𝐗𝐈𝐈

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"ieri non siete venuto"

Jake non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi davanti il principe abbastanza irritato, le braccia incrociate al petto e un leggero broncio in viso a farlo sembrare un piccolo bambino.

Quel ragazzo sapeva essere davvero infantile ma allo stesso tempo maturo, confondendo attimo dopo attimo il ragazzo che non riusciva a capire in che modo prendere il corvino, cercando di non offendere il ragazzi in alcun modo, cosa molto difficile visto che il solo non presentarsi a quel solito appuntamento aveva fatto adirare quel piccolo bambino che era il ragazzo che aveva davanti.

"mi scusi Benjamin, ma dovevo fare una cosa" disse per poi prendere la mano del ragazzo "ma era per una buona ragione" disse iniziando a trascinare il principe correndo verso le porte che conducevano fuori dal palazzo.

"ASPETTA! DOVE PENSI DI ANDARE!" Sunghoon strappó via la sua mano da quella stretta, timoroso di come sarebbero potuti succedersi gli eventi nel caso fosse uscito da palazzo e qualcuno lo avesse riconosciuto, facendo crollare quel castello di carte su cui era costruita tutta quella particolare relazione, quel legame, che legava i due.

La menzogna che aveva creato per avvicinarsi al minore era diventata come una parete di vetro che lo separava dal resto del mondo, la paura di perdere l'unica persona che ancora lo vedeva con occhi pieni di luce troppo grande e il rimorso dell'avergli mentito anche sul suo stesso nome era sempre più immenso.

Ma infondo, cercava di giustificarsi Sunghoon, cosa cambia se al posto di avergli detto che il mio nome è Sunghoon gli ho detto che sono Benjamin. Non sono in fondo la stessa persona anche se ho un nome diverso? La rosa non avrebbe lo stesso dolce profumo anche se il suo nome fosse Viola?

Eppure con quel suo ragionamento si contraddiva. Perché continuare a mentire se infine era la stessa persona, con o senza titolo e con uno nome così come con l'altro.

Ma Sunghoon sapeva che non era così. Sapeva benissimo che quel titolo diceva più di lui di quanto non lo facevano le sue parole e sapeva anche che il suo nome lo precedeva, portando voci su di lui, descrivendolo in un modo che poteva essere sia vero che falso.

"volevo solo portarti fuori..." Jake era rimasto ferito da quel tono e dallo strattone con cui il minore si era staccato da lui, come se il contatto con lui fosse qualcosa di disgustoso per quel ragazzo.

"io non voglio uscire! devo stare assolutamente a palazzo" quel tono insensibile e da viziato aveva colpito il castano che aveva minuziosamente organizzato un giro per il giorno nel tentativo di aiutate il minore a staccare un po' dal lavoro al palazzo e di farlo sentire parte di qualcosa.

"volevo solo fare qualcosa per te"
"La prossima volta non farlo, non mi interessa nulla, avevi solo da fare di meglio" urlò il moro.

"scusatemi... me ne vado allora" disse piano per poi voltarsi e correre via, troppo ferito da quel tono gelido e dal fatto che il suo sforzo fosse stato ripagato in quel modo.

Fallimento.
Sunghoon si sentiva solamente come un inutile e schifoso fallimento.Nonostante tutto l'impegno, tutti i suoi gesti e le sue parole, nulla poteva descrivere la sua vita meglio di quella orribile parola che lo tormentava ormai da anni.

Si sentiva estremamente fragile, come una sottile lastra di ghiaccio sotto il peso di un pattinatore, così sventurato, o forse solamente folle, da slittare su quel sottile strato gelato che lo separava dall'acqua fredda e gelata che lo avrebbe accolto da lì a poco, quando il ghiaccio sottostante si sarebbe spezzato facendolo sprofondare nel gelo invernale dell'acqua.

Aveva distrutto nuovamente tutto quello che aveva creato in un attimo di paura; la menzogna era troppo grande da gestire e la paura di perdere il ragazzo non aveva fatto altro che tagliare subito quel rapporto che lui in realtà voleva conservare.

Così, con quel picco di rabbia e quel repentino cambiamento, aveva fatto allontanare quel ragazzo che ora stava correndo via, fuori da quel palazzo, lasciandolo solo in mezzo al loro giardino, a pensare che nonostante tutto le persone avevano ragione, e che quelle voci che si erano ben presto diffuse in tutto il regno non erano altro che la semplice verità.

E così era diventato ciò che più di tutto odiava. La parte peggiore di lui era saltata a galla per un attimo tagliando quel piccolo filo che aveva iniziato ad unire i due e spaccando quel giovane legame che si era creato tra i due.

...

"Jungwon!" La voce della ragazza raggiunse il servitore che si voltò velocemente verso di lei.

"principessa" fece un inchino e si rivolse alla ragazza che lo aveva raggiunto con la sua immensa grazia e che lo fissava con un pizzico di speranza negli occhi. "Jungwon stavo pensando di organizzare un banchetto qui a corte con le persone che più ci aiutano qui a palazzo e le loro famiglie. Avevo pensato che fare questa cena potesse far si che i legami e la fiducia tra le persone a palazzo e noi reali possa migliorare... vorrei che ve ne occupaste voi e che veniste, sia voi che la vostra famiglia. Accetterete?"

"con famiglia, vale anche se non con legami di sangue? ho una sorella e un fratello ma non di sangue, quindi non so se per voi andrebbe bene..." Jungwon aveva in mente ben due piani, uno per far si che l'amico si accorgesse davvero di chi era il Benjamin che aveva conosciuto, e l'altro per avere una piccola vendetta che avrebbe consumato da lì a poco.

"Jungwon siete un servitore fedele, portate pure i vostri fratelli. Vi lascio il compito di organizzare il tutto e vorrei che voi sedeste vicino alla famiglia reale, tanto Jay e Sunghoon si siederanno lontani... voi potreste stare accanto a me e Il principe Jay se volete"

Chuu era una ragazza dal cuore nobile e la dolcezza innata. Nessuno poteva resistere al suo tono dolce e al suo bellissimo sorriso.

"certamente principessa, organizzerò tutto al meglio" e con un inchino, Jungwon si congedó, tornando alle sue mansioni mentre continuava a pensare alla grande occasione che si era presentata e che avrebbe dovuto cogliere al volo.

愛 ◟ 𝙞𝙘𝙚𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘦 !🧷 jakehoon𓂅᮫᜔ִׂ .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora