capitolo 36

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Derek aveva portato Mary a casa sua ed ora le stava accarezzando cauto la cute da più di un ora cercando di farla rilassare o più o meno calmarsi, dato che non smetteva di singhiozzare e bagnare la camicia del ricciolino che era addolorato da quella situazione; l'ultima volta era riuscito a fermarlo ma questa volta era finita di male in peggio.
"Piccola dovresti dormire sono le 3 e mezza del mattino" abbassò la felpa data da lui stesso lungo i fianchi formosi della ragazza, si stava drasticamente agitando e i movimenti quasi ne avrebbero mostrato il seno. Mery annuì debolmente e si lasciò coccolare dal ragazzo.
"N-Non può e-essere m-morto.." pianse contro il petto di Derek. Non sentiva il suo cosi buono odore, non sentiva la sua presenza. Non si spiegava neanche lei perché reagisse in quel modo e non avesse benché la minima intenzione di scappare, sentiva solamente un forte dolore e il suo petto bruciare.
"tesoro è tutto ok, capito?" La cullò il ricciolino, finché pressa dalla stanchezza Mary si addormentò tra le braccia del ragazzo.

il giorno dopo Mary lo passò interamente con i ragazzi che cercarono di sollevarle l'umore, sfortunatamente non riuscendoci. Riuscirono a strapparle solo una leggera risata causata da una caduta di gruppo nel mentre che cercavano di cucinare della pasta, ovviamente fallendo miseramente.

"Mary noi ci abbiamo provato a cucinare la pasta al sugo" disse Owen guardando gli altri di sbieco occupati a cercare di staccare le pennette incollate sul piano cottura.
"tranquillo Owen, non fa niente." mormorò la ragazza divertita da tali doti culinarie
"ma non c'era scritto venti minuti sulla busta?" chiese Chase
"a quanto pare no signor Carlo Cracco dei poveri." rispose Beverley buttando tutta la pasta ormai diventata gomma.
"Pensavo di saper cucinare al meno della pasta al sugo" finse piangere Chase
"beh pensavi male idiota" e da lì inizio una lite che neanche si poteva chiamare lite
"rincoglioniti non c'è bisogno di litigare"
"ti strappano i ricci da testa Derek meglio che stai zitto" continuò Owen
"Madonna qua l'unico che sa cucinare è Payton" disse d'improvviso Jaden che cercava di lavare la pentola sporca di salsa. Sentendo il suo nome tutti si girarono verso di lui tranne Mary che sentì solamente le lacrime in procinto di uscire
"forse..f-forse non era il caso scusate" deglutì il biondo quando realizzò
"Mary.." parlò Derek sentendo la ragazza tirare su col naso
"è t-tutto ok.. è tutto ok tranquil-" si fermò sobbalzando a causa di Beverley
"GIURO CHE TI ROMPO IL SETTO NASALE" cercò di buttarsi su Jaden ma Chase la fermò afferandola dai fianchi
"cazzo Owen, tua sorella è una bestia di Satana" e non aveva tutti i torti in quel momento
"terrore." deglutì Jaden coprendo il viso con la pentola
"RAGAZZI SILENZIO, MI STANNO CHIAMANDO DALL'OSPEDALE." urlò Derek facendo saltare dalla sedia Mary. Tutti si girarono verso di lui occupato a parlare con qualcuno al telefono, c'era silenzio e vedendo il ricciolino sorridere ampiamente la ragazza si sentì svenire.
"Ok, manteniamo la calma Payton sta bene." disse dopo aver chiuso la chiamata e lacrime di felicità grondavano già dai suoi occhi
"e Mary preparati perché si va in ospedale." le sorrise di nuovo Derek.

***

"Non è che poi non si ricorda di noi?" domandò Jaden
"Non ha mica sbattuto la testa stupido biondo ossigenato" rispose Beverley
"guarda che ho dei sentimenti"
"non iniziate vi prego" si massaggió le tempie Owen
"ZITTO." risposero all'unisono
"siamo in una sala d'attesa idioti cerchiamo di evitare" disse Derek nel mentre che accarezzava la cute della ragazza diffianco a lui che aspettava solo di poterlo rivedere.

"ma tutto questo tempo per entrare a fare na cazz di visita?" dopo mezz'ora di silenzio parlò Chase
"devi rompere anche in questo momento pure te?" lo guardò Beverley
"entreremo a momenti state calmi non iniziate anche voi" disse il ricciolino prima di girarsi verso Marylin tremante e colma di agitazione
"Mary guardami" la chiamò portandola a guardarlo negli occhi
"andrà tutto bene." le sorrise e quest'ultima ricambiò poggiandosi alla sua spalla.
"chi qui per Payton Jay Moormeier?" e a quel punto tutti e 6 si alzarono facendo capire all'infermiera che fossero loro
"stanza 230" gli sorrise per poi andarsene e tutti iniziarono a correre per i corridoi dell'istituto in cerca della stanza.

nel mentre che gli altri ammassati pronti per essere denunciati guardavano il numero di ogni stanza
Mary lesse proprio davanti a lei il numero "230" perdendo un battito e ormai dei suoi amici non ce n'era più traccia, cammino lentamente verso la porta con il cuore in gola, quasi spaventata dalla possibile reazione del ragazzo alla sua vista.
Spalancò la porta e quando quegli occhi si puntarono su di lei le sue gambe si fecero molli, si ritrovò ferma in piedi a fissarlo con la tentazione di correre tra le sue braccia e piangere come mai aveva fatto prima.
"avvicinati, è tutto okay." sussurrò rocamente e lei scattò verso di lui, le mani tremanti si posarono sul bordo del letto come se si trattennesero nel toccare la sua pelle esageratamente bianca.
"perché piangi?" le domandò stupito e confuso
"non c'è bisogno di piangere piccola" alzò con fatica la mano verso il viso bagnato della ragazza asciugandone le lacrime. La vedeva strana, distrutta i suoi zigomi consumati e rossi da far paura
"non ci sono riuscito" sorrise vedendo come lei reggese la propria mano contro la sua guancia
"e per la prima volta ne sono felice" continuò poi volendo baciarle tutto il viso.
"sei un idiota." singhiozzò Mary
"oh si lo sono e anche tanto tesoro."

Spazio autrice

i'm hereee againn

mi scuso di nuovo per la troppa assenza :)

e ripeto non mi importa della stellina l'importante è che lasciate commenti!!! (buoni ovviamente)

PS. scusatemi se ci sono errori grammaticali ecc..

al prossimo capitolooo

xxx

Stockholm syndrome-Payton Moormeier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora