capitolo 12

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È più di un'ora che nessuno dei due sembra non voler sciogliere quell'abbraccio..

Sto tremando non so se per il freddo o per il timore che possa accadere nuovamente qualcosa di brutto
"Payton.."sussurro fiocamente al suo orecchio e noto subito la sua mandibola contrarsi
"Mi piace il tuo nome"continuo ritrovandomi tremendamente vicina al suo viso
"Payton..Payton..Payton" non so di preciso cosa io stia facendo so solo che probabilmente si incazzera come il giorno prima
"Smettila"dice deglutendo
"Perché dovrei farlo?tanto mi ucciderai"rido istericamente ma gli occhi mi si fanno lucidi

Lui mi guarda senza proferire parola,solo lascia che io mi sfogi con un pianto disperato colpendogli debolmente il petto
"Fa male"continuo singhiozzando,scivolo lentamente da sopra le sua gambe finendoci inginocchiata in mezzo mentre lui con il busto leggermente piegato non smette nemmeno un secondo di fissarmi..

"Perché mi fai cosi tanto male ma non mi uccidi?"piango ancora di più afferandogli il colletto della maglietta per poi avvicinarlo bruscamente al mio viso forse troppo

"Mi stai chiedendo di ucciderti?"finalmente parla
"Lo faresti?"gli chiedo guardandolo intensamente dopo aver calmato le lacrime.

Lui senza rispondere mi prende in braccio sdraiandomi sul divano con lui sopra di me
"Che vuoi far-"mi fermo appena mi afferra in una mano il viso avvicinandosi ad esso
"Non lo farei"dice rudemente al mio orecchio facendomi rabbrividire

"E poi Cristo devi smetterla di guardarmi in quel modo potrei svuotarmi dentro di te per ore"dice per poi leccarmi il collo e farmi gemere leggermente..




Stockholm syndrome-Payton Moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora