𝐕𝐈𝐈

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Quando il biondo sentì qualcuno bussare alla porta, distraendolo dall'importante documento che stava leggendo, non avrebbe mai pensato di ritrovarsi davanti niente meno che il fratello minore che tanto lo odiava, lì in piedi davanti alla scrivania, che gli chiedeva un favore.

"E che favore dovrei farti" disse Jay, posando delicatamente l'importante carta e rilassandosi meglio sulla sedia, aspettando che il minore ponesse la sua richiesta.

"vorrei parlare un attimo con il vostro servitore Jungwon, se me lo concedete" il più piccolo era nervoso, lo si notava dal suo stringersi le braccia per calmarsi e dal continuo mordicchiare del labbro.

"come mai vorreste parlare con lui? se ha per caso combinato qualcosa o vi ha infastidito potete certamente parlarne a me, lo punirò a dovere se necessario" Jay aveva un portamento fiero ma anche un cuore dolce e nobile. Non aveva alcuna intenzione di lasciare in mano a quel ragazzino viziato che era Sunghoon il proprio servitore, per essere punito per un nonnulla o per le manie di ordine e protagonismo del ragazzo.

"Nono assolutamente, non ha fatti nulla di male" intervení istintivamente creando confusione in Jay. Se non era per qualcosa di sbagliato, come mai avrebbe voluto parlare con il giovane servitore?

"Fratello, volevo solamente parlare con lui perché l'ultima volta che ne abbiamo avuto l'occasione sono stato abbastanza scortese, vorrei poter mutare il mio comportamento e chiedere scusa a Jungwon" e sotto sotto Sunghoon non stava mentendo. Quella dannata scortesia che aveva avuto con il ragazzo non era di per se per qualche suo comportamento, bensì per l'antipatia verso il biondo a cui stava parlando in quel momento. Certo era che senza il fattore Jake probabilmente quelle scuse avrebbero tardato ad arrivare o forse non ci sarebbero mai state.

Jay però, d'altro canto, conosceva come era fatto il più piccolo, e naturalmente era a conoscenza della sua testardaggine e del suo orgoglio, che gli rendevano davvero difficile le scuse nei confronti di qualcuno, soprattutto non del suo rango.

Si prese un attimo per riflettere: quello che Sunghoon voleva fare era un gesto nobile e degno, ma non poteva essere certo delle intenzioni del ragazzo, che mai prima d'allora si era comportato in quel modo.

"e sia, vi concederò di parlare con il mio servitore, arriverà entro 5 minuti quindi potete attenderlo qui" acconsenti il biondo guardando il minore che sembró illuminarsi alla risposta affermativa dell'altro, lasciando il principe ereditario perplesso. Era davvero così felice di scusarsi? Cosa c'era sotto?

Un leggero bussare smorzò la tensione e fece riprendere Jay "avanti" annunciò e subito la porta si aprì e la testolina di Jungwon sbucò da essa, seguita poi dal corpo magro.

"signore eccomi qui" disse subito inchinandosi verso al principe ereditario. Non aveva per nulla notato la figura vestita di nero che lo fissava dalla sua sinistra.

"Jungwon, prima il principe Sunghoon mi è venuto a chiedere di voi, vuole parlarvi, spero che non sia un problema. Prendetevi il tempo che vi serve" Solo allora il servitore si girò notando la figura elegante del secondo principe che lo fissava.

La paura prese il sopravvento: dopo gli eventi di qualche giorno prima nel giardino aveva cercato di evitare al massimo Sunghoon, temendo che il ragazzo avrebbe potuto licenziarlo o addirittura giustiziarlo perché ritenuto un problema: sia per il suo commento, che aveva fatto infuriare il moro, sia perché lo aveva visto piangere. Certamente sapere che il principe ora voleva parlare da solo con lui era qualcosa che lo spaventava a morte, facendogli barcollare le gambe e tremare la voce.

"v-va bene signore" Jay si accorse della preoccupazione crescente nel ragazzino "Sunghoon ha detto che non vi voleva rimproverare, non vi preoccupate" lo rassicurò con un tono dolce e confortevole il biondo, facendo calmare l'animo del più piccolo.

"certamente signore" e si inchinó verso il principe prima di essere congedato e di dirigersi fuori dalla stanza con Sunghoon.

"signore, di cosa volevate parlarmi?" domandò per poi venire interrotto bruscamente "seguimi"

Jungwon era davvero spaventato in quella situazione. Nonostante le rassicurazioni di Jay non sapeva come comportarsi. Stava seguendo il principe Sunghoon verso i giardini, a passo lesto, inoltre il fatto che prima il principe fosse stato così informale con lui lo aveva terrorizzato.

I due si fermarono solo una volta nel giardino, lontani dagli occhi indiscreti della corte dove Sunghoon si accomodò su una panchina.

Il più piccolo rimase in piedi, facendo storcere il naso all'altro che sbuffando disse "allora? non ti siedi?"

Jungwon non sapeva più cosa aspettarsi da quel ragazzo così insolito e particolare, però si sedette, aspettando che il maggiore parlasse.

"Alla fine l'altro giorno il vostro amico è riuscito a trovarvi?" domandò con un filo di curiosità Sunghoon, lasciando di stucco l'altro che cercava di capire come avesse fatto il principe a sapere che Jake si era intrufolato al ballo nel tentativo di cercare l'amico.

"come....come fate a saperlo?" domandò piano facendo ridacchiare l'altro.

"semplicemente il vostro amico si è fermato a parlare un po' con me, non vi trovava e ad un certo punto ci siamo incontrati per puro caso e mi ha accennato a voi" disse Sunghoon ripensando a quel ragazzo dai capelli castani e dal dolce sorriso.

"alla fine ci siamo incontrati, ma non aveva mai accennato al fatto che avesse trascorso del tempo con voi, maestà. Aveva parlato di un tale servitore di cui non ricordo il nome ma di voi non una parola, scusate" disse Jungwon cercando di capire se Jake fosse stupido a non avergli detto una cosa tanto importante come quella di aver conversato con il secondo principe.

"ed è qui che vi sbagliate Jungwon, Jake vi ha parlato di me" iniziò Sunghoon "infatti sono io Benjamin, il servitore con cui si è trattenuto"

E in quel momento, Jungwon capì il perché di quella richiesta di parlare e del modo di fare del ragazzo.

"Avete ingannato Jake e sperate che io non gli dica nulla, non è così?" constatò deglutendo il più piccolo. In quel momento la questione era di vita o di morte: mentire al migliore amico oppure mettersi contro al principe Sunghoon.

"esattamente, ma non lo faccio per cattiveria. Jake è stato l'unico che si è rivolto a me normalmente, senza vedermi sempre come il secondo principe, detto anche principe di ghiaccio. Voglio solamente che continui a vedermi come una persona normale, senza quei terribili titoli e la consapevolezza di star parlando ad un principe. Vi prego, non portatemi via quest'ultimo sprazzo di normalità" lo pregò il corvino, con sguardo addolorato e pentito.

"se ci fosse stato un altro modo l'avrei usato, ma fingermi un servitore di nome Benjamin è l'unico modo per essere normale e non essere me. Per favore, se vi chiederà aiuto per entrare a palazzo, dateglielo. E se capiterà di trovarci insieme, chiamatemi Benjamin e non Sunghoon"

Jungwon era ancora incerto, ma decise di mettere alla prova il principe con un'ultima domanda. "Cosa ci guadagnereste, a fingervi Benjamin e ad accogliere Jake qui a palazzo? lui che non ha né titolo nobiliare né enormi ricchezze. Cosa vi spinge a fare tutto questo per quel ragazzo?"

Sunghoon ci pensó, rimase per secondi interi a fissare il vuoto cercando nella sua testa una risposta adatta a quella domanda.

"Volete sapere cosa ci guadagnerei? Per quanto possa sembrare patetico o stupido, detto da chi ha tutto, non sempre i soldi e il titolo sono tutto. Io, portando Jake a palazzo, parlando con lui e vedendolo sorridere al chiaro di luna, forse ci guadagnerò una cosa così preziosa da non poter essere comprata e che prima non ho mai sperimentato. Ci guadagno un amico, ecco cosa mi frutterà tutto questo."

Oramai per Jungwon era tutto chiaro. "Allora avrete il vostro amico, Benjamin"

愛 ◟ 𝙞𝙘𝙚𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘦 !🧷 jakehoon𓂅᮫᜔ִׂ .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora