non si deve mai più ripetere" dice per poi uscire dalla porta.

Rimango immobile a fissare la soglia di legno che ci divide, gli occhi si iniziano a bagnare e non riesco a trattenere i singhiozzi.

Per quale contorta ragione ha detto che sarebbe stato quello giusto se ritiene che baciarci sia un grande errore? Perché fa così male essere appena stata rifiutata da Miller? Di lui non me ne frega tanto ma allora come mai sto piangendo in una stanza vuota mentre fisso il punto in cui era fino a qualche momento fa?

La porta si spalanca all'improvviso e vedo Pit avvicinarsi a me per abbracciarmi.

"Cosa ti ha fatto?" mi chiede preoccupato mentre mi accarezza i capelli.

"È un coglione" dico tra un singhiozzo e l'altro mentre sono stretta al suo petto.

"Devo picchiarlo per rimetterlo in riga?" mi chiede in tono scherzoso.

"Non credo tu voglia di nuovo fare a botte con l'intera squadra di football" dico e finalmente mi spunta un accenno di sorriso al ricordo di come mi ha difesa dopo l'uscita della di quella foto.

"Hai ragione, non ne ho voglia, ma se ti fa soffrire ancora sappi che non mi tirerò indietro" mi da un dolce bacino sulla testa, come farei senza il mio migliore amico pugile-Pit?

Dal momento in cui ci siamo sfioratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora