Capitolo 10

158 10 0
                                    

Era mattina, ormai ero abituata a svegliarmi presto e non riuscivo più ad arrivare alle 9/10 e stare nel letto.

Aprii gli occhi e accanto avevo ancora quel corvino, dormiva come un beato e la luce solare mattutina delle 7 batteva sul suo viso.
Lo accarezzai...era perfetto.
Ammetto di non essere quel tipo di persona sdolcinata, affettuosa e estroversa, ma sono realista e nessuno può negare la perfezione di Kageyama.

Cercai di scendere dal letto il più piano possibile, stavo per uscire quando il mio polso destro fu afferrato. "Vieni qua" mi disse con voce ancora assonnata, forse era ancora in mezzo ai sogni "vado a preparare la colazione" dissi anch'io con voce assonnata "no, resta un altro pochino con me" mi disse aprendo gli occhi "perfavore" mi chiese stroppicciandosi gli occhi con voce roca. "10 minuti" dissi "ok" acconsentì lui.

Mi sdraiai nuovamente accanto a lui, guardai il soffitto, lui aveva richiuso gli occhi, mi prese una mano e me la baciò. Dopo ciò capii che si era riaddormentato e sgattoiolai fuori. Scesi le scale per andare in cucina e iniziai a preparare la colazione.

Feci i pancakes e dei muffin al cioccolato e infine presi dei biscotti nutrienti. Preparai il latte ai diversi gusti, io preferivo sempre quello al cioccolato ma mi piaceva anche quello alla fragola e quello classico.
Mentre i muffin erano in forno decisi di appoggiarmi alla finestra e pensare, la aprii e guardai il paesaggio, amavo l'aria mattutina e vedere l'alba mi faceva sempre bene.

A cosa pensavo? A quello che ormai era un po un pensiero fisso, Tobio. Come mai ci eravamo avvicinati così tanto in così poco? Non erano gli opposti che si attraevano? E perché ieri sera l'ho chiamato per nome, ormai non chiamavo più nessuno per nome, ne tanto meno per soprannomi. Bhe almeno li non ci sono ancora arrivata.

Non trovai risposte alle mie domande. Mi ero completamente persa dentro il mio mondo che non mi ero neanche resa conto che Kageyama si era svegliato "buongiorno" mi disse ancora con la voce sognante "buongiorno" risposi.

Aveva ancora addosso la maglia del Karasuno bianca e i pantaloncini da allenamento, i suoi capelli erano leggermente spettinati. Si stava stroppinciando gli occhi. Mi avvicinai "latte classico, cioccolato, lamponi, mirtilli o fragola?" Chiesi mentre gli sistemavo leggermente i capelli. "Mirtilli"

Mi aiutò a sfornare i muffin e iniziammo a fare colazione. "Dopo andiamo in un posto, niente obiezioni" mi disse all'improvviso "ok" risposi io. Finimmo di fare tutto e riordinammo anche il casino di ieri sera. In men che non si dica avevo la casa perfetta.

Decise di andare a casa sua per prepararsi perché dietro aveva solo il borsone della pallavolo. Io salii in camera e mi vestii. Mi misi un semplice pantalone di tuta celeste e una maglietta a maniche corte larga, forse 2 o 3 taglie sopra la mia, bianca e una felpa pesante.

Mi aveva chiaramente detto di portarmi il borsone dietro con le cose di pallavolo.
Kageyama arrivò dopo circa un quarto d'ora, io uscii e andammo verso la fermata dei bus.

"Dove andiamo di preciso?" Chiesi "prima di dirti tutto devo farti una domanda essenziale, mare o montagna?" Mi domandò "montagna" era uno dei miei più grandi sogni andare a vivere in la. "Pure io preferisco la montagna e oggi andiamo proprio lì. È un posto leggermente lontano da qua, la si trova la casa dei miei nonni ed è praticamete il paradiso" mi disse.
Non so chi tra i due era più emozionato.

Salimmo sull'autobus che portava direttamente al paesino. Eravamo da soli in autobus "come mai hai deciso di andare lì oggi?" Chiesi "non ci sono mai andato con nessuno, se non con i miei nonni e mia sorella. È tipo il mio posto segreto. I miei genitori si sono completamente scordati di quella casa ma io ci vado molto spesso. È piccola, una tipica casa di montagna, fatta con il legno ma ha un giardino enorme dove da piccolo passavo tutte le ore del giorni ad allenarmi a pallavolo. Negli ultimi anni ci ho costruito un campo da pallavolo, quando non so cosa fare, sono di mal umore o cose simili vado lì e tutto torna come prima." Mi disse "se non ci hai mai portato nessuno perche hai deciso di andarci con me?" Chiesi "non lo so, ma il mio istinto mi ha detto di andarci, con te, ed oggi." appena concluse la frase il bus si fermò, eravamo arrivati.

Scendemmo dal bus ed iniziammo a camminare "direi prima di fermarsi a prendere qualcosa da pranzo e cena-" "quanto credi di rimanere là?" Domandai "se vuoi tornare stasera e stare da sola a casa a me va bene, decisione tua ma apparte che non te la vuoi fare a piedi l'autobus ce stasera alle 22:30 e domani mattina alle 6:42."mi rispose "seguo lei capitano" dissi scherzando.
Entrammo in un negozio e comprammo un sacco di cose buone tra cui latte e cose dolci. Appena usciti ci incamminammo verso questo suo paradiso.

Dopo un ora di cammino tra una chiacchierata e l'altra arrivammo. Era una semplice casa di montagna e vicino c'era una rete da pallavolo con un campo disegnato in terra.
Entrammo dentro "Wow"dissi soltanto "bello vero?" Mi chiese "la adoro" dissi io meravigliata.

Sistemammo tutto e data l'ora decise, non so come, di cucinare lui stesso "vai a sistemare le cose in camera, io intanto cucino,ultima camera del corridoi" disse.
"Hai due camere vero? Quella dell'altra volta era un eccezione". Lui mi guardò male. "Ci sarà un'altra eccezione" affermò.

Andai verso quella stanza, era celeste.
Notai  il letto matrimoniale e ripensai alla sera prima "Tobioo!" Urlai "Che è successo?" Mi chiese lui entrando e vedendomi rossa "non mi avevi detto del letto matrimoniale" dissi io "ma abbiamo già dormito insieme, cosa ti cambia? Ma perché sei rossa? Non mi dire che è per il letto..." "n-no" "andiamo, il pranzo è pronto". Ci dirigemmo verso la cucina e pensando al letto riflettei su una cosa "Kageyama, io pero non ho portato il pigiama" dissi "ci ho pensato io, ti ho preso una maglietta dal mio armadio"disse. "Grazie"

Just us-Kageyama TobioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora