𝐗𝐗𝐗𝐈

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Ben presto Sunghoon si calmò e si allontanò da Jake, asciugando le ultime lacrime che ancora scorrevano sul suo viso.

Jake sorrideva dolcemente, rassicurante, stando in silenzio.

"scusa" disse Sunghoon.

"non scusarti per avermi mostrato come stai davvero. Ricorda che io ci sono sempre per te e che non devi mai nascondermi nulla" la voce di Jake era dolce come il miele. Dava un senso di calore, di casa, di sicurezza.

Il corvino prese un sospiro.
Aveva cercato di trovare un posto perfetto e un momento perfetto per parlare apertamente al ragazzo ma continuava ad avere paura di quello che le sue azioni avrebbero potuto comportare.

Eppure quelle parole del maggiore non facevano altro che spronarlo di più. Non voleva più nascondere i suoi sentimenti a Jake, e non voleva avere paura. Glielo aveva promesso e, dopo tutto quello che aveva combinato, glielo doveva.

"Jake... vorrei parlarti di una cosa"

In quel momento Jake non sapeva come si sentiva. Era felice del fatto che l'altro volesse finalmente parlargli ed aprirsi con lui ma il dubbio sull'argomento del quale volesse conversare era tanto.

"dimmi pure" disse cercando di apparire calmo e disinvolto, nonostante i suoi sentimenti contrastanti che guerrigliavano al suo interno per prendere il controllo della sua mente.

"Noi due ne abbiamo davvero passate tante insieme... all'inizio ti ho mentito sul mio nome e ora sai la verità" iniziò Sunghoon.

Ed ecco che vuole andarsene pensò Jake, lasciando che la sua paura di perdere il corvino prendesse il sopravvento, rendendolo teso.

"Nonostante questo però siamo riusciti ad andare avanti e i miei sentimenti sono sempre stati veri per te. E quando quel giorno ci siamo baciati dopo il ballo ho pensato che dire che non era stato nulla sarebbe stato meglio, così non ti avrei perso. Eppure tutto quello si è ripetuto, Jake. E tu stesso mi hai detto di non aver paura quindi..." Sunghoon cercò di calmare il suo cuore che batteva a mille nel petto, cercando di respirare profondamente.

"Jake io credo di amarti, e non voglio in alcun modo perderti per qualsiasi motivo" disse, puntando gli occhi scuri in quelli stupiti del maggiore che ancora non riusciva ad elaborare quelle parole. Ogni sua paura era sparita e il ragazzo di cui si era innamorato gli aveva appena confessato che provava quei suoi stessi sentimenti.

"Jake..." il silenzio del maggiore lasciò però Sunghoon nel dubbio, preoccupato di aver parlato a vanvera e di aver rovinato tutto.

"Ti amo anche io Hoon" disse Jake dopo interminabili secondi, fiondandosi poi sulle labbra dell'altro che si sentì rivivere al soffice tocco delle labbra del maggiore contro le sue.

"aspetta Jake, voglio darti una cosa" sussurró sulle sue labbra il corvino, prendendo una catenina dalla tasca, una piccola chiave attaccate ad essa.

"cos'è?" domandò Jake una volta che il ragazzo ripose il ciondolo nella sua mano.

"sono le chiavi del mio cuore" rispose, per poi sfilare da sotto la camicia un ciondolo a forma di lucchetto "solo tu puoi aprirlo"

Jake sorrise "mi aiuti a metterla?" disse parlando del ciondolo, voltandosi per lasciare a Sunghoon la visuale sul suo collo.

Il corvino prese il ciondolo per poi allacciarlo dietro al collo di Jake, lasciando poi alcuni baci sulla pelle morbida del maggiore.

"Hoon..." Il cuore di Jake era pieno dell'aura di Sunghoon, della sua risata, del suo calore e del suo tocco.

Avevano aspettato tanto prima di rivelarsi quei loro sentimenti che erano già chiari ad entrambi da troppo tempo ma che erano stati racchiusi in un angolino del loro cuore, tenuti prigionieri da quelle paure di cui stavano tentando di liberarsi.

Erano molto diversi. Sunghoon era un principe mentre Jake non era altro che un ragazzo semplice. Sunghoon era ricco mentre Jake non aveva che pochi spiccioli.

Eppure mentre l'arancione del tramonto scemava lasciando spazio al blu del cielo notturno e all'argento della luna, Sunghoon e Jake parevano così uguali, entrambi figli della luna, in cerca di un patto tacito per confermare quell'unione dei loro cuori.

Si baciarono, cercando di ricordare in eterno quel loro sapore che si mescolava. La rosa bianca che Sunghoon aveva donato a Jake giaceva sopra il cestino di vimini che avevano abbandonato lì vicino.

Le loro labbra si univano, le lingue si cercavano e le mani si intrecciavano tra di loro e vagavano sul corpo dell'altro, cercando il calore della pelle nascosta dai loro vestiti.

Ben presto le loro camice vennero sfilate, prima quella più logora di Jake e poi quella candida di Sunghoon, finendo abbandonate sulla distesa di erba verde, insieme.

Le loro mani si cercavano, le gambe di Jake stringevano il busto di Sunghoon per restargli accanto, con la paura di perderlo e di scoprire che tutto quello non era altro che un sogno.
Il più piccolo baciava dolcemente la pelle del maggiore, che ad ogni tocco rabbrividiva leggermente e si lasciava andare alle cure del corvino, lasciando una scia di baci su tutto il collo e l'addome.

"Sunghoon" lo richiamò Jake, gli occhi pieni dell'immagine eterea del ragazzo, i capelli scompigliati e le labbra rosse e gonfie, così irreale e incredibile da parere la rappresentazione di un angelo.

Sunghoon ben presto decise di coricarsi, facendo si che la sua schiena incontrasse la coperta sulla quale si trovavano, per poi invertire le posizioni finendo a sovrastare Jake, le braccia poste ai fianchi della sua testa per sostenersi sopra il castano.

Da quella visuale Jake pareva così piccolo in confronto a lui, le guance rosse a conferirgli un aria più infantile. Pareva quasi un bambino e lui doveva proteggerlo ad ogni costo.

Jake invece scorgeva la luce degli occhi di Sunghoon nel buio di quella nottata che era ben presto arrivata. Quel luccichio di confondeva con le stelle e la pelle candida, illuminata dalla luna, pareva porcellana, fragile ed estremamente bella, le labbra cremisi a contrastare con il pallore della sua pelle.

I due si persero l'uno negli occhi dell'altro, scuri e profondi ma dallo scintillio argenteo.
Si completarono a vicenda e divennero un'unica essenza, impossibile da separare.

La luna era la loro guardiana, incaricata di vegliare su di loro e su quella magica storia. Era stata loro compagna nel momento in cui aveva permesso alle loro strade di incrociarsi; aveva illuminato la notte del loro primo bacio; era stata una fedele amica da contemplare quando erano stati separati, e aveva sempre ricordato ai due che quella loro unione non doveva  cessare quando nelle notti solitarie si sporgevano dalla finestra, osservandola e domandandosi che cosa stesse facendo il loro amato. Ed ora sotto quella luna argentea erano diventati una cosa sola, unendosi profondamente sia coi corpi che con i loro cuori .

Il filo rosso del destino li aveva scelti per completarsi, e quella luna piena era stata sempre lì ad indicargli la strada per incontrare quell'anima gemella che da tempo cercavano negli altri e che avevano finalmente ritrovato l'uno nell'altro.

愛 ◟ 𝙞𝙘𝙚𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘦 !🧷 jakehoon𓂅᮫᜔ִׂ .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora