𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈

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Il costante bussare della porta risvegliò Jake, il corpo aggrovigliato insistamente ad una coperta e gli occhi ancora non abituati alla luce, facendolo alzare svogliatamente.

Il ticchettio era incessante,costante, insistente, tanto da far perdere la pazienza al giovane appena sveglio, che si sbrigò ad alzarsi per avvicinarsi alla porta, i piedi che si trascinavano sul pavimento freddo e ruvido al contatto con la pelle, aprendo poi svogliatamente la soglia della sua camera.

Eppure quell'assopimento passò subito non appena mise a fuoco la figura che si stagliava davanti a lui, la pelle chiara e gli inconfondibili capelli corvini leggermente spettinati.

"S-Sunghoon?" era stato colto di sorpresa, catturato improvvisamente dal lazo del cacciatore che non si era mai fatto notare prima, preso di sprovvista, quando ancora non aveva pensato a come affrontare tutta quella complicata faccenda e a come avrebbe dovuto reagire.

Restare impassibile? forse cacciare definitivamente il principe dalla sua vita? tante erano le opzioni che Jake aveva in quel momento, ma qualsiasi opzione lo avesse allontanato da Sunghoon gli pareva così inadatta e inconveniente.

Lui ne aveva dannatamente bisogno, e lo sapeva benissimo anche se la ragione continuava a ripetergli che forse era meglio chiudere quella porta e finirla così.

"Jake ti prego, possiamo parlare?" domandò speranzoso il principe, gli occhi che imploravano la pietà del castano, alla ricerca di quella luce che l'altro gli aveva sempre trasmesso prima.

Jake voleva dargli una possibilità, il suo cuore non avrebbe retto un altro giorno senza il suo ossigeno, ed oramai il sorriso perfetto di quel ragazzo era diventato quella sostanza che permetteva al suo cuore di pulsare.

"entra" disse con voce tremendamente bassa, lasciando passare il giovane principe che accennò ad un sorriso quando l'altro acconsentì ad ascoltarlo.

"come hai trovato casa mia? " Sunghoon stava per iniziare a parlare quando il ragazzo lo bloccò nuovamente "anzi no, è stato Jungwon vero?"

"in realtà Yves, ero andato al villaggio a cercarti poiché non conoscevo il  luogo in cui dimori e ho incontrato lei" disse il principe, gli occhi che si posavano su di Jake per pochi secondi per poi cominciate a girare per il luogo, come se non riuscisse a reggere lo sguardo dell'altro.

"oh wow, ora da due le persone che complottano contro di me sono diventate tre" commentò cinico per poi abbandonarsi su un vecchio divanetto. Sunghoon si accomodò accanto a lui, mantenendo comunque una certa distanza, la postura rigida ad evidenziare la sua tensione e il suo malessere, puntando lo sguardo verso i piedi.

"che cosa volevi dire" il tono di Jake apparve più crudo e disinteressato di quanto il maggiore ne avesse intenzione, facendo sentire ancora più in colpa il principe.

"mi dispiace Jake, mi dispiace talmente tanto...non volevo assolutamente ingannarti ma non avevo scelta o-"

"una scelta ce l'avevi eccome, ed era dirmi la verità. Per quanto avevi intenzione di mentirmi ancora Sunghoon!?" Jake lo interruppe.

"Se ti avessi detto che ero il principe Sunghoon saresti stato con me? saresti davvero tornato sempre alla serra? e ti saresti comportato in quel modo con me?" domandò Sunghoon, l'animo straziato al sentirsi così vicino ma allo stesso tempo lontano dal ragazzo.

Come erano passati dal baciarsi al non riuscire nemmeno a guardarsi negli occhi? Sunghoon continuava a pensare a questo, cercando di capire come risolvere quella situazione. Odiava ammetterlo a se stesso, ma oramai il Sunghoon solo non esisteva più, perché aveva bisogno dell'altra tessera del puzzle per essere completo. Non si era mai sentito più vivo che in quelle settimane passate con il castano, a ridere, scherzare e scambiarsi dolci gesti che nessuno dei due riusciva ancora a classificare.

