Capitolo 39

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DRIN DRIN!

Ore 6:45 del mattino.

Da un cellulare si attiva un dolce ma ripetitivo suono di allarme pre impostato.
È la sveglia di Amanda, che la fa alzare pigramente dal suo letto.
Dopo aver disattivato l'allarme, la donna alza lo sguardo ancora assonato, con i capelli un po' arruffati in direzione della finestra di camera sua.
Anche se con le tapparelle chiuse, da esse si poteva vedere filtrare i raggi del sole, da cui si deduceva l'inizio di una bella giornata.
Ciò nonostante Amanda sapeva che gli sarebbe aspettata una giornata impegnativa.
Amanda:"Yawn...e anche oggi mi tocca andare in "ufficio"."
Tatsuo:"Meow!"
Nel mentre Tatsuo sdraiato nei piedi del letto fece un miagolino come per dare il buongiorno.

Ore 8:00

Amanda dopo essersi alzata aveva fatto una doccia, si era vestita con abiti più professionali e aveva anche fatto una colazione abbondante a base di yogurt bianco, biscotti ai cereali, accompagnato con un cappuccino e albicocche.
Dopo ciò la donna dalla chioma rossa stava preparando dei pranzi al sacco, dei Bento a base di Tonkatsu (piatto composto da una cotoletta di maiale impanata e fritta, tagliata in piccole parti è accompagnato dal cavolo cappuccio tritato) e due Onigiri al tonno.
Uno è il suo pranzo da consumare a lavoro, l'altro invece lo mise nel frigo destinato al coccodrillo azzurro (negato ai fornelli) che stava ancora dormendo, a cui aveva dei Gyoza di carne in più.
Mentre lei sistemava tutto in cucina, Tatsuo si gustava del cibo in umido nella sua ciotola.
Il gatto segui la padrona per tutta la mattinata, anche dopo quando fuori nel viale la donna caricò in macchina alcune invenzioni, delle commissioni datole dall'istituto.
Amanda poi verso le 8:15 mise in moto la macchina e parti.

Il viaggio in macchina come d'abitudine proseguiva relativamente tranquillo, grazie anche alle strade secondarie e poco trafficate della foresta.
Solo quando prese la strada principale che portava per la città iniziavamo a esserci i primi veri fastidi, come la fatidica "ora di punta" mentre stava immersa nel traffico della gente che va a lavoro.
Amanda:"Uff...eccolo che comincia il mio calvario".
Disse piuttosto scocciata.

Davanti a lei ci sono oltre una ventina di macchine che si muovono lentamente a passo d'uomo, senza dimenticare poi il semaforo in fondo all'incrocio.
Questo semaforo in particolare aveva la peculiarità di avere una durata molto sbilanciata.
Quando il semaforo diventava verde durava appena dieci secondi, ma invece quando tornava rosso la durata di attesa è di oltre tre minuti.
Una vera eternità, non solo per la rossa, ma anche per qualsiasi altro guidatore.

Dopo una "lunga" attesa il traffico finalmente andava avanti, peccato solo che ogni volta capitava sempre la persona distratta che non si accorge del semaforo che cambia colore.

MEEP MEEP!

Infastidita Amanda suono il clacson per svegliare il conducente fermo davanti a lei.
Amanda:"Come On!
Ma non lo vedi che è verde!"
Il conducente davanti a lei mosse subito la macchina dopo diversi secondi che il semaforo rimase verde...
Peccato che poi divenne subito arancione e poi rosso.
Amanda:"WHAT!?..
No, vuoi vedere che..."

La rossa si ricordò poi di un'altra fastidiosa peculiarità di quel semaforo.
Questo incrocio si collegava con delle rotaie dove passava ogni dieci il tram.
E quando c'era il tram nelle vicinanze, il semaforo in questione che già durava poco, durava ancora meno.
E dopo un paio di secondi infatti, davanti la donna dai capelli scarlatti passò il trenino urbano.
Amanda:"...A quanto pare vogliono già farmi arrabbiare di prima mattina."

Ore 9:00

Dopo una tortuosa circolazione nel traffico, la rossa arrivò finalmente alla sua destinazione, L'istituto Prometheus, un enorme edificio dotato di ampio parcheggio.
Parcheggiò la macchina vicino l'entrata dell'ingresso dell'edificio, ogni volta si sentiva grata di avere un suo posto a lei riservato.
Amanda:"Fortuna che almeno che dispongo di un mio parcheggio privato.
Non invidio affatto i disgraziati che oltre a doversi trovare un posto, lo debbano pure pagare per dover andare a lavoro."
Pensò tra se.
Uscendo fuori dal veicolo caricò tutta la roba che aveva in bagagliaio in un carrellino trasformabile molto leggero, ma soprattutto resistente.
Un comodo strumento di supporto inventato da lei in grado di smontarsi e rimpicciolirsi rapidamente occupando pochissimo spazio, così tanto da poterlo mettere dentro la tasca della sua giacca.

MHA FANSTORY: Prison of the Vengeance SinnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora