LEE BODECKER (Le strade del male)

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Pubblicato 28 maggio 2021

Sei seduta sullo sgabello dietro la cassa, da quando sei tornata in città i tuoi ti hanno messa a lavorare nel negozio di famiglia.
Vendete di tutto, da caramelle a ricambi per auto.
Qualunque cosa serva in un piccola città, come Knockemstiff, voi la vendete.
Hai un pezzo di cioccolata in una mano e un giornale nell'altra.
Un vestito azzurro che fascia il tuo corpo tanto da mostrare quando sei cambiata nel tuo periodo lontana da casa.
Forse è stato quello ad attirare lo sguardo dello sceriffo o forse il mezzo sorriso che grazia le tue labbra o forse le tue guance rosse.
Lee Bodecker si trova attratto da te, un senso di familiarità lo invade ogni volta che il suo sguardo si sposta dalle caramelle davanti a lui al tuo corpo.
Poi quando addenti il pezzo di cioccolato, Lee sembra ricordare.
Andavate insieme alla messa della domenica, obbligati dalle vostre famiglie, nonostante indossassi sempre i vestiti migliori avevo sempre dei cioccolatini nelle tasche o nella borsetta.
<y/n> ti chiama, avvicinandosi alla cassa.
Un sorriso sghembo in viso.
Caramelle in una mano, l'altra che sposta il suo cappello.
<Lee?> riconosceresti ovunque quegli occhi azzurri.
<guarda un po' chi si rivede, la piccola y/n>
Non vorresti ammetterlo ma il modo in cui il tuo nome scivola tra le sue labbra rosa ti va sentire qualcosa, una sensazione nuova alla bocca della stomaco.
<prima o poi sarei dovuta tornare Lee o forse dovrei dire sceriffo> il sorriso furbo che porgi a Lee ha uno strano effetto su di lui.
<per te è Lee> dice lui facendoti l'occhiolino.
Le tue guance leggermente rosse rendono orgoglioso lo sceriffo, contento di avere questo effetto su di te.
<vedo che non hai perso la passione la cioccolata> aggiunge lui poggiando le caramelle scelte sul bancone.
<sai come si dice, il lupo perde il pelo ma non il vizio> ribatti cominciando a fare il conto.
<ma tu non sei un lupo bambolina>
<questo non lo puoi sapere sceriffo, sono cambiate tante cose e io non sono più la bimba innocente che ti dava i cioccolatini in chiesa> il tuo sguardo trova subito il suo mentre parli.
Una scarica di adrenalina si dirada sotto la camicia dello sceriffo.
<questo lo vedremo y/n>
<sai dove trovarmi sceriffo> è la tua risposta prima che lui possa uscire dal negozio e dal tuo campo visivo.
Lee non avrebbe mai pensato che sentirti dire sceriffo potesse avere tanto effetto su di lui eppure...

Inutile dire che da quel giorno Lee frequenta con una certa frequenza il tuo negozio, felice di vederti ogni volta e orgoglioso del rossore che tinge le tue guance ogni volta che lascia il negozio per tornare ai suoi doveri di sceriffo.
L'immagina del tuo viso lo accompagna ovunque vada, il tuo sorriso calmo si riflette sul suo viso ogni qualvolta ti pensa.
Ma non è abbastanza, questo flirt, le chiacchiere, i sorrisi, per quanto piacevoli non sono abbastanza né per te né per lo sceriffo.
Una sera dopo aver chiuso il negozio, finalmente tutto cambia.
La luce del tramonto illumina ancora le strade, ormai in pochi sono rimasti fuori e quei pochi si affrettano a tornare a casa per la cena.
Infili le chiavi in borsa e quando ti giri noti subito lo sceriffo fermo vicino alla sua macchina.
<buonasera sceriffo> dici avvicinandoti.
Il tuo sorriso smagliante è più luminoso del sole, questo è quello che pensa Lee.
<buonasera bambolina> lui ti saluta con un cenno del capello.
Una sigaretta ferma tra le labbra rosa e carnose.
<a cosa devo l'onore?>
<ho pensato che per una volta potrei sfruttare questa vecchia carrozza per darti un passaggio> risponde lui dando una pacca sul cofano della volante.
Tu gli sorridi.
<non è necessario sceriffo>
Fai un passo verso di lui, per la prima volta dopo anni non c'è il bancone del negozio a dividervi.
Lui ti rivolge un mezzo sorriso, fumo bianco lascia le sue labbra.
<credo che sia necessario bambolina>
I suoi occhi chiari studiano il tuo viso, scivolando solo per un momento sull'abito color panna che indossi.
Le tue guance rosse lo fanno sorridere.
<sei diventata una donna stupenda y/n> dice lui, lo sguardo per un momento diretto verso terra poi dietro di te, alla sua destra e di nuovo finalmente nel tuo.
<grazie sceriffo>
Fai un altro passo verso di lui.
Ora sì che siete vicini.
Sorridi, il tuo sguardo risale bottone per bottone lungo la sua camicia fino al suo viso.
I suoi occhi azzurri studiano il tuo viso.
Poggi le mani sul suo ventre, risalendo con il tuo sguardo fino alle sue spalle.
<anche tu sei diventato un bell'uomo Lee> ammetti, il tuo sguardo nel suo.
Diretta come sempre.
<non sono esattamente la definizione di uomo perfetto> dice lui accennando al filo di pancia che tende la camicia bianca.
<per fortuna non sono mai stata una che segue i manuali, le definizioni o le regole>
La tua voce vellutata, un sospiro caldo che manda in tilt Lee.
Le sue mani poco delicate si fermano sui tuoi fianchi.
Stringe con possessività e desiderio tutto ciò che c'è sotto il tuo sottile abito.
Lee può sentire il profumo della tua pelle quando ti avvicina a lui, il tuo petto contro il suo.
Il suo sguardo scivola sul tuo viso, rimanendo incastrato sul tuo arco di cupido.
<attenta alle regole bambolina, sono pur sempre lo sceriffo> la sua voce copre il desiderio, ma la sua cadenza evidenzia la malizia delle sue parole.
Il tuo sorriso gli da sicurezza.
A te va bene, va più che bene quello che sta per succedere.
Così bene che non riesci ad aspettare.
Le tue mani scivolano dalle sue spalle al suo collo, lo avvicini a te e con passione famelica lo baci.
Lee stringe le braccia attorno alla tua vita e ricambia.
Niente di più perfetto.
Una combinazione mortale di dolcezza e malizia, un pizzico di cioccolato e un tiro di sigaretta.

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