Jake, d'altra parte, si concentrò appieno su quelle parole.
Avrebbe davvero tentato di diventare amico di quel giovane se avesse saputo che quel bel visino che si era presentato sotto la luce della luna apparteneva al principe di ghiaccio? Sarebbe stato davvero lo stesso o le paure di Sunghoon erano sensate?

"Sunghoon non riesco a fidarmi di te, non più" esordì dopo un po' di tempo, richiamando su di sé lo sguardo del minore.

"dimmi come posso riguardarla Jake, ti prego, cosa posso fare?" il ragazzo lo stava quasi pregando, avvicinandosi a lui e prendendogli le mani in un gesto istintivo, stringendole alle sue.

"Farò tutto quello che è in mio potere per riaverti Jake, tengo troppo a te per far si che tutto finisca così per i miei errori" e Sunghoon sentì una strana sensazione, gli occhi divennero lucidi e una lacrima solitaria cadde dalla sua guancia.

"come posso credere in te Sunghoon?" alla vista del ragazzo in quello stato anche Jake fu colto dal dolore e dalla tristezza, le lacrime iniziarono a colare sulle sue guance.

"ti prometto che farò qualunque cosa Jake" il corvino lasciò le mani del maggiore per poi poggiarle sul suo viso, raccogliendo con le dita affusolate le lacrime che ancora sgorgavano dagli occhi dell'altro "non ho alcuna intenzione di lasciarti andare"

Jake era immobile, ma il suo cuore stava martellando nel suo petto, quasi stesse correndo una corsa contro il tempo per la salvezza. Succube del calore del principe si lasciò curare dal dolce odore del ragazzo e dalla sua figura che come una benda stava cercando di fasciare ciò che in lui si era spezzato.

Non c'era alcuna speranza per lui; consumato da quel sentimento bollente che continuava a scottarlo ma di cui non poteva fare a meno. Aveva fatto del principe la sua droga. L'aveva provata e ne era diventato dipendente a tal punto da non riuscire a lasciarla andare nemmeno quando aveva iniziato a finirlo.

Come un ipocrita era ritornato sui suoi passi, aveva lasciato la porta aperta al ragazzo che aveva approfittato di tutto per entrare di nuovo nella sua vita.

Era andato, una causa persa. Aveva venduto ad un prezzo stracciato la sua anima al diavolo ed ora si prostrava a lui, divenuto suo eterno servitore.

Ed ora quel diavolo gli stava facendo batterr il cuore incessantemente nel petto, una dolce tortura che gli ricordava quello che si era formato tra i due. Era completamente alla sua mercé, privo di ogni sentimento di rifiuto. Si sarebbe concesso a lui fino alla fine dei suoi giorni, non poteva evitare di dare a Sunghoon tutto se stesso.

Il più piccolo dei due avvicinò le labbra alla fronte del castano, lasciando un dolce bacio sulla pelle calda dell'altro per poi poggiare la sua fronte contro quella di Jake, chiudendo gli occhi, godendo di quel momento di intimità che stavano avendo.

"Jake, offrimi la possibilità di restare al tuo fianco" e Jake fece proprio quello per cui aveva litigato con il principe: mentí. Quale incoerente, eppure non poteva mostrare quanto in cuor suo aveva già perdonato il ragazzo.

"Non sarà subito tutto come prima, ma ti concedo la possibilità di farmi cambiare idea. Dimostrami che posso fidarmi di te e che ci sarai sempre per me, e io ti donerò tutto ciò che posso offrirti"

Sunghoon sorrise rilasciando un sospiro a quelle parole che infonderono speranza nel suo cuore. "ti dimostrerò che i miei sentimenti erano veri e che puoi fidarti di me, lo prometto"

愛 ◟ 𝙞𝙘𝙚𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘦 !🧷 jakehoon𓂅᮫᜔ִׂ .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora