Capitolo 23

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All'interno di un gran magazzino un gruppo di yakuza sorveglianza in tutta tranquillità delle gabbie contenenti molti bambini di varie età( tra i 5-11 anni).
Uno di loro con una sigaretta alla bocca passava freddamente nell'ambiente scarsamente illuminato davanti a loro.
Tutti i bambini avevano dei volti molto tristi, con occhi spenti fissi nel vuoto.
Uno dei bambini più grandi cercava di dare conforto a quelli più piccoli, ma il loro aguzzino sbatteva il manganello contro le sbarre producendo forti e fastidiosi suoni metallici.

CLANG! CLANG! CLANG!

Guardiano:"NON VOGLIO CHE FACCIATE CASINO QUI DENTRO!!!"
Questi modi bruschi e immotivati spaventarono i bambini, e nel vedere le loro facce il guardiano sogghignò.

X:"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!"

Ad un tratto si sentirono delle urla provenire dall'esterno dell'edificio.
Guardiano:"Che succede?"
Dalla porta alcuni si appostarono fuori per controllare, ma all'improvviso vennero come trascinati via senza emettere un grido, come se le voci fossero state soffocate.
Passarono una manciata di secondi e da li a poco entrarono i mercanti armati e inferociti.
Il loro gran numero spavento i mafiosi all'interno che cercarono di armarsi in fretta correndo a prendere le armi lasciate vicine ai muri.

CRASH! KROSH!

Da tutte e due le pareti laterali passarono delle braccia che presero i criminali più vicini spappolandogli la testa con un pugno.
Subito poi spaccando i muri entrarono in penombra Brockson e Painkiller circondando gli yakuza assieme ai mercati, dove questi ultimi gli linciarono.
Il guardiano osservando la scena spaventato non ebbe la forza di scappare e nemmeno di reggersi in piedi capendo che oramai era condannato.
Toshimitsu:"Dacci subito le chiavi!"
Guardiano spaventato:"Io..io non c'è le..ho." Disse tremando facendo cadere a terra la sigaretta.
Toshimitsu:"Dove sono sono allora le chiavi delle gabbie?!"
Guardiano:"Le..le chiavi le...le tiene Goro."
Brockson:"Guarda caso è sempre la persona più stupida è inutile a tenerle."
Painkiller:"E chi ha bisogno delle chiavi?"
I due forzuti avevano già liberato i bambini aprendo loro le gabbie piegando con forza bruta le sbarre.

Intanto da un'altra parte, in una grande magione situata appena fuori città in un  salone del terzo piano Jion Seng stava discutendo di affari con gente molto influente finché non venne chiamato al cellulare da un sottoposto che lo avvisava di quello che stava succedendo.
Lo sguardo sempre tranquillo del boss cambiò improvvisamente, gli si sbarrarono gli occhi a sentire il rapporto di quello stava accadendo.
Jion Seng:"COSA?!!!
CHI SONO UNA BANDA RIVALE? Quanti sono?....
COME SAREBBE A DIRE CHE SONO SOLO IN DUE?!?! DOVÈ GORO!?...
Morto?...È stato Painkiller?...
COSA HA FATTO BROCKSON!? Ha ucciso uno dei miei clienti...
I mercanti si sono ribellati...hanno assaltato il magazzino e stanno venendo qui?
CHE VENGANO PURE!!!"
Chiuse il telefono sbattendolo contro una parete.
Jion Seng:"Ma guarda te.... i miei sottoposti sono esseri inutili.
Scusatemi signori per la mia sfuriata, è stressante lavorare con gente che non sa fare il proprio lavoro.
Ma tranquilli non c'è nulla di cui preoccuparsi, ho tutto sotto controllo."

Painkiller e Brockson facendosi largo tra i cadaveri degli yakuza che lasciavano, stavano per raggiungere la casa di Jion Seng "la magione Orochi".
Toshimitsu assieme agli altri mercanti li avevano accompagnati disponendosi alle loro spalle come un esercito proteggendo i bambini con loro, e seguendone il comportamento aspettavano le loro direttive.
Brockson:"Non occorre che ci seguiate oltre.
Da qui in poi andiamo noi due dentro a stanarlo."
Toshimitsu:"Per noi va bene così, d'altronde siete voi quelli bravi a lottare.
Noi vi rallenteremo solamente, saremo più utili a controllare che esca nessuno dalla magione."
Brockson:"Molto bene! Andiamo allora?" Disse rivolto al Painkiller.
Painkiller concentrato:"Certo."

I due senza difficoltà entrarono dal cancello d'ingresso proseguendo per il percorso attorno al grande giardino di casa, fino a raggiungere il portone della villa.
Painkiller:"Mi aspettavo un benvenuto più vivace, e invece non c'è nessuno qui."
Brockson:"È stato fin troppo facile.
È probabile che ci stiano aspettando tutti dentro, non abbassiamo la guardia."
Painkiller:"Certo....a proposito Brockson.
Che tipo di quirk ha Jion Seng?"
Brockson:"Boh non ne ho idea.
Non glielo mai visto usare...sei forse preoccupato?"
Painkiller:"Solo curioso, poteva essere un vantaggio saperlo.
Ma comunque a prescindere dal quirk che possiede gli spaccherò comunque il muso."
Brockson:"In una lotta non puoi sempre sapere tutto dell'avversario e su come andrà a finire.
Ma è questo il bello di una lotta, perché può capitare di tutto."
Painkiller:"Anche se rischi la vita?"
Brockson:"E quando mai non ho rischiato la vita?
Soprattutto se rischi la vita."
Painkiller:"...Non hai tutti i torti."
La porta era stranamente aperta, senza abbassare la guardia i due entrarono.
Appena entrati  davanti a loro trovarono un lungo corridoio che portava davanti a un'altra grossa porta.
Guardandosi attorno oltre la lunghezza del corridoio d'ingresso anche l'arcata è molto alta, di almeno una decina di metri.
Brockson:"Questo corridoio è troppo grande per i miei gusti, non ha senso che sia così grande.
Sembra essere stato costruito per dei giganti che per delle persone."
Painkiller:"È quello che direbbe un terrapiattista."
Brockson:"Che cazzo è un terrapiattista?"
Painkiller:"Nessuno di importante, solo uno che vuole distinguersi dalla massa... in modo stupido."
Brockson:"Bah...senti tu guardati intorno. Io vedo cosa c'è oltre la porta."
Painkiller:"Aspetta non è meglio che controlli io?"
Ma Brockson era già andato avanti a vedere, ma non appena girò la maniglia della porta...

MHA FANSTORY: Prison of the Vengeance SinnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora