Sono passati più di tre giorni da quando sono chiusa qui dentro,non so perché ma stranamente non entrò più.
Come non detto, d'improvviso la porta si aprii facendomi sussultare
Iniziai a tremare nel vederlo avvicinarsi a me.
Questa volta però indossava una maglietta il doppio di lui nera,dei jeans skinny dello stesso colore e delle Jordan nere è bianche. Noto una catena con un cuore al ciondolo uscire dal passamontagna e vorrei tanto poter vedere il suo viso.Mi prende con molta facilità in braccio e io non mi oppongo appoggio solo la testa sulla sua spalla.
Non ci potevo credere mi stava davvero portando fuori da quello scempio di stanza?
Percorse le scale come se io non gli pessassi minimamente.Mi ritrovai in un lungo corridoio con le pareti sfoglie e grigie,tutto in questo posto era cosi triste?
Entrò in una stanza e per un secondo ho pensato che volesse farmi del male quindi strinsi leggermente la sua maglietta.
"Non ti farò niente ragazzina tranquilla"disse secco mettendomi a terraOdiavo fottutamente tanto che mi chiamasse ragazzina ma cercai di non farglielo notare.
Quando mi girai capi di essere in un bagno
"Lavati e dopo mettiti i vestiti che sono poggiati sulla lavatrice"mi disse semplicemente
"E non fare domande mi infastidiscono,ti aspetto fuori"uscii e io rimassi li ferma con l'indice alzatoSospirai frustrata e mi spogliai per poi entrare nella grande doccia,mi lavai lentamente usando un bagnoschiuma ai frutti di bosco e uno shampoo al cocco
cavolo proprio il cocco!?Uscii coprendo il mio corpo con un'asciugamano
Forse se avessi fatto come diceva guadagnandomi la sua fiducia ne avrei approfittato per trovare qualche modo per scappare. Non provai neanche a guardare la finestra del bagno perché era ovvio fosse bloccata..Mi asciugai i capelli con un'altro panno e poi mi misi l'intimo, e vedendo i vestiti che mi aveva dato sbarrai gli occhi
La maglietta era troppo corta e i leggings cazzo, io li odio mettono troppo in mostra il mio fisico.
Indossai ciò sbuffando sonoramente e poco dopo notai dei bellissimi anfibi che mi misi subito dopo aver messo dei calzini.Rivoglio la mia felpa,voglio tornare a casa. Mi guardo allo specchio cercando di non avere un crollo emotivo e non scoppiare a piangere,la porta si apre e io sussulto come sempre, ormai
Il mio tremare costantemente si sta facendo più ripetitivo da quando sono qui. Mi guardò allungo per poi avvicinarsi velocemente a me tanto che per allontanarmi da lui mi sedetti per sbaglio sul lavandino non concludendo niente ovviamente."Ora ti raccomando un paio di cose.."mi stringe il fianco facendomi quasi male
"Devo fare una cosa molto importante e tu verrai con me,ma resterai in macchina e se cercherai di scappare saranno guai per te perché riuscirei a trovarti in un secondo"dice con tale freddezza che mi fece mancare respiro
"Intessi Marylin?"disse il mio nome con tale intensità che mi sentii avvampare,non risposi perché mi incantai a guardargli le labbra per la seconda volta.."Mmh?"mi risvegliai frettolosamente e annuii nervosa
Sorrise e mi tirò giù uscendo dal bagno. Passammo per un'enorme soggiorno per poi uscire all'aria aperta,finalmente dopo quasi una settimana.
Lo guardai mentre mi trascinava con lui verso la macchina,le sue mani erano fredde.
Mi feccie sedere dietro,lui si sedette al posto del guidatore mettendo subito in moto l'auto. Era tardi non avevo idea di dove stesse andando e io stavo iniziando ad avere molto sonno.
Si fermò in una stradina isolata e buia, uscii dall'auto andando verso un ragazzo che notai solo poco dopo e non so perché ma sperai vivamente nel vederlo senza passamontagna ma non fu così.
lo sconosciuto gli diede quelle che sembravano delle bustine e tre pacchetti penso di sigarette..Tornammo a "casa" e io mi continuavo a chiedere perché mi avesse portata con sé, aveva paura che scappassi?probabile.
Entrammo e io iniziai a sentirmi molto a disagio
"D'ora in poi dormirai con me."sorrise in un modo che mi fece gelare il sangue
mi prese di scatto in braccio su una sua spalla percorrendo le scale mentre io mi dimenavo colpendogli la schiena urlandogli di lasciarmi, ma niente.
Cosa voleva fare?uccidermi?violentarmi?.Entrò in una stanza che supossi fosse la sua,mi buttò sul letto e io mi tirai subito indietro,ma lui mi tirò per le caviglie girandomi a pancia in giù sul materasso, mi abbassò velocemente i leggings e le mutande,mi alzo i fianchi con le mani nonostante io li ritraessi più volte,sentii la zip dei sui jeans aprirsi e io mi portai una mano alla bocca per sopprimere il pianto ed entrò con una violenta spinta di reni dentro di me lacerandomi completamente
Urlai stringendo il lenzuolo fra le dita,faceva male davvero tanto.
Spingeva con forza gemendo così tanto da farmi schifoMi sentii mancare il respiro non appena sferrò tanti schiaffi sulle mie natiche,tutta questa violenza era innaturale mi stava distruggendo dentro senza pudore..
Il suo liquido macchio la mia schiena e ciò fece aumentare il senso di nausea e di bruciore che mi si era creato in golla.
Mi lasciò lì come se fossi un usa e getta. Mi sentivo così sporca e insignificante che pensai che il giorno dopo l'avrei pregato di uccidermi. Dopo non so come mi addormentai non prima di aver cercato con la poca forza che avevo di alzarmi il pantalone e le mutande.
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Stockholm syndrome-Payton Moormeier
Fanfictionla sindrome di Stoccolma è un particolare stato di dipendenza psicologica e affettiva che si manifesta in alcuni casi di violenza fisica,verbale o psicologica,durante i maltrattamenti subiti,si riesce a provare un sentimento positivo nei confronti d...