capitolo 35

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"C'è davvero tanta gente cavolo.." mormorò flebile Mary la quale si era aggrappata al braccio di Derek tutto il tempo dato che di Payton non se ne sorgeva più vista.
"Piccola, hai detto qualcosa?" Le chiese dolce il ricciolino che non si permise neanche per un istante di scostarsi da lei, vederla così a disagio lo obbligava a starle accanto.
"No solo che..ci sono tutte queste perso- P-Payton.. dov'è?" Anche se lui non eri lì, pronunciare il suo nome gli era complicato come se il suo sguardo ignietato di rabbia, d'angoscia e perversione fosse incastonato nel proprio.

"Oh non lo so Mary, era con Jaden e Chase in quell'ultimo momento in cui l'ho visto." Spiegò guardando Owen e Beverley preoccupato e poi di nuovo la ragazza che non ne capì il motivo.

"Derek sei sicuro di averlo visto con Jaden e Chase?.." chiese Beverley mordicchiandosi l'unghia dell'indice
"Neanche loro sono qui, quindi suppongo stiano insieme" rispose e Mary ancora non riusciva a capire tutta quella tensione che si era creata così improvvisamente
"Derek cazzo, lo sai che Jaden e Chase ogni tanto si isolano per provare a rimorchiare qualche ragazza!" Esclamò Owen passandosi una mano fra i folti capelli color cioccolato. La ragazza si avvinghiò ancor di più a Derek che le accarezzò il viso con fare rassicurante,  convinto che se avesse saputo il motivo di tutta questa preoccupazione riguardante suo "Cugino", si sarebbe potuta agitare.

Il ricciolino sospirò nel mentre che Owen cercava più volte di rintracciare Payton con il suo telefono
"Risponde sempre la fottuta segretaria telefonica Cristo" disse poi guardandosi in torno.
"Andiamo a cercarlo." disse autoritaria Beverley
"Ragazzi andate voi io rimango con Mary" rispose e la ragazza che nel frattempo era rimasta disparte e in silenzio alzò lo sguardo e lo fissò dal basso
"Vabbene amico ma se lo vedete anche solo di sfuggita chiamaci immediatamente" disse Owen prima di sfrecciare via insieme la sorella
"Derek.." lo chiamò Mary e quest'ultimo si voltò verso di lei, non disse niente e si limitò a sorridere per poi attraversare tutto quell'ammasso di persone sudate e in procinto di una crisi ormonale.
La ragazza cercava di abbassarsi il vestito più che poteva date alcune palpatine che le fecero storcere il naso, e la cosa non passò di certo inosservata al riccio che per sorpresa di Mary fecè scivolare via dalla sua pressa il braccio e poggiò quasi possessivo la mano un po' più giù del fianco applicando ulteriore pressione tra i loro corpi, la ragazza divenne paonazza da quella sua azione, ma lui fortunatamente sembrò non notarlo. 

"Ragazzi!" Si voltarono verso quella voce
"Chase, Jaden cazzo!" Esclamò Derek trascinando Mary con sé verso i due ragazzi 
"Prima abbiamo visto Owen e Beverley e ci hanno detto di Payton" disse Chase guardando Jaden amareggiato
"Purtroppo l'ultima volta che l'abbiamo visto è stata circa un'ora fa, era seduto sui i divanetti bianchi, era circondato da ragazze e sembrava già fatto" continuò Jaden e quando Mary sentii la parola "ragazze" si voltò di scatto verso il biondo occupato a parlare con Derek e Chase, gli salì un improvviso conato di vomito e inspiegabilmente i suoi occhi iniziarono a pulsare. Sott'occhio scorse delle scale all'angolo dell'enorme stanza la quale la destinazione gli era ignota, ma aveva bisogno di prendere un po' d'aria e allontanarsi da tutte quelle persone che le misero un'improvvisa pressione agonizzante.
"Derek v-vado un'attimo in bagno" disse Mary attirando subito l'attenzione del ricciolino
"Sai dov'è? Vuoi che ti accompag-"
"No no tranquillo, l'ho visto prima." continuò e senza che il ragazzo potesse dire altro si incamminò velocemente verso quelle scale, le percorse senza pensarci due volte ritrovandosi poi dopo in una stanza completamente sfoglia. Le pareti erano grigie e rovinate, l'unica cosa presente era un mobile poggiato contro il cartongesso martoriato, quasi come se fosse stato graffiato e presso a pugni con rabbia. Proprio difronte a lei si trovava un balcone che non aveva notato prima,  esso era spalancato, ma la cosa non la turbò minimamente anzi, la portò ad avvicinarsi con passi cauti e pacati, ma quando sentii un grugnito gutturale che traspariva dolore si girò di scatto e quando vide lui seduto lì per terra in una pozza di sangue e un coltello conficcato nel fianco sbiancò e i suoi occhi iniziarono a pizzicare accorgendosi anche delle sue braccia nude, lacerate da tagli e bagnate da sangue.
"P-Payt-"
"Shh t-tranquilla" gli sorrise con affanno sfilando dalle proprie carni il coltello
"Sto bene." mormorò debole 
"No no no no" piansè Mary con una disperazione che neanche lei stessa capiva.
"P-Perché lo hai f-fatto?" Si inginocchiò difronte la sua figura inerme alla reazione della ragazza che era in lacrime per colpa sua.
"P-Perché?" La fissò paralizzato con il volto uburne, mentre cercava di fermare il sangue che non cessava di fuoriuscire dalla ferita, facendo pressione su essa con il palmo della mano.
"Mary" la chiamò ma lei era completamente immersa nel panico
"Mary guardami" le afferrò il viso e finalmente i loro sguardi si incontrarono, lei finì per sedersi fra le sue gambe spalancate e le loro labbra erano ormai distanti di un centimetro.
"Se fai così mi fai pentire di ciò che ho fatto" sorrise ansimante strofinando dolcemente il pollice sulla guancia della ragazza, ma una lacrima gli rigò lo zigomo arrossato.
"Perché Payton?,p-perché?" osò pronunciare il suo nome e lui storse il naso come lei si aspettava ma poi semplicemente spinse la testa della ragazza contro il suo petto stringendola a sé con le poche forze che gli rimanevano.
"Nessuno se ne è accorto in tempo, nessuno ci ha dato importanza in tempo, nessuno avrebbe compreso" lasciò un bacio a fior di labbra fra i suoi capelli
"Ti stanno cercando.." sussurrò Mary quasi addormentandosi al calore delle sue braccia, era imbratata dal sangue di quel ragazzo che tanto male gli aveva procurato ma mai come in quel momento.
"Oh, lo so" ridacchiò disegnando sagome deformi sulla gamba della ragazza, usando il liquido rosso come vernice
"Loro mi cercano, tu sei qui a piangere nelle braccia della persona che ha violato il tuo corpo e distrutto la tua anima solo perché ha cercato di uccidersi e io.. io vorrei fottutamente pentirmene, mi strapperei la pelle per riuscire a farlo, ma se ci penso sto cosi bene, fremo e mi eccito come un cazzo di verme senza pietà" la ferita ricominciò a perdere sangue insieme alle lesioni sulle braccia  ma Payton strizzò solo gli occhi dal  lancinante dolore.
Mary non disse niente semplicemente si preoccupò di premere per fermare di nuovo il sangue
"Piccola t-ti prego l-lasciami m-morire, lo m-merito.."balbettò colpito da sensazioni di male strazianti e baciò le  guancie bagnate di Mary.
"Non lo farei mai" disse con un sorriso fatto di labbra tremolanti e si affrettò a prendere il telefono del ragazzo dalla sua tasca, dato che il suo ormai era scomparso.
Lui era quasi senza vita a stringerla fin a quando ne avrebbe avuto la forza neanche accorgendosi di cosa quest'ultima stesse facendo in quel momento, Mary sblocco con le mani anch'esse tremolanti il telefono stupendosi di non aver trovato password e chiamò subito Derek
"PAYTON CAZZO, DOVE SEI?" Urlò dall'altra parte del telefono
"S-Sono Mary Derek.." singhiozzò
"Oddio.. tesoro dove sei? C'è Payton con te? Sta bene?" La sua voce tremò per qualche secondo
"L-Le s-scale all'angolo v-vi p-prego s-sbrigatevi" pianse di più sentendo la pressa delle braccia allentarsi attorno il suo corpo
"Stai tranquilla amore, respira stiamo arrivando." Attaccò velocemente e fregandosene della grande quantità di sangue che li circondava, ricopriva il corpo di Payton e le sporcava la pelle
si accoccolò a lui e respirò il suo profumo strofinando il naso contro il collo del ragazzo che ormai sembrava non dare più segni di vita. Quella sensazione, la odiava, un vuoto madornale, uno sconforto fin troppo represso, lo stava rimpiangendo, vedendo da un'altro punto di vista , forse quasi amando.

"Non voglio vivere senza il mio male.." sussurrò al suo orecchio come se fosse convinta che lui l'avrebbe potuta sentire, ma non fu così e quando realizzò senti due braccia tirarla su e delle voci che alle sue orecchie suonavano cosi ovattate da non essere quasi del tutto udibili e successivamente vide solo il corpo di Payton che veniva portato via e quelle braccia che non erano assolutamente le sue stringerla forte.
"D-Derek.." riprese poi conoscenza
"Sono sporca di sangue non t-toccarmi.." continuò anche se non aveva davvero intenzione di spostarsi, non ne aveva la forza
"Non importa" la rassicurò il ricciolino
"Ti accompagno a casa dai" sospirò Derek che sembrava trattenere delle lacrime amare pronte a fuoriuscire.
"N-Non lasciarmi sola t-ti p-prego" strinse le sue braccia a se
"Non lo farò piccola, tranquilla."

Spazio autrice

Questo capitolo è un po' più lungo del solito per vostra felicità
E spero vi piaccia e che la storia non vi stia annoiando:)
(Ps scusate se ci sono errori di qualunque tipo)
Ci vediamo presto con un'altro capitolo bacii xxx

Stockholm syndrome-Payton Moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora