𝐗𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈

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Un mese.

Era passato un mese dal giorno dell'incoronazione di Jay. O meglio, da quando avrebbe dovuto avere luogo.

La notizia della sparizione di Jay si era ben presto diffusa in tutto il regno, che ora iniziava a dubitare della famiglia Park. La gente non sapeva più cosa aspettarsi. Prima la principessa Chuu ed ora il principe Jay.

Sunghoon passava le sue giornate tra il leggere documenti, il presenziare ad udienze e il preparare discorsi da tenere.

Era stata pianificata la data della sua incoronazione-Era prima di quello che il corvino si aspettava- constatò quando gli venne conferito dei suoi impegni.

Di fianco a lui, Jake era oramai diventato una parte integrante della vita di Sunghoon.
Il principe gli aveva proposto di prendere il posto di Jungwon e diventare suo servitore, per stargli accanto durante le lunghe giornate lavorative.

"A che trattato di pace stai lavorando ora? o è per caso qualche altra proposta di matrimonio? serve che accendo il camino?" scherzó Jake raggiungendo il ragazzo che stava esaminando le ultime carte della giornata prima di finire e riposarsi.

Gli lasciò un veloce bacio sulle labbra, facendo sorridere il più piccolo, accomodandosi poi sulla poltrona davanti alla sua scrivania, appoggiandosi su di essa.

"Nessuna proposta di pace o di matrimonio. Sono solo alcune proposte di legge e una di rinnovo. Stavo pensando di far costruire qualche opera in città per renderla più bella e dare lavoro ai tanti disoccupati della zona"

Di proposte di matrimonio il più piccolo ne aveva ricevute diverse, tutte gentilmente rifiutate. Aveva diverse scuse, ma la più usata era che non aveva ancora assimilato né il lutto né la scomparsa del fratello maggiore. Così finiva sempre per bruciare quelle lettere sotto il sorriso divertito di Jake che sapeva che l'unico lutto che doveva superare era quello della sua eterosessualità.

"Il mio bel principe ha un cuore dolce ed è anche bravo in economia" lo prese in giro Jake.

"il tuo bel principe sta per diventare Re, lo sai?"

"sua maestà" continuò Jake, facendo un profondo inchino verso il corvino che sorrise, posando definitivamente le carte sulla scrivania e sollevandosi dalla sua poltroncina per raggiungere il maggiore e stringerlo tra le sue braccia, baciandolo dolcemente.

Jake ovviamente ricambiò il tocco, sentendo quella strana sensazione allo stomaco che solo Sunghoon riusciva a fargli provare anche con il semplice sfiorarsi. Quelle farfalle sembravano risvegliarsi solamente con il ragazzo più piccolo.

Sunghoon sentì un brivido espandersi sulla sua spina dorsale. Nonostante il loro rapporto fosse comunque buono e riuscissero spesso a scambiarsi gesti d'affetto non si era ancora del tutto abituato ai baci che si scambiava con Jake, che lo smuovevano sempre come se fosse la prima volta.

Si cercavano continuatamente, si baciavano, si abbracciavano e facevano l'amore.

Erano diventati sempre più vicini e la partenza di Jay e Jungwon non aveva fatto che avvicinarli, tanto che Sunghoon propose al castano di restare a palazzo, in una stanza poco distante dalla sua. E non erano rare le notti in cui scappavano l'uno dall'altro, per stringersi e dormire con la testa appoggiata al petto dell'altro.

"Come pensi faremo?" domandò Sunghoon all'altro "intendo...devo diventare re. Come faremo a procedere con la nostra vita. Io non voglio lasciarti a nessun costo. Però se qualcuno ci scoprisse?"

Jake non sapeva cosa rispondere.

Tante erano state le notti passate senza dormire, a cercare una risposta a quello stesso dubbio che lo tormentava da ormai tempo e a cui non riusciva a trovare una soluzione accettabile.

Scappare non era certamente un opzione.
Sunghoon non avrebbe mai abbandonato tutto quello, il castello, la vita di corte, il paese. E in più, avrebbe lasciato un peso enorme sulle spalle di Sunoo, più giovane di lui e per di più di salute cagionevole.

Confessare del loro amore era ancora peggio. Ne sarebbe solo derivata la loro condanna come figli di Satana e sarebbero stati arsi, e con loro magari anche le loro famiglie.

Cosa fare allora?
Per il momento l'unica cosa era aspettare, e sperare che un qualche miracolo avrebbe salvato tutto ciò che avevano creato.

Sunghoon aveva rifiutato tutte le proposte di matrimonio e lo aveva portato a palazzo, per stare vicini. Quello era tutto ciò che potevano fare.

Avrebbero vissuto nel segreto. Non avevano altra scelta.

"non lo so Hoon" rispose solamente, lasciando che il silenzio riempisse la stanza mentre loro due si guardavano, incatenando i loro sguardi e perdendosi nuovamente l'uno nelle pupille dell'altro.

"resteremo insieme, te lo prometto" sussurró Sunghoon.

"si, resteremo insieme"

...

"Tata io diventerò Re"
Il piccolo Sunghoon stava leggendo l'ennesimo libro con la sua tata, cercando di imparare più cose possibili e di diventare più intelligente.

"Perché vuoi diventare re? Non ti va bene essere una persona normale?" domandò la donna. Era una bella donna nonostante l'etá -sui quarant'anni- e aveva dei lunghi capelli neri e degli occhi nocciola. Sunghoon era molto legato a lei. L'aveva cresciuto quando nessun'altro lo voleva.

"Perché così piaceró alla gente e tutti mi tratteranno bene come fanno con Papà" rispose ingenuamente il piccolo, facendo sorridere la tata.

"Per me  essere Re non è così divertente, hai tantissimi impegni e devi lavorare tanto. E poi a che serve avere tutti quanti che si inchinano ai tuoi piedi?"

Sunghoon rifletté a quelle parole "e allora cosa è meglio ?"

La donna sorrise, poi prese in braccio il bambino e lo portò con sé fuori dal castello.

Era la prima volta che Sunghoon usciva dal palazzo, da quel che il piccolo ricordava, e fu estremamente stupito di vedere la bellezza di quella città di cui aveva solo sentito parlare.

"Wow che bella. È questo che è meglio di essere re?" la donna rise al vedere il viso curioso di Sunghoon mentre scrutava ogni angolo di quelle vie.

"Guarda un po' meglio in giro, non è la città che ti dovrebbe colpire"

E Sunghoon le vide. Tante persone sorridenti. Coppie che si tenevano per mano e madri che baciavano i loro mariti , i figlioletti in braccio che salutavano i padri che andavano a lavorare.

"È l'amore Sunghoon. Essere Re non ti darà l'amore di cui hai bisogno. Trova qualcuno che ti ami, trova la tua anima gemella Sunghoon"

"lo farò Tata! ora però prendiamo dei dolci?" domandò innocente il principino, scendendo dalle braccia della donna e trascinandola in una panetteria che esponeva tanti diversi dolci in vetrina.

"buongiorno signora Shim, vorremmo prendere qualche dolce" disse la Tata alla panettiera.

Sunghoon indicò con il dito quelli che più lo ispiravano e la donna li depositò in un sacchetto.

Dietro di lei si celava la figura di un bambino.
"Oh si, questo è mio figlio Jake" disse la donna quando vide che lo sguardo di Sunghoon era stato catturato dal bambino.

Il bambino castano alzò timidamente la mano a salutare il principino, che ricambiò il saluto.

"Dai Sunghoon, ora dobbiamo tornare a palazzo" disse la Tata, prendendo Sunghoon in braccio, mentre il più piccolo addentava uno dei dolci della panetteria.

"ciao" disse poi, salutando la panettiera e il bambino mentre usciva dal negozio.

愛 ◟ 𝙞𝙘𝙚𝘱𝘳𝘪𝘯𝘤𝘦 !🧷 jakehoon𓂅᮫᜔ִׂ .Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora