Capitolo 36

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I giorni andavano avanti e tra un allenamento e l'altro Tokyo si avvicinava sempre di più.

Un giorno mentre ero in centro con mia mamma vidi un poster attaccato a diverse vetrine. Avvicinandomi mi resi conto che quello nella foto era proprio Hinata. Il poster invitava tutti a dare una donazione al nostro club. Precisamente diceva:

I corvi stanno tornando nei cieli nazionali.
Il ritorno del Piccolo Gigante.

Il club di pallavolo delle superiori Karasuno è alla ricerca di donazioni.
Grazie a chiunque ci sosterrà.

Mi immagino solo la felicità di Hinata quando lo ha scoperto

Il giorno dopo a scuola ci furono ben 3 verifiche, eravamo agli sgoccioli e in questo periodo eravamo strapieni di verifiche. Io per fortuna provenendo da una scuola italiana che è tra le più stressanti al mondo per me quella giapponese era una passeggiata. Poi già in italia non studiando ero sempre la prima della classe, figuriamoci adesso che non ho neanche compiti per casa.

Arrivò l'ora di pranzo ed io uscii per chiamare Oikawa.

Oikawa, auguri!

Eli-chan~ grazie!  Come va?

Bene dai, te?

Bene bene

Iwaizumi?

Lui sta alla grande

Menomale. Mi ha fatto piacere sentirti ma adesso devo andare all'allenamento.

Tranquilla, allenati ma non sforzarti eh

No no. Ciao Oikawa

Ciao Eli-chan

Finito il pranzo andammo all'allenamento dove ci chiesero di mettere la felpa per dare il benvenuto ufficiale a Yachi.

Era veramente uno spasso stare in questa squadra. Ti sentivi bene...come se fossi sempre nel posto giusto, con le persone giuste.
Ci allenammo poi andammo tutti a casa.

Una volta a casa mi feci la doccia e poi cenai con i miei. "Elisa, mamma e babbo stasera devono partire" disse mia mamma tutto d'un tratto. "Ma avevate ancora una settimana libera..." dissi "c'è stato un equivoco con i conti e dobbiamo tornare a Tokyo subito. Domani mattina dobbiamo rientrare a lavoro..." disse mio babbo "...ok..."

Avevano già fatto le valige e verso le 20:30 partimmo. "La prossima volta vengo io a Tokyo ok?" "Va bene amore, appena arriviamo a casa ti chiamiamo. Buonanotte e in bocca a lupo per tutto"disse mia mamma dandomi un abbraccio. "Ci sentiamo" disse solo mio babbo dandomi un bacio sulla fronte prima di partire in macchina.

Rientrai in casa e non sapevo che fare. Ancora il sole non era tramontato. Cosi mi alzai e andai fuori ad allenarmi. Poi quando arrivò la luna tornai in casa e dopo poco andai a dormire.

I giorni ormai proseguivano benissimo, oggi avremmo avuto la verifica di matematica che è il mio forte, in vita mia non ho mai preso meno di 7½

Poi andai a pranzare nella stanza del club perché volevo stare da sola.
L'improvvisa partenza dei miei non è che mi aveva scombussolato solo che ci ero rimasta male e stanotte avendo dormito poco, non mi ero svegliata molto bene.
Dopo un po' arrivarono i miei compagni e ci allenammo per un bel po'. Oggi le gambe non mi facevano male così mi impegnai più del solito.

"Bene ragazzi! Mancano 2 giorni alla partenza per Tokyo, adesso l'unico ostacolo da superare sono gli esami."disse il coach prima di andarsene.
Salimmo nella stanza dove tutti insieme ripetemmo un po' di cose ai quattro che avevano ancora il dubbio sugli esami poi ci preparammo e quasi tutti uscimmo.
"Voi non venite?"chiese Daichi a me e Noya. "No tranquillo, gli faccio ripassare l'ultimo argomento e poi andiamo via"dissi per poi riniziare a ripetere con Noya.

"Bene, direi che la sai quasi alla perfezione. Se tutto va come deve andare dovresti riuscire a prendere almeno la sufficienza" dissi infine. "Eli-san te sai tutto?" Disse lui "certo"dissi io. "Che figa!"urlò lui. "Shhh, abbassa la voce" risposi io. "Ma dimmi, tra 2 giorni partiamo, hai ancora parlato con Kageyama?" Mi chiese lui "no..."risposi io. "Devi parlarci in ogni modo, anche al ritiro, dovete risolvere. Non vi parlate di piu di 2 mesi, se non di più" disse lui infine prima di andarsene.

Io pur consapevole che mi avrebbe fatto male, scesi ancora vestita da palestra e andai a allenarmi. Stetti in palestra per altre 2 ore. Mi ero fissata l'obbiettivo di riuscire a battere benissimo entro la fine dell'estate per poi riuscire a imparare la battuta flop entro la fine dell'anno.

Quindi mi allenai su battuta per un ora e poi sui palleggi con l'aiuto di un attrezzo tipo canestro. Feci sulle 80 alzate in entrata sia in zona 4 che in zona 2. Poi feci la stessa cosa in uscita. Su 160 alzate un 15% era sbagliato. Però sono strana, ho sempre avuto il vizio di sbagliare molte cose, come le alzate, in allenamento ma poi una volta arrivata alla partita ho un percentuale del 85-90% che le mia alzate vadino perfette all'attaccante.

Poi mi esercitai sugli attacchi e infine feci stretching.
Quando mi misi a sedere in terra per fare stretching le gambe mi iniziarono a fare male.
"Ahh"sospirai "che ci posso fare? Cosa ci posso fare se le gambe sono mezze morte? Ma poi perché? Mi sono già fatta male miliardi di volte alla caviglia, mi sono rotta un polso e un gomito, ho continui dolori dappertutto, adesso pure la gambe ci si mettono, che manco riesco a salire e scendere le scale per andare nella stanza del club. Che palle. I miei sono andati via, mia sorella non si è manco degnata di venire da me dopo mesi e mesi che non ci vediamo e per finire in bellezza Tobio non mi parla da un botto"sospirai di nuovo "sono stufa, non degli altri, sono stufa di me. Non potevo nascere in un altro corpo con un carattere diverso, il fisico magari perfetto invece di sto coso, con tutti i talenti che io volessi...non potevo nascere con una vita perfetta?"dissi infine uscendo dalla palestra ma appena mi girai vidi appoggiato alla parete Tobio. "Che ci fai qui?"chiesi

Just us-Kageyama TobioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora