capitolo 3

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Sento una superficie abbastanza morbida sotto di me e riesco a muovere sia le braccia che le gambe,sollevo di poco la testa per vedere se quello psicopatico mi avesse portato in qualche altra stanza,ma sono solo sdraiata sul letto poco di distante dalla sedia in cui ero seduta prima..

Cristo e se mi avesse toccata in qualche malo modo?
No mi sarei svegliata
E poi non sento fastidi a parte quei lembi di pelle che erano schiacciati dalla corde.

Mi appoggio di schiena al muro stringendo le mie gambe fra le braccia,il fastidio alla testa ritorna e inizio a piangere di nuovo con lo sguardo basso..

La porta si apre nuovamente e sussulto guardando davanti a me,è sempre lui con un vassoio in mano. Non vuole proprio toglierselo quel cavolo di passamontagna.
non guardo neanche cosa c'è su di esso perché ho lo stomaco chiuso

"Hey ragazzina ti ho portato la colazione"dice seccato sedendosi vicino a me,ma io mi allontano il più possibile

"Non ho fame"dico debolmente
"Mangia"dice serio abbassandomi con forza le gambe per poi poggiare il vassoio su esse

"Davvero non ho f-fame.."mi viene quasi da vomitare ma non per quello che mi ha messo davanti perché erano semplicemente delle fete biscottate con della marmellata di ciliegie oltretutto la mia preferita,ma di solito la mattina mi fa schifo solo vedere del cibo
"Senti ragazzina non farmi perdere tempo"dice infastidito
"Smettila di chiamarmi ragazzina non sono una bambinella di 12 anni.."dico a tono questa volta guardandolo..

"Non farmi incazzare Marylin.."il mio nome pronunciato da lui suona così piacevole che per un momento mi dimentico completamente che lui è la persona che mi ha appena tolto la libertà.

"Come sai il mio nome?"ritorno alla realtà
"So un po' di cose su di te" deglutisco
"Tipo?"ok ora ho più ansia di prima

"Non ti è dovuto saperlo"ghigna
"Come ti chiami?"azzardo a chiedere
"Neanche questo ti è dovuto saperlo"dice ancora più infastidito di prima
"Ora mangia"dice ritornando serio
Ma io proprio non voglio quindi gli porgo il vassoio con le mani che mi tremano a pena
"Cazzo"sbuffa irritato sbattendo il vassoio a terra
"Vuoi fottutamente ascoltarmi"si avvicina pericolosamente a me ma io porto ancora più indietro la testa nonostante toccasse già la parete
"Sei uno psicopatico"lo derido con un leggero tono di paura..

I suoi occhi si fanno più scuri e si lo fatto incazzare

"Spogliati."mi ordina mettendomi i brividi
"N-No no..Perc-"
"FALLO E BASTA PORCA TROIA"urla afferandomi un braccio così da tirarmi in piedi

Questa volta non mi trattengo e le lacrime scivolano senza pudore mentre mi sfilo lentamente la felpa con lo sguardo basso..
Faccio lo stesso con il pantalone rimanendo in intimo,ma proprio non ho il coraggio di guardarlo, sono rossa come un pomodoro. Mi afferra di scatto un fianco attaccandomi al suo petto nudo e in quel momento alzo inconsciamente lo sguardo
"Non toccarmi cazzo.."cerco di allontanarlo poggiando le mani sulle sue spalle ma lui è molto più forte di me.
Mi sento un misero piccolo moscerino davanti a lui.
"Stai ferma"dice serio mentre continuo dimenarmi
Sbuffa e mi prende velocemente in braccio sbattendomi al muro
Le mie gambe sono attorcigliate attorno il suo busto mentre mi schiaccia sempre di più verso il muro tenendo ferma una delle sue enormi mani attorno il mio collo senza però imprimere la minima forza e l'altra invece stringe la mia coscia con forza.

"Vorrei scoparti con così tanta violenza da farti urlare dal dolore"avvicina la bocca al mio orecchio
"Perché so che sei vergine.."si ferma
"E sapere di avertela tolta io mi eccita da morire"ansima al mio orecchio
"S-Sei un m-maniaco"mi sento terribilmente accaldata ma di certo non glie lo lascerò fare

Sento le sue la labbra toccare il mio lobo mentre ride mettendomi la pelle d'oca.

Ritorna davanti il mio viso passando il pollice sui lineamenti della mascella,li accarezza più volte fino a quando il palmo freddo della sua mano scende sul mio petto,il mio respiro si fa pesante appena sento la sua mano inoltrarsi nelle mie mutande e sfiora appena il clitoride facendomi sussultare
"Ti prego s-smettila" cerco di allontanarlo per scendergli da dosso ma lui sfrega le dita talmente veloce che mi aggrappo di scatto al suo collo ansimando
"Shh fai la brava bambina"mi tira un fortissimo schiaffo sulla natica che mi fa urlare

"L-Lasciami.."gli parlo debolmente e lui per mia sorpresa mi lascia cadere sul pavimento
"Vai sotto la doccia"mi ordina come se fossi un cane
Ma io mi porto le gambe davanti il viso e non faccio ciò che mi ha ordinato

"Cristo"dice prima di afferarmi di nuovo un braccio per poi trascinarmi dentro quell'orribile doccia, sbatto violentemente con la schiena sulle mattonelle fredde e mi siedo sul pavimento di essa..

"Spogliati completamente e non.."stringe i pugni appoggiati ai lati della doccia
"Disobbedirmi"continua respirando profondamente come se si stesse trattenendo nell'urlarmi contro

Questa volta faccio come dice anche se non mi sono mai sentita così a disagio in tutta la mia vita. Sono nuda ma le gambe e le braccia coprono tutto,
lui non dice niente su questo e apre il getto d'acqua che mi bagna subito..

è abbastanza tiepida quindi non sto proprio male apparte la posizione scomoda,mi guarda attentamente ma io non ricambio il suo sguardo sono troppo in imbarazzo
"Alzati"dice con tono fermo
"Ma-"
"Fallo e basta cazzo"ringhia
Sospiro e mi alzo mentre lui ammira il mio corpo,cerco di coprirmi ma è inutile, così le mie piccole braccia non coprono nulla nonostante io non abbia un seno chissà quanto grande.

Mi fa molto male la schiena quindi mi appoggio con il braccio sulla parete e cazzo il suo sguardo addosso mi infastidisce e anche molto

"Smettila di guardarmi"dico

"Posso fare quello che voglio ragazzina"dice fiero e mi verrebbe voglia di prenderlo a sberle

***

Mi ha lasciato rimettere addosso ciò che avevo prima apparte le mutande che mi ha dato lui lasciandomi confuso sul perché ne possedesse.
Sono sdraiata sul letto a guardare il soffitto da molte ore e dopo un po' noto che si è fatta notte fonda, guardando da quell'unica piccola finestrella che c'è nella stanza.

Chissà se mi staranno cercando i miei genitori,chissà come stanno
mi mancano tanto..

Stockholm syndrome-Payton Moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora