𝐗𝐗𝐗𝐈𝐕

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Mancavano pochi giorni all'evento che avrebbe stravolto definitivamente la vita di Sunghoon: l'incoronazione.

La tensione era palpabile in tutto il castello; camerieri che correvano di qua e di la, allestendo al meglio la sala del trono, la sala da ballo e il grande banchetto che si sarebbe svolto per l'incoronazione. La confusione regnava in quel palazzo dorato che doveva risplendere ancora di più in onore del grande evento.

Sunghoon era inondato dalle mansioni e dall'organizzazione di tutto, ed incapace di gestire ogni singola udienza e i preparativi per la cerimonia, oltre che le mansioni ordinarie, aveva dovuto chiedere aiuto ai due cugini per gli incarichi minori.

Niki aveva certamente accettato subito non appena aveva sentito la proposta, felice di poter svolgere un incarico da re in così giovane età. Il più difficile da convincere fu invece Sunoo, il quale cuore spezzato era ancora dolorante, che si fece pregare e ripregare da Sunghoon prima di cedere e mettere su una specie di "tregua" con il cugino.

"questo va lì. Usate i colori della casata dei Park. Sisi, un po' a destra! Fate attenzione al cristallo" Sunghoon non faceva che dare ordini, girando per la grande sala, un pezzo di carta in mano con un discorso scarabocchiato con l'inchiostro nero.

"non c'è la farò mai" sbuffò mentre cercava di rileggere per l'ennesima volta il discorso che avrebbe tenuto all'apertura del banchetto dopo l'incoronazione mentre gestiva anche gli impiegati che stavano allestendo la sala da ballo.

Jake lo seguiva silenzioso, stando dietro di lui nella sua corsa costante mentre approvava ogni singolo dettaglio. Vedeva la tensione del principino, ora estenuato dal lavoro che non gli permetteva nemmeno di chiudere occhio di notte, troppo concentrato sui discorsi e sulla scelta degli abiti per la cerimonia.

"Sunghoon, dovresti fare una pausa" gli sussurró dopo essersi avvicinato al minore, sfiorando delicatamente il suo fianco senza farsi scorgere da nessuno.

"Non posso, devo controllare come procedono i preparativi. Domani è il grande giorno" disse Sunghoon sensa nemmeno portare gli occhi su Jake, troppo intendo a spostarli da una parte all'altra della sala per controllare tutto.

"Sunghoon, sanno gestirsi anche da soli. Vieni a fare una pausa dai" cercò di richiamarlo Jake, facendo cenno verso la scala che avrebbe potato al piano superiore del palazzo, dove si trovavano le stanze del principe.

Il corvino annuì controvoglia seguendo il castano, dirigendosi verso la sua camera, che era pressappoco diventata loro, dato che ci passava più tempo con Jake che da solo, magari dormendo abbracciati o stuzzicandosi durante il lavoro del più piccolo.

"che c'è, Jake?"  domandò non appena entrato.
L'altro sospirò "ti stai uccidendo di lavoro. Non dormi, non mangi e non passi nemmeno più un momento con me. Sei sicuro di stare bene?" domandò preoccupato il castano, che teneva infinitamente al principino e alla sua salute, ora trascurata per l'incoronazione.

"sto bene" rispose con tono duro Sunghoon per poi lasciarsi cadere sul letto, sfinito dall'ennesima giornata.

"Sunghoon" lo rimproveró Jake.

"davvero, sto bene. Sono solo teso" rispose il principino "è sempre stato il mio desiderio diventare re. Ero geloso di Jay perché aveva l'amore di papà e perché sarebbe diventato re... però ora non so più se è quello che desidero" concluse in un sospiro.

"e allora cosa vorresti?" domandò Jake, sedendosi di fianco al ragazzo, accarezzandogli dolcemente il viso pallido, che faceva da sfondo perfetto a due occhiaie nere che si estendevano sotto i suoi occhi.

"ho già quello che voglio. te." rispose puntando gli occhi in quello del castano, sollevandosi poi sui gomiti per avvicinarsi al ragazzo che nel mentre si stava chinando su di lui a lasciargli un casto bacio sulle labbra.

"sei davvero un idiota se preferisci me all'essere re, lo sai?" scherzó Jake per poi baciare nuovamente le labbra di Sunghoon. Sapevano di ciliegia.

"una volta da bambino la mia tata mi fece riflettere. A cosa serve essere re se non si ha l'amore? Non si può essere felici senza quello" rispose Sunghoon, rammentando le parole della donna.

Jake sorrise al ragazzo, sfilando poi dalla maglia la catenina che gli aveva regalato il principe "però se puoi avere entrambi non è meglio?" rispose al ragazzo, sfilando anche la sua catenina dalla maglia.

"Beh in quel caso posso dire di essere davvero fortunato" disse Sunghoon, prendendo tra le dita la collanina di Jake e tirandola verso di se facendo di conseguenza avvicinare l'altro a lui.

Soffiò sulle labbra, stuzzicando il ragazzo che era ormai perso nella presenza del corvino.

"ed io sono fortunato ad aver trovato un re così bello e buono che mi ama" sussurró Jake a pochi centimetri dalle labbra di Sunghoon.

Il corvino sorrise a quelle parole per poi chiudere la distanza tra i due, unendo i loro respiri e le loro labbra in un bacio che di casto non aveva nulla.

Le loro lingue si rincorrevano, i fiati si mescolavano e le mani vagavano sui loro corpi, sfiorando la pelle bollente che celavano sotto gli indumenti.

"Non posso fare a meno di te, Jake" sussurró il principe prima di lasciare alcuni baci sulla guancia e sul collo del maggiore.

"Sunghoon, staremo insieme nonostante tutto. Se me lo permetterai resterò finché morte non ci separi e anche dopo" Jake era fermamente convinto di quelle parole, succube dell'amore che lo stava consumando. Non c'era ritorno, non un rimedio, nulla che potesse contrastare quel forte amore che provava nei confronti del principe e che gli impediva di ragionare lucidamente. Era perso. Innamorato alla follia del corvino che ora stava giocando con la sua pelle facendolo impazzire.

"Ed io per te, Jake. Troveremo sempre un modo per restare insieme" rispose Sunghoon tra un bacio e l'altro, convinto che avrebbero sempre trovato una soluzione ai problemi che si sarebbero presentati, insieme.

Erano una cosa unica, una sola anima frammentata in quei due corpi che ora si stavano incontrando, diventando un tutt'uno.

Erano sognatori, quei due ragazzini, che pensavano che il loro amore sarebbe stato eterno e intramontabile.

Era però la loro vita, il loro destino, e loro se lo stavano costruendo insieme, nonostante le difficoltà e il pericolo di quell'amore travolgente che, come una valanga, aveva abbattuto la razionalità e si era insinuato nella testa dei due ragazzi, rendendoli dipendenti l'uno dall'altro.

penultimo capitolo di storia.
Ho un ansia pazzesca.

愛 ◟ 𝙞𝙘𝙚𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘦 !🧷 jakehoon𓂅᮫᜔ִׂ .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora