28 - Brooke

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Entro in bagno e lancio a terra i miei vestiti mentre inizio a riempire la vasca ed accendere delle candele profumate al gusto di lavanda

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Entro in bagno e lancio a terra i miei vestiti mentre inizio a riempire la vasca ed accendere delle candele profumate al gusto di lavanda.

Mi immergo totalmente tra le bollicine di sapone e inizio a rilassarmi chiudendo gli occhi, sento un rumore come se stessero bussando alla porta ma lo ignoro completamente.

L'uscio scricchiola ma non ci faccio caso fino a quando sento una mano accarezzarmi la testa e poi scendere sul viso, apro lentamente gli occhi e vedo Miller a pochi centimetri da me come poco prima in salotto.

Prendo coraggio e mi faccio avanti, le nostre labbra si sfiorano e subito le sue si buttano sulle mie.

Iniziamo ad assaporarci lentamente l'un l'altro straboccanti di passione, la mano sulla mia guancia la fa scivolare dietro la nuca per tirarmi più vicina a lui.

"Mh" un flebile e roco gemito esce dalla sua bocca quando lo prendo con foga per il colletto per avvicinarlo a me, non so proprio che cosa mi prenda ma non riesco più a ragionare.

"Aah" mi sveglio improvvisamente, non ci credo mi sono davvero addormentata nella vasca da bagno.

Col respiro pesante e irregolare mi metto a sedere, apro il getto di acqua fredda e me ne butto un po' in faccia per svegliarmi meglio.

Mi sdraio di nuovo e penso a quello che mi è appena successo, ovviamente sono in questo stato perché i miei ormoni impazziscono in pre-ciclo, in più erano due settimane che non vedevo nessuno.

Inizio ad insaponarmi le braccia con la spugna e penso che forse la vacanza non è servita a molto, ho litigato con papà perché non voleva farmi cambiare città e adesso sto pure iniziando a dare segni di pazzia.

Finisco di lavarmi senza smettere un momento di farmi milioni di paranoie, sono tornata da un viaggio di puro relax e sto peggio di prima in più lunedì dovrò ricominciare ad andare a scuola, non ce la posso proprio fare.

Mi metto il pigiama e, senza cenare, vado a dormire nonostante siano solo le sei di sera, se mi sono addormentata nella vasca significa che sono davvero stanca dal viaggio.
Mi risveglio a mezzanotte per colpa di un incubo riguardante Fred, succede sempre più spesso ormai, e vado in cucina.

Prendo il telefono e trovo dei messaggi di Pit, l'unico che è sempre stato a conoscenza dei miei spostamenti, preoccupato perché non gli ho fatto sapere se sono arrivata a casa sana e salva.
Gli rispondo scusandomi, gli dico che sto molto bene, bugia, e che lunedì tornerò a scuola.

...

La sveglia suona presto, mi alzo come uno zombie e inizio a prepararmi per andare a scuola.

Non sono mentalmente pronta a ricominciare, ho passato l'intero weekend a dormire ma mi sento ancora molto stanca e ho delle occhiaie pazzesche, sembro un panda.

Arrivo al cancello della scuola in anticipo e, cercando di passare inosservata, vado verso la classe, entro e ignoro tutto quello che han da dire sul mio ritorno i miei compagni.

La lezione inizia e Miller arriva come al solito in ritardo, fin da subito lancia palline di carta in giro per la classe, ovviamente mi arrabbio perché non mi permette di concentrarmi sulla spiegazione e, dopo un po', gli rispondo a tono.

"Miller e Davis, fuori dalla classe ora!" grida il prof. Esco sbuffando, venire ripresa alla prima ora del primo giorno di scuola dopo la tragedia non era sicuramente nei miei piani per passare inosservata.

"Si stava molto meglio quando non c'eri!" dice ad alta voce il moro spezzando il silenzio e portandosi le mani tra i capelli.

"Non puoi esser serio" faccio un passo indietro ricordandomi quanto era stato dolce con me al mio arrivo.

"Non avrai mica creduto che avessimo superato l'odio che proviamo reciprocamente solo perché mi sono preoccupato una volta per te" dice ridacchiando, quanto può essere scortese e cafone.

"Pensavo che stessi iniziando a cambiare, credevo di poterti finalmente perdonare" ammetto più a me stessa che a lui. "La verità è che sei solo un arrogante e un presuntuoso" gli urlo puntandogli il dito contro.

"E tu invece? Sei la povera vittima in questa storia? Ammettilo, non mi perdonerai mai completamente" faccio un altro passo indietro, ora sono con la schiena contro il muro, mi fermo a pensare alle sue parole e potrebbe aver ragione ma credevo che avessimo iniziato a diventare pseudo-amici, insomma io mi sono confidata completamente con lui.

"Si può sapere cosa ho fatto per farmi trattare così male da te sta mattina?" sono disperata ormai, non riesco a capire perché mi stia riservando un trattamento del genere.

"È perché non riesco a smettere di pensarti" dice dopo qualche istante appoggiando le mani sul muro, ai lati della mia testa.

I nostri occhi si incontrano, non vorrei ammetterlo ma è molto sexy da arrabbiato, non so più cosa dire, non so più cosa pensare. L'unica cosa che mi passa per la testa è il sogno che ho fatto ma ricaccio indietro il pensiero perché tra me e Miller non succederà mai una cosa del genere e soprattutto non ero in me.

Il suo profumo di tabacco e salsedine si mescola con il mio respiro e sento i brividi lungo le braccia quando mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sposta il suo sguardo sulle mie labbra e inumidisce le sue.

Cerco di non pensare a quello che sta succedendo ma la mano con la quale ha mosso i miei capelli si sposta prima sulla guancia e poi sulla nuca proprio come nel sogno.

Ormai è inevitabile pensare che stia proprio per baciarmi ma il vero problema è il mio corpo che non risponde agli impulsi del cervello che dicono di andarsene.

Driin

Suona la campanella e in meno di due secondi il corridoio si riempie di gente, Miller fa qualche passo indietro ma continua a tenere il contatto visivo fino a quando Cody gli da una pacca sulla spalla e se lo porta via non degnandomi nemmeno di un saluto, sicuramente perché non mi ha notata se no lo avrebbe fatto.

Chiudo gli occhi e cerco di far mente locale per ricordarmi qual è la prossima lezione, fortunatamente incontro Pit che me lo ricorda e ci andiamo insieme mentre chiedo scoop sul suo rapporto con Kim.

Dal momento in cui ci siamo sfioratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora