Capitolo 41

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San'ya:
Siamo in un piccolo parco giochi, all'interno di un parco pubblico dall'area molto più vasta.
Il parco cittadino era avvolto da un'atmosfera tranquilla nel tardo pomeriggio.
Il sole stava lentamente scomparendo all'orizzonte, tingendo il cielo di sfumature di rosso e arancione.
Tra le risate e i giochi dei bambini, c'era un ragazzino solitario che osservava tutto da lontano.

Questo bambino seduto su una panchina nonostante abbia circa undici anni è molto grosso per la sua eta, con una pelle giallastra e due occhi completamente neri.
Ha un fisico corpulento e paffuto, piuttosto alto attorno al 1,80 cm.
Indossa una t-shirt grigia e dei pantaloncini corti blu con scarpe da ginnastica celesti, e ha pure un berretto rosso.
il bambino solitario si chiama Kucho, ha la testa chinata, è piuttosto triste.
Tuttavia ad un certo punto gira lo sguardo vedendo avvicinarsi a lui un grosso individuo apparso dal nulla, con indosso una veste con cappuccio, lasciando scoperta sola faccia che sembrava il teschio di un animale.
La sua presenza imponente lasciò per un momento intimidito il ragazzino, ma non appena parlò il sono tono calmo lo tranquillizzò.
Painkiller:"Ciao Kucho."
Kucho:"....ciao."
Painkiller:"Ti ricordi di me?"

Il ragazzino rispose di si con un cenno della testa.
Per Kucho fu una sorpresa rivederlo dopo molto tempo, lo era a tal punto da non sapere cosa dire.
Painkiller:"...posso sedermi vicino a te?"
Il bambino ancora una volta acconsenti con un cenno, però guardava in un'altra direzione sempre mogio.

Painkiller, ovvero Takezo nella sua vera identità, nonostante l'apparente calma in realtà nel profondo anche lui si sentiva come bloccato davanti al ragazzino.
Piuttosto titubante dopo essersi seduto non sapeva da che parte cominciare per aprire un dialogo, limitandosi a osservalo.

Ci fu un breve silenzio tra i due, ma in qualche modo doveva rompere il ghiaccio.
Painkiller:"È da molto tempo che non ci vediamo, sei diventato piuttosto alto...
Che mi racconti?"

Kucho però non rispose, girava ogni tanto lo sguardo ma spesso rimaneva abbassato.
Painkiller comprese che il ragazzo è triste per motivi che già conoscesse per cui non si dileguò oltre, intuì che Kucho non fosse pronto per aprirsi subito con lui.
Girò lo sguardo in direzione di quella del bambino verso il parco giochi, in particolare nel parchetto dove giocavano a calcio.
Painkiller:"Come mai sei seduto qui tutto da solo?...
Perché non vai a giocare con gli altri bambini?"
Kucho:"...non mi va molto."
Painkiller:"Dal tuo sguardo non si direbbe...
Che cosa ti blocca?
Non li conosci e quindi ti vergogni, puoi sempre se puoi partecipare...
Un modo per farti nuovi amici."
Kucho:"...No ecco...io li conosco...è solo che non mi piacciono granché."
Painkiller:"....comprendo.
Avrai comunque degli amici con cui passare il tempo?"

Kucho abbassò lo sguardo muto, per l'uomo mascherato da triceratopo quel silenzio fu molto più comprensibile di mille parole.
Il bambino aveva problemi a socializzare.

Kucho:"Perché sei venuto qui, cerchi qualcuno?"
Painkiller:"Io cercavo proprio te."
Kucho:"Perché io?" Disse alzando la testa sorpreso.
Painkiller:"Un uccellino mi ha detto che da diverso tempo non te la stai passando troppo bene.
E così sono venuto di persona per assicurami che stessi bene."
Kucho:"Non capisco, perché ti interessa?"
Painkiller:"Sai affrontare un lutto non è mai  semplice.
Io e tuo nonno Toshimitsu siamo amici, mi ha raccontato che quest'anno abbiamo...
Volevo dire avete perduto una persona molto importante, non solo per te ma anche per tutta la comunità."
Kucho:"La signora Rumiko!"
Painkiller:"Si...proprio lei.
Mi hanno raccontato un sacco di belle cose sul suo conto.
Si è data un gran da fare qui a San'ya...
Per tua sorella Makoto, ma anche per tutti gli altri bambini e ragazzi è stata come una madre.
Tra l'aiutare nella scuola ha anche dato il suo contributo nella clinica cittadina come infermiera...
Una donna molto volenterosa e instancabile."

MHA FANSTORY: Prison of the Vengeance SinnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora