43 - Logan

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Due caratteri diversi prendono fuoco facilmente ma divisi siamo persi,
ci sentiamo quasi niente.
~Adriano Celentano

Esce dall'abitazione sbattendo la porta ma la riapro subito dopo, non ho intenzione di lasciarla andare.

"Brooke stavo solo cercando di tenere segreta la cosa" la afferro per il braccio costringendola a guardarmi.

"Potevi farlo senza farmi passare per una puttana" si libera dalla mia presa, non ci vede davvero  più dalla rabbia, perché non penso mai prima di parlare?

"Hai ragione e mi dispiace molto" nemmeno riesco a fare delle scuse decenti.

"Sei perdonato" divento in un istante come un blocco di ghiaccio, ho sentito bene? È impossibile che abbia cambiato idea nel giro di così poco tempo.

"Puoi ripetere? Credo di non aver capito" non mi sto prendendo gioco di lei, ho seriamente bisogno di verificare se mi sono immaginato quelle parole o meno.

"Ti perdono" lo dice come se non le avessi fatto niente.

"Perché?" chiedo incredulo.

"Perché ti conosco da molto ormai, ho capito che sei fatto così e non cambierai mai" c'è molto sconforto in quelle parole che non so se feriscono più me o lei.

"Cosa intendi dire con 'sei fatto cosi'?" offeso, chiedo logicamente delucidazioni.

"Metti sempre al primo posto quello che gli altri pensano di te, non puoi certo dirgli che sei anche solo mio amico, è per questo che ti ho chiesto di nasconderci" mi uccide sapere che questo è quello che davvero pensa di me.

"Dai Brooke rientriamo, che prendi freddo" voglio farla andare in quella casa per dimostrarle che non mi vergogno di lei.

"Non cambiare argomento, mi rifiuto di tornare lì, anzi riportami a casa" e inizia ad avvicinarsi alla mia auto.

"Stai dimenticando il cappotto" mi rifiuto di seguirla.

"Prendimelo tu" non mi guarda nemmeno in faccia.

Mi avvicino a lei la prendo per i fianchi poi, in meno di un secondo, la carico in spalla e, ignorando le sue lamentele, facciamo la nostra riapparizione nell'abitazione .

Mentre la faccio scendere al livello del suolo tutte le persone  nella stanza smettono di parlare e si voltano a guardarci, poi con una rapida corsa vado a prendere la mia giacca e il suo cappotto.

"Prima che me ne vada lasciate che vi dica come stanno le cose" mi giro a guardarli con aria minacciosa "io e Brooke stiamo insieme e sono stanco di dovermi continuamente nascondere solo perché voi non riuscite a smettere di oggettificare il suo corpo" sposto lo sguardo verso Brooke e noto i suoi occhi lucidi, spero per la commozione.

"Io l'ho conosciuta ed è una persona fantastica, non so come ho fatto per tutto questo tempo a non accorgermene" affermo continuando a mantenere il contatto visivo per poi intrecciare le nostre mani e dirigermi alla porta.

"E c'è un ultima cosa che dovreste sapere, io e lei non abbiamo mai fatto sesso, perché la amo e la rispetto" abbasso la maniglia ed esco di scena, devo ammettere che è davvero soddisfacente dire ad alta voce quello che si pensa davvero.

Entriamo in auto ma confesso che ho paura per quello che può accadere.

"Tu mi ami?" lo chiede a bassa voce, come se nessuno al mondo oltre a noi abbia il permesso sentire quella conversazione.

"Perché lo vuoi sapere?" non capisco la natura della sua domanda.

"L'hai detto prima a tutti" davvero? Non ricordo di aver dichiarato una cosa simile.

"Non farci troppo caso, l'ho detto nel flusso di coscienza, insomma provo qualcosa di veramente forte per te ma sai è ancora presto per dire quelle due parole" voglio essere sincero con lei, non ho avuto molte relazioni serie e ho la costante paura di sbagliare qualcosa.

"Anch'io credo di provare qualcosa di veramente forte" mi accarezza il braccio e in un istante mi viene la pelle d'oca, cosa mi stai facendo Brooke?

Purtroppo però rimaniamo in silenzio per il resto del viaggio. Entro nel vialetto di casa mia e parcheggio la macchina.

"Che ci facciamo a casa tua?" chiede ridacchiando.

"Non mi sono scordato di doverti accompagnare a casa, la ragione per cui siamo qui è che voglio chiederti di restare per la notte" cerco di capire cosa sta provando dai suoi occhi ma è davvero buio.

"Logan... non lo so" mi aspettavo una reazione del genere.

"L'unica cosa che voglio è addormentarmi accanto a te e non me ne può fregare di meno se succede con i vestiti addosso o con solo la nostra pelle nuda. Tutto ciò che voglio veramente è svegliarmi non sapendo dove finisco io e dove inizi tu" magari esagero e sicuramente si stanno facendo sentire tutte le birre che ho bevuto ma non mi importa.

"Come faccio a dirti di no?" mi accarezza ancora il braccio e questa volta ha gli occhi lucidi.

"Non puoi, sono il ragazzo migliore che avresti mai potuto desiderare" la situazione si sta facendo troppo seria e il bisogno di smorzarla mi tiene in pugno.

"Invece secondo me sei solo il ragazzo più coglione che avrei potuto avere" quanto mi eccita quando risponde a tono.

"Dai vieni" scendo dall'auto e da vero gentleman faccio per aprirle la portiera ma lei mi fa chiaramente capire che non ha bisogno dell'aiuto di nessuno.

"Chico come mai sei tornato così pres- Brooke, bellissima, non ti avevo vista, come stai?" il sorriso Adelita riempie il mio cuore.

"Mi sei mancata tantissimo" corro ad abbracciarla, anche se non ho avuto molte occasioni per socializzare con lei è difficile non esserle amica.

"Come mai sei qui?" chiede non appena sciolgo quel contatto.

"Logan non ti ha detto niente?" credevo che almeno lei l'avesse messa al corrente.

"Ho ascoltato i tuoi consigli e per questo stiamo insieme da poco meno di una settimana" lo sguardo della donna di fronte a me è incredulo.

"Sono così felice per voi" ci coinvolge in un abbraccio a tre "Brooke, se ti fa dannare dimmelo che ci penso io a metterlo a posto" ammicca poi a me, la adoro.

"Noi andiamo che siamo molto stanchi e devo dire che è davvero tardi anche per te" è così bello vedere come si preoccupa per lei.

"Tranquillo, è solo che tuo padre sta facendo gli straordinari" cerca di tranquillizzarlo lei.

"Questo non significa che devi farli anche tu, torna a casa da Esteban e dai tuoi figli" la rimprovera poi con dolcezza il mio ragazzo.

"Va bene, prendo le mie cose e vado" Logan accarezza la guancia della donna prima di allontanarsi in mia compagnia, allora sa anche essere affettuoso.

Dal momento in cui ci siamo sfioratiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora