Sunghoon stava attendendo l'arrivo del maggiore nella solita serra. Si guardava intorno, consapevole che era un po' che i due non si ritrovavano in quel posto che oramai lui aveva ribattezzato come loro.
Aveva paura che Jake non si sarebbe preoccupato, ed osservava impazientemente come il sole si muoveva nel cielo e le ombre che proiettava per captare lo scorrere del tempo.
Nonostante le lacrime e le parole del maggiore, il corvino temeva che l'altro si sarebbe rimangiato tutto e se ne sarebbe andato per sempre dalla sua vita, lasciandolo a se stesso come avevano sempre fatto le altre persone.
Aveva paura di ritornare da capo, di procedere all'indietro, allontanandosi da quella pace e quella felicità che aveva acquistato insieme all'altro, gettando via tutti i progressi che c'erano Stati in quei mesi per quel suo stupido errore.
Si sedette per poi appoggiare la testa al tavolo- le boccette davanti a lui contenenti essenze non ancora terminate- e iniziò a contare, lentamente, con gli occhi chiusi, pensando a tra quanti minuti, e se, l'altro si sarebbe presentato.
Contó più e più volte -capitava spesso che perdesse il conto- raggiungendo numeri esorbitanti che nemmeno lui credeva di conoscere. Il tempo passava e il sole si abbassava, nascondendosi lentamente dietro una delle torri del castello ad occidente.
Ogni numero che contava era un secondo di lontananza da Jake, un secondo perso che andava a schiantarsi contro il cuore di Sunghoon, ricordandogli che quella era tutta colpa sua.
Dopo un po' smise di contare, abbandonandosi all'idea che quel giorno alla serra non si sarebbe presentato nessuno.
Chiuse gli occhi, immaginandosi la dolce voce di Jake che lo risvegliava da quel sonno leggero, le mani che lo stringevano al corpo del maggiore e il suo respiro. Percepiva il suo tocco sulla pelle, il calore del suo respiro sul suo collo che gli causava dei brividi di piacere e la sua voce suadente, mielosa, che lo rilassava infinitamente.
"Sunghoon stai dormendo?" Era troppo reale per essere un sogno.
Aprì gli occhi, e vide il viso di Jake fare capolino dalla sua spalla sinistra, le braccia a stringerlo a sé. Allora sei venuto davvero pensó il più giovane.
"si, sono venuto" rispose con un sorriso, quasi avesse inteso quello che Sunghoon aveva pensato "non avrei mai potuto darti buca" aggiunse ridacchiando leggermente.
Sunghoon sorrise al ragazzo, dolcemente.
"che stavi facendo?" domandò Jake cambiando discorso, muovendo tra le mani alcune boccette che prendeva dal tavolo davanti a Sunghoon.
"fa attenzione, che se ti cadono potresti tagliarti" disse premuroso "in realtà ora stavo riposando, prima ho bevuto un po' " indicò con una mano delle bottiglie di alcolici che era riuscito a procurarsi e che aveva iniziato a scolarsi per l'ansia di combinare qualcosa come suo solito e rovinare ciò che stava cercando di riconquistare, ovvero il bel rapporto che aveva con il castano.
"posso assaggiare?" domandò ancora Jake e Sunghoon gli diete il via libera con un gesto di mano, lasciando che il maggiore si scolasse una gran parte del liquido che contenevano le varie bottiglie.
"Jake forse stai esagerando" lo rimproveró dopo un po' quando vide il ragazzo bere in un attimo l'ennesima bottiglia, poggiandola poi accanto alle altre oramai vuote e attaccandosi ad un'altra.
"sta tranquillo, sto bene" rispose Jake, che però iniziava a dare i primi segni della sbornia. Le pupille erano dilatate, le guance stavano assumendo un colore rossiccio e le parole erano biascicate, le sillabe trascinate.
"Jake" lo riprese ancora Sunghoon, prima di alzarsi e andare verso di lui dopo l'ennesimo rimprovero senza risposta, togliendogli la bottiglia di mano e finendola lui al suo posto.
"ti ho detto di smetterla, ti stai ubriacando Jake"
"ma sto bene" biascicò Jake, alzandosi leggermente barcollante dalla sua seggiola e lasciandosi cadere a terra, sedendosi con la schiena contro il vetro della serra.
"non stai affatto bene invece" Sunghoon lo seguì, sedendosi accanto a lui, che ben preso si stese, usando le gambe del principe come cuscino.
"vuoi dormire?" domandò premuroso il corvino, le dita intrecciate alle ciocche castane dell'altro.
"basta che non mi fai nulla mentre dormo" sussurró l'altro facendo sollevare un sopracciglio al ragazzo.
"non ti farei mai del male Jake" rispose convinto.
Aspettó una risposta dal più grande ma ben presto notò che gli occhi dell'altro erano chiusi e il respiro era regolare e lento. Si era addormentato.
Sunghoon si incantó per diverso tempo a guardare quella figura così pura che aveva a poca distanza da se: le ciglia degli occhi sfioravano delicatamente le guance, le labbra rosee erano leggermente schiuse e la sua espressione era priva di ogni tensione.
Gli accarezzò una guancia, dolcemente, sensa svegliare il maggiore. Poi, senza far svegliare l'altro, si alzò cautamente poggiando per un attimo la testa del castano a terra per dirigersi verso al tavolo e prendere una piccola boccetta legata da un nastro bianco.
Si rimise nella posizione di prima e sollevò nuovamente la testa di Jake per poi poggiarla sulle sue gambe.
"Sei così bello Jake... questa essenza ti rappresenta a pieno. Inoltre rappresenta anche la mia richiesta di perdono" sussurró il principe.
Il minore si mosse su di lui, mugugnando leggermente e aprendo un occhio assonnato "che cosa?" disse con voce particolarmente bassa e roca, che causò un brivido a Sunghoon.
La figura del ragazzo era eterea, priva di imperfezione. Era un'opera d'arte da ammirare.
"nulla... dicevo che questo profumo vi rappresenta" disse porgendo all'altro - già alzatosi dalle gambe del principe, per sua sfortuna- la boccetta di profumo."È al Giacinto" aggiunse poi. Jake spruzzò un po' dell'essenza sul polso, per poi avvicinarlo al viso. "È buonissimo Hoon" disse.
"sai...il giacinto ha tanti significati." iniziò il corvino "Generalmente viene associato al gioco o al divertimento ma in base al colore prende molti significati. Quello giallo significa gelosia, quello blu costanza, quello azzurro sincerità, quello rosa il gioco e quello porpora la richiesta di perdono. Starà a te capire quale giacinto ho usato per questo" Jake sorrise leggermente.
"Credo di aver già capito che colore è" disse. Poi si sporse verso al ragazzo, lasciandogli un bacio sulla guancia.
Il cuore di Sunghoon schizzó nel petto, l'ossigeno trattenuto nei polmoni e le gote arrossate. Patetico pensò di se stesso, rendendosi conto in che condizione si trovava per un semplice bacio sulla guancia. Eppure così patetico non era, perché altrimenti sarebbe saltato al collo dell'altro, prendendolo e facendo scontrare le loro labbra. Doveva trattenersi, lo sapeva bene, ma tutto gli riusciva difficile con Jake.
"devo andare" interruppe il momento Jake, alzandosi leggermente barcollante.
"vuoi che ti accompagni?" chiese preoccupato il minore, pronto a scattare nel caso il più grande fosse stato male o avesse rischiato di cadere.
"non ti preoccupare, mi incontro con Jungwon qui vicino e torniamo a casa insieme" disse gesticolando per indicare la direzione che avrebbe preso per raggiungere l'amico.
"Buonanotte Sunghoon" disse.
"Buonanotte Jake" rispose l'altro.Quando Jake si voltò, entrambe i due ragazzi sentirono il desiderio di ritornare dall'altro, di baciarlo e di restare con lui in quella notte. Volevano essere loro stessi, volevano scordarsi dei problemi e di ciò che avevano passato. Volevano concedersi l'uno all'altro sotto quella bellissima luna che li aveva sempre guidati e protetti, che come una madre aveva rischiarato il loro cammino.
Eppure nessuno dei due corse dall'altro. Jake se ne andò e Sunghoon non fece nulla per fermarlo. Erano vittime delle loro paure, persi nel terrore di quell'amore che li stava consumando, lentamente, la passione come fuoco che bruciava la carta gettata nel caminetto.
Non furono coraggiosi, e si persero il momento, troppo timorosi di fare un qualsiasi passo per riuscire a mostrare all'altro le proprie emozioni.
Bastava un bacio, e sarebbero stati un 'loro'
Bastava un ti amo e sarebbero stati uniti per sempre.
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愛 ◟ 𝙞𝙘𝙚𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘦 !🧷 jakehoon𓂅᮫᜔ִׂ .
Fanfiction˗ˏˋ ᝰ 𝖩𝖺𝗄𝖾𝗁𝗈𝗈𝗇 Sunghoon aveva donato se stesso a quel mondo che non riusciva ad andare oltre alle apparenze e al carattere freddo del ragazzo, immerso nell'ombra del fratello maggiore. Un animo spezzato, vittima degli obblighi e dei doveri c